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Anno II n. 36 del 26 maggio 2006
   
Editoriale
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

Un augurio al Ministro Fabio Mussi

La ricerca ha un nuovo Ministro, Fabio Mussi. A lui, di cui conosciamo la competenza, la serietà e la coerenza con i principi a cui si ispira, che non sono diversi dai nostri, auguriamo un buon lavoro. Ciò che si trova dinanzi, lo stato in cui gli anni della politica del Ministro Moratti hanno ridotto la ricerca pubblica italiana è, come tante volte abbiamo denunciato, purtroppo drammatico. Quindi il Ministro avrà molto da fare e dovrà farlo da subito.
Due sono infatti le emergenze a cui occorre far fronte in tempi brevi:

  • l’entità e la situazione del precariato che, nella ricerca, copre spesso più della metà del personale degli enti e che spinge i giovani ad andarsene o a rinunciare alla loro legittima e meritata aspettativa di operare nel mondo della ricerca,
  • la demoralizzazione del personale di ruolo, soprattutto, ma non solo, dei ricercatori che sono oppressi da controlli politici, burocratici e gerarchici, che nulla hanno a che fare con il merito e la valutazione e molto attengono invece al controllo del potere ed alla lottizzazione.

Vecchi e nuovi potentati emarginano chi chiede solo di lavorare nel migliore dei modi e, se questa situazione non verrà in breve tempo modificata, sarà la fine della ricerca italiana.

Ma noi siamo fiduciosi. Molte delle analisi e delle richieste che come FLC in questi ultimi anni abbiamo presentato sono contenute nel programma dell’Unione e speriamo che il Governo tutto ed il Ministro nello specifico si impegneranno per realizzarlo.

Come FLC saremo comunque vigilanti: il nostro ruolo di rappresentanti dei lavoratori di questo fondamentale settore ci fanno dire che non faremo alcuno sconto al nuovo Governo. Pur consapevoli delle attuali difficoltà del Paese, la CGIL non può accettare in nessun ambito la politica dei due tempi e pone invece sul tappeto la questione del potenziamento concreto e rapido del sistema pubblico della ricerca, anche, come strumento per il rilancio dell’Italia.

La FLC è disponibile a confrontarsi in qualunque momento con Ministro e Sottosegretari portando le esigenze della comunità scientifica per troppo tempo ignorata.

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INGV: dopo un anno di silenzio l’ente ha ripreso ad incontrare le OO.SS.

E’ stato importante l’incontro del 18 maggio perché finalmente si è ricominciato a parlare dei problemi del personale lasciati per tanto tempo da parte. Tra i problemi fondamentali, oltre all’applicazione del CCNL, vi è quello centrale del precariato. Anche in questo ente occorre infatti un’azione decisa, da un lato, per far emergere in tutta la sua ampiezza e specificità il precariato esistente e, dall’altro, per definire insieme con i precari le azioni immediate per andare ad una rapida eliminazione del fenomeno.

 Se il 15 giugno, nella prossima riunione che è stata programmata, si inizierà seriamente a parlare anche delle procedure di equiparazione potremo finalmente dire che qualche cosa si sta muovendo, ma avremo comunque molto ancora da fare.

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Incapacità, improvvisazione e assenza di trasparenza nella politica del personale al CNR

La Presidenza del CNR continua a ritenere che lo sviluppo del  personale dell’ente possa essere piegato alla propria visione ed improvvisazione.
Dopo anni di blocco delle assunzioni, con un precariato che supera oggi il numero del personale di ruolo, con pensionamenti  in continuo aumento, con un numero di ricercatori che ci pone agli ultimi posti tra i paesi sviluppati, quando il Governo concede poche deroghe alle assunzioni e fissa le scadenze per terminare i concorsi al 30 aprile, il Presidente del CNR arriva all’ultimo giorno con pochissimi concorsi terminati e dichiara che non tutte le commissioni dei concorsi Intesa CNR-MIUR hanno potuto, per circostanze oggettive, completare i lavori entro la data prevista

In effetti difficilmente commissioni nominate alla fine di febbraio, con più di una anno di ritardo, avrebbero potuto completare i lavori, soprattutto, nel caso del III livello, proprio quello più centrale per lo sviluppo del personale di ricerca, dove si prevedono prove sia scritte che orali.

Per questo abbiamo denunciato che al CNR c’è un problema in più.

Allora, per non fare l’ennesima figuraccia, il Presidente Pistella sceglie la strada di risuscitare liste di precedenti concorsi, considerarle liste di idoneità, dopo avere fino al giorno prima fatto dire agli uffici che non esistevano né potevano esistere liste di idoneità ai tecnologhi che chiedevano, con assoluta trasparenza, di essere considerati per possibili assunzioni. Estende tutto ciò sia a tecnologi che a ricercatori e sceglie chi assumere sulla base di criteri che ancora aspettiamo di conoscere. Continua ad ignorare l’esistenza del personale tecnico e amministrativo per il quale stiamo ancora aspettando la nomina delle commissioni per i concorsi Intesa. Il Coordinamento nazionale si è pronunciato al riguardo denunciando come inaccettabile la situazione del CNR.

