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Anno II n. 69 del 23 novembre 2006
   
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Manifestazione e sciopero degli enti di ricerca

Il 17 novembre si è svolto lo sciopero degli enti di ricerca ed a Roma vi è stata una importante manifestazione conclusa dall’intervento del Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani.
Prima di quel giorno in tutti gli enti ed in tutte le sedi si sono svolte assemblee ed iniziative varie in cui sono stati richiamati i motivi per i quali i sindacati confederali hanno dovuto proclamare lo sciopero ed organizzare la manifestazione.

  • Scarse risorse per il fondo di finanziamento ordinario degli enti vigilati dal MUR e per il funzionamento di tutti gli altri, compreso ENEA ed ASI.
  • Risorse non esigibili per il rinnovo dei contratti di lavoro.
  • Attacco all’autonomia degli enti di ricerca realizzato centralizzando il potere nei ministeri.
  • Mantenimento del blocco delle assunzioni con limitatissime possibilità di deroghe senza affrontare in modo deciso il problema del precariato soprattutto nelle sue forme meno tutelate come gli assegnisti e i collaboratori.

Si è spiegato a tutti i lavoratori, ma rivolgendosi all’opinione pubblica ed alla politica, che non si trattava della difesa degli interessi di una corporazione, ma della denuncia che senza la valorizzazione del ruolo pubblico della ricerca e senza un forte impegno per i giovani non sarà possibile avere vero sviluppo ed anche i soldi, non pochi, che la finanziaria destina a ciò saranno buttati via.

Nessuno pretendeva di ottenere tutto in un colpo solo ma troppi elementi di questa finanziaria vanno nella direzione opposta a quanto necessario. Per questo era nostro dovere manifestare, per richiamare il Governo agli impegni presi ed a quanto presente nel suo programma.

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Voci dal palco

Tra i diversi interventi citiamo due spunti che ci sembrano particolarmente importanti.

Il Segretario Guglielmo Epifani ha sottolineato che il rilancio e lo sviluppo del Paese passa dall’investimento di maggiori risorse per scuola, università e ricerca e che, proprio perché il Sindacato considera positiva  la legge finanziaria nel suo complesso, è suo compito  denunciare ciò che non va per la ricerca e l’università e chiedere al Governo una netta inversione di tendenza.
La presenza delle Confederazioni e le conclusioni del Segretario generale della Cgil hanno dato alla manifestazione, ed allo stesso sciopero, un valore generale che va oltre le questioni di categoria assegnando ai temi dell’Università e della Ricerca, un ruolo centrale nelle politiche e nelle rivendicazioni sindacali.
Un altro intervento che, anche per la sua irritualità, assume un particolare rilievo è quello del Presidente dell’INFN Prof. Petronzio che ha parlato a nome dei Presidenti degli enti di ricerca. Ne citiamo un breve brano.

E’ necessario incoraggiare l’autonomia degli Enti sia sul piano delle scelte scientifiche, come peraltro recita la Costituzione, ottenute attraverso uno stretto coinvolgimento della comunità scientifica nelle decisioni gestionali, sia su quello della programmazione economica e in particolare del personale della ricerca. L’attuale Legge Finanziaria fornisce una risposta
limitata alla pianificazione delle assunzioni di personale, dopo numerosi anni di blocco delle assunzioni, mitigato solo da un regime discontinuo e insufficiente di deroghe.

Se la strada dell’autonomia va imboccata con coraggio e trasparenza, questa va difesa e rafforzata da un serio programma di valutazione che, senza liquidare con pochi tratti il profilo di un Ente, ne individui in dettaglio i difetti e le qualità da cui trarre gli elementi per esercitare e migliorare i risultati di tale autonomia.

Il riordino degli Enti va ispirato a un senso di fiducia nella comunità e va comunque protetto da un quadro legislativo e non meramente regolamentare, quale quello proposto attualmente nel decreto fiscale, per assicurare una continuità di funzionamento senza la quale sarà difficile valutare l’impatto di eventuali operazioni di riorganizzazione.

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Dopo la manifestazione

La proclamazione dello sciopero e la manifestazione del 17 novembre hanno portato alcuni risultati.

Riteniamo positiva l’acquisizione della piena disponibilità delle risorse contrattuali per il biennio 2006-2007 e l’incremento dei fondi per la ricerca, così come alcuni concorsi e stabilizzazioni con i relativi fondi contenuti nel maxiemendamento presentato dal Governo e che oggi sono parte del testo della finanziaria approvato dalla Camera dei deputati.

Molto però manca ancora. Per questo abbiamo inviato al Senato unitariamente alcune proposte di emendamenti che rappresentano gli interventi minimi indispensabili.

