Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
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Anno I n. 10 del 20 ottobre 2005
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24 ottobre - 1° novembre

Settimana di mobilitazione degli enti di ricerca 
per il contratto e contro la Finanziaria

Le iniziative negli Enti

 

Lo Statuto ed il primo Congresso