Se non conosciamo i criteri di certo sappiamo che non tutti i concorsi precedenti sono stati considerati in quanto a molti istituti che nel 2001 avevano effettuato  concorsi non è stato richiesto di inviare i verbali, che è stato assunto personale già dipendente (sottoinquadrato), personale precario, personale esterno, ma anche che sono stati lasciati fuori molti in ciascuna di queste categorie.

La FLC chiede al Governo che faccia rispettare le regole e la trasparenza delle procedure, obbligo di qualunque ente pubblico, che vi sia un intervento urgente sul CNR per farlo uscire dall’attuale situazione e un piano straordinario di reclutamento di 1000 ricercatori e tecnici.

Se sul personale questo è l’atteggiamento del Presidente, ben più efficienza egli dimostra sul riordino della rete e sulle nomine dei direttori di istituto. Infatti il Consiglio Scientifico, che dovrebbe  occuparsi di analizzare le problematiche sul riordino della rete, ha questo punto all’ordine del giorno della riunione del 1° giugno ed ha indicato la necessità di istruire la pratica sentendo gli istituti. Malgrado ciò nel passato Consiglio di Amministrazione il Presidente ha già portato l’elenco degli istituti da sottoporre a riordino ed avrebbe  programmato la delibera definitiva per il prossimo C.d.A.

Nulla sappiamo e nulla si ritiene di dover dire alle OO.SS. né al personale.

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All’ENEA la manifestazione del 25 convince l’ARAN ad accelerare i tempi

E’ stato ancora una volta necessario organizzare una manifestazione per uscire da una situazione di stallo in cui, dopo 53 mesi di ritardo, ancora ARAN e vertici dell’ENEA non hanno presentato una vera piattaforma per il rinnovo contrattuale.

Non ci interessa sapere di chi sia la responsabilità, come organizzazioni sindacali non possiamo più attendere: il contratto si deve fare, presto e bene.
Oggi 26 maggio si è svolto l’incontro anticipato a seguito della protesta delle OO.SS..

L’ARAN ha finalmente presentato un testo base contenente tutti i punti in discussione. Si è concordato per martedì 6 giugno alle ore 11 l’avvio della non stop che ci auguriamo porti alla chiusura definitiva della trattativa con la sigla dell’ipotesi di accordo.

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La campagna “MAI PIU’ PRECARI!” prosegue

Dopo il convegno di Napoli le iniziative sul precariato si sono andate intensificando: si parte da assemblee cittadine per tutti gli enti di ricerca, ed a volte anche insieme con l’università, a incontri nei posti di lavoro dove opera il mondo del precariato con tutte le sue sfaccettature che lo rendono insieme più inaccettabile ma anche più difficile da conoscere. Per questo è necessario che ci sia veramente il concorso di tutti, in primis dei precari stessi che devono farsi conoscere e uscire dall’invisibilità in cui questo sistema li ha molto spesso ridotti.

Tra le altre iniziative già svolte citiamo Bologna, Bari, Firenze e Milano. In questa ultima occasione sono emersi tra gli altri i problemi derivanti dalle situazioni diverse in cui i singoli si trovano, più favorevoli se inseriti in gruppi forti, con responsabili scientifici, che divengono nei fatti i datori di lavoro, disponibili e aperti. Noi ribadiamo come FLC che il fenomeno del precariato va risolto globalmente con un progetto di programmazione delle risorse umane, mettendo insieme strumenti di stabilizzazione che premino l’attività svolta e quindi la capacità ma anche interventi immediati che diano diritti fin da oggi. In questa impostazione è fondamentale la ricostruzione della carriera dei singoli che può permettere di superare la casualità e che può essere fatta solo con il concorso degli interessati.

Sono già previste iniziative ad Ancona il 12 giugno ed a Cosenza il 22 giugno.

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Deroghe al blocco delle assunzioni: solo pochi spiccioli

Il 22 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto, di cui già abbiamo parlato, sulle autorizzazioni ad assumere personale nelle pubbliche amministrazioni nel 2006 in deroga al blocco delle assunzioni voluto dalla finanziaria 2006.
Su un totale di 3.619 autorizzazioni agli enti di ricerca ne sono state concesse ben 124, mentre, ad esempio, alla sicurezza ne sono state concesse 2.568 ed ai ministeri 707. Questa la ripartizione tra gli enti.

Ancora una volta si tratta di pochi spiccioli continuando ad ignorare sia le dimensioni del problema del precariato sia l’importanza della ricerca pubblica fin qui riconosciuta solo a parole.

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Brevissime

APAT. La FLC chiede un incontro al nuovo Ministro sull'assetto istituzionale dell'Agenzia

Concorsi Ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale n. 34, 36 e 38

Elezioni Amministrative 2006. Permessi elettorali, riepilogo delle norme.

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Appuntamenti

 

Referendum Riforma Costituzionale
Il 25 e 26 giugno
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