Ribadiamo comunque due punti particolarmente importanti.
Il primo è quello dell’autonomia degli enti di ricerca che, secondo la Costituzione può essere regolata solo da leggi e non da regolamenti comunque fatti.
Su questo punto è stata scritta unitariamente una lettera al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Senato per segnalare la nostra estrema preoccupazione. Noi ribadiamo che nessun obiettivo, anche condivisibile, può indurre a mettere in discussione quella autonomia senza la quale non ci può essere garanzia di ricerca libera. In questa direzione, la nostra insistenza ha portato ad un esplicito impegno del Parlamento che ha approvato a larga maggioranza un ordine del giorno che specifica che la delega dovrà essere esercitata attraverso una legge delega allo scopo di riconoscere anche in questo modo piena autonomia agli enti di ricerca. Analogo impegno abbiamo ottenuto dal Ministro che ha riconosciuto la validità delle nostre obiezioni e si opererà in tempi brevi nella stessa direzione.

Il secondo è il precariato che nella ricerca non danneggia solo coloro che per lunghissimi anni rimangono in questa situazione ma anche lo stesso sistema della ricerca e la sua capacità di determinare lo sviluppo del Paese. Un Governo che ha posto nel suo programma congiuntamente la valorizzazione della ricerca e la lotta al precariato deve dimostrare con scelte concrete la direzione in cui intende andare. Anche con poche risorse a disposizione sarebbe stato un segnale importante quello di eliminare il blocco delle assunzioni per gli enti di ricerca dal 1° gennaio 2007 e di vincolarle solo a rimanere dentro il bilancio degli enti, senza fare riferimento al turnover, ma allo stato attuale questo nella legge finanziaria non c’è.

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La situazione dell’ENEA

  • Il Commissariamento dell’ente con il  Prof. Paganetto è stato prorogato fino al 31 dicembre.
  • Il 27 novembre la Corte Conti nella sua seduta dovrebbe dare il parere sul contratto nazionale di lavoro.
  • Prosegue la trattativa integrativa sui diversi problemi aperti nell’ente.
  • E’ stato inviata una richiesta di incontro urgente sul problema del precariato e sulle assunzioni in deroga che l’ente a partire dal 1° novembre può effettuare.
  • Stiamo affrontando il problema dei 34 CFL del centro di Trisaia perché il loro rapporto di lavoro venga trasformato, come il testo della legge finanziaria approvato alla Camera prevede, in contratto di lavoro a tempo indeterminato senza soluzione di continuità.

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All’APAT i lavoratori sono soddisfatti

Dopo la sigla dell’accordo sulle tabelle di equiparazione, il referendum tra i nostri iscritti dimostra il loro gradimento. Ora resta solo da applicare il più velocemente possibile l’accordo.

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All’INAF finalmente si parla di tabelle di equiparazione

Dopo lunghe attese e rinvii il 20 novembre si è svolto il primo incontro sulle tabelle di equiparazione. Nulla è ancora concluso, le posizioni sono ancora distanti, ma riteniamo che passi avanti possano essere fatti in tempi non biblici nell’interesse di tutto il personale qualunque sia la sua provenienza e nell’interesse dell’ente.
Nell’incontro sono stati affrontati problemi che attengono il funzionamento dell’ente e il lavoro del personale.

La FLC ha inoltre espresso parere favorevole alla trasformazione delle strutture di ricerca temporanee in stabili, ma ha chiesto che eventuali future trasformazioni vedano una discussione chiara tra ente ed organizzazioni sindacali.

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All’INFN conclusi alcuni accordi integrativi

E’ stato raggiunto un accordo sulle progressioni di carriera del personale tecnico ed amministrativo e si intende affrontare in tempi veloci anche quelli relativi al personale ricercatore e tecnologo.

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Anche al CRA si parlerà di tabelle di equiparazione

E’ stato finalmente sgombrato il campo dal rischio di dover trattare in sede ARAN il problema delle tabelle di equiparazione e quindi al più presto anche in questo ente potranno iniziare le trattative.

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Sempre più grave la situazione dell’INSEAN

I lavoratori dell’INSEAN ai quali erano stati garantiti due emendamenti nella legge finanziaria che permettevano all’ente di preparare un bilancio in pareggio ed al personale di potere continuare a fare ricerca e sviluppo tecnologico, come hanno ben dimostrato di saper fare, non hanno trovato nulla nel maxiemendamento del Governo sulla finanziaria. La gravità della situazione ha indotto il Segretario Generale Enrico Panini ad inviare una lettera ai due ministri vigilanti. Se non vi sarà una risposta rapida e soddisfacente i lavoratori saranno costretti ad azioni visibili prima che l’ente scompaia.

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I lavoratori dell’INDIRE manifestano

In questo ente la situazione del precariato è drammatica al punto che i lavoratori hanno dovuto manifestare di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione.

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Brevissime

Concorsi Ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale n. 83, 84, 85, 86 e 88

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