Ieri è stata definitivamente approvata la Legge Finanziaria 2006.
Su questa legge nel suo impianto iniziale per ciò che riguarda la ricerca pubblica abbiamo dato un giudizio estremamente negativo tanto che abbiamo indetto, unico settore insieme con quello dell’università, uno sciopero con manifestazione nazionale.
Mancava l’anima, disse in Piazza Navona, il Segretario nazionale Guglielmo Epifani.
Un Governo che aveva dichiarato di voler puntare sullo sviluppo, che aveva scelto di impegnare una quantità non piccola di risorse a tale scopo non ha voluto potenziare la ricerca pubblica ed ha scelto una strada già nota e che non ha nel passato prodotto risultati positivi.
A seguito delle proteste, della manifestazione e dello sciopero e a seguito delle proposte di emendamenti che, sia alla Camera che al Senato, abbiamo presentato, per la maggior parte a livello unitario insieme con CISL e UIL, qualcosa è migliorato.
Gli enti pubblici di ricerca sono stati esonerati dal taglio delle spese per i consumi intermedi ed hanno avuto qualche stanziamento in più che complessivamente, tenuto conto dell’obbligo degli accantonamenti per tutti i ministeri, portano comunque ad una riduzione dei fondi a disposizione per il 2007 rispetto al 2006.
Alcuni enti, CNR ed INAF ad esempio, hanno già prodotto documenti che segnalano la grave difficoltà in cui si troveranno e, addirittura, la difficoltà di preparare il bilancio preventivo che è stato rinviato ai prossimi mesi andando così con l’esercizio provvisorio.
Appena disponibile il testo della Finanziaria faremo una attenta analisi delle risorse effettivamente disponibili e delle norme che influenzeranno, nel bene e nel male, il nostro settore.
Sul fronte del precariato, che la FLC ha segnalato come il maggiore problema del nostro settore e su cui siamo andati a manifestare in modo unitario, ci sono alcuni aspetti positivi, anche se per ora solo simbolici, come l’introduzione del fondo per la stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione (tutta), di 5 milioni di euro, incrementabile con risparmi e accantonamenti, oppure altri di più immediato risultato come il rinnovo dei contratti dei precari della rete di rilevazione Istat per il 2007, come avevamo chiesto, e che interessa 320 lavoratori, e la proroga dei contratti di formazione e lavoro per il 2007, in attesa di conversione a tempo indeterminato (la norma però era più favorevole nel testo precedente).
Per il resto rinviamo al commento che indica le reali possibilità di andare oltre al precariato nel nostro settore, ma anche le tante difficoltà che ancora vengono frapposte a tale obiettivo.
Per quanto riguarda l’autonomia degli enti di ricerca che la FLC ha difeso e continuerà a difendere con la massima forza, il Governo ha rimediato agli errori che aveva compiuto in precedenza, sia con la legge finanziaria proposta agli inizi di ottobre, sia con il decreto fiscale. Ribadiamo ancora una volta che il corretto contrappeso all’autonomia può e deve essere solo la valutazione e, quindi, auspichiamo il rapido avvio dell’agenzia per la valutazione da poco istituita e l’assunzione di criteri indipendenti, condivisi e trasparenti che possano costituire per il Governo anche lo strumento per la regolazione di una parte dei finanziamenti. Torna su |
Tantissime novità sull’ENEA: questo ente ne aveva proprio bisogno e anche se sono arrivate dopo grandi difficoltà durate lunghi anni riteniamo che il futuro possa ora essere considerato migliore.
La FLC aveva richiesto un incontro urgente sul problema del precariato prima che tutte le opportunità che si offrivano per iniziare ad affrontare queste tema fossero vanificate. C’è voluta una lettera aperta per ottenere che l’incontro venisse fissato ed alcuni importanti elementi sono stati definiti.
Ieri finalmente è stato firmato definitivamente il contratto collettivo di lavoro che i lavoratori aspettavano da troppo tempo.
E’ stata definita la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione ed è stato indicato il nuovo Presidente.
Ora l’ENEA deve ripartire con la capacità di operare che possiede e con una dirigenza che auspichiamo vorrà agire con trasparenza e correttezza per il bene dell’Ente e dei suoi lavoratori tutti.
Come FLC oltre a tutte le iniziative prese in questo periodo abbiamo anche deciso di partire con una riflessione sulla missione dell’ente e tutta la sua attività facendo parlare il personale. La prima iniziativa é stata quella del 20 dicembre, preparata con un quaderno speciale della nostra rivista VS, scuola, università e ricerca di cui a breve forniremo un resoconto. Altre ne seguiranno compresa l’apertura di un Forum in cui chiameremo ad esprimersi il personale.
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Dal CNR arrivano tantissime notizie, alcune, purtroppo poche, positive, tante che mostrano le difficoltà in cui l’ente si trova e che la dirigenza tutta contribuiscono ad aggravare.
Tra le buone notizie segnaliamo:
1. lo sblocco dell’annosa vicenda degli ex 285 che potranno recuperare anni di contributi lavorativi.
2. L’impegno dell’amministrazione ad applicare, dopo 4 anni di silenzio e di ritardi, gli articoli del contratto precedente che permettono il passaggio orizzontale per tecnici / amministrativi e per ricercatori / tecnologi. Se questo impegno fosse stato preso in passato tante ingiustizie avvenute ad esempio nell’applicazione dell’art. 64 non ci sarebbero state.
3. La probabile soluzione del problema dell’art. 54 del vecchio contratto con la dichiarazione dell’ente di voler bandire 639 concorsi e dell’art. 15 del nuovo contratto con 172 selezioni.
Questi primi risultati sono sicuramente derivati dalla manifestazione indetta per il 6 dicembre ma non possiamo non segnalare le troppe esitazioni e gli errori del CNR, ma anche le proposte dell’amministrazione che mancano di quella trasparenza che sarebbe necessaria se si volesse veramente operare con correttezza per i valorizzare i lavoratori tutti.
La FLC ribadisce i propri principi ispiratori, come quelli che reclutamento e avanzamenti di carriera devono essere mantenuti distinti senza sbagliate guerre tra poveri.
Speriamo che, come siamo stati in piazza unitariamente per cambiare la legge finanziaria, e come abbiamo firmato insieme un buon contratto di lavoro, riusciremo ad essere unitari anche dentro al CNR quando si vanno a concretizzare singole scelte che derivano da leggi o contratti, per il bene di tutti i lavoratori.
Segnaliamo anche la vicenda delle commissioni per le nomine dei nuovi direttori.
Sappiamo che gli attuali direttori, di tutti gli istituti confermati o non confermati, sono stati prorogati per 6 mesi.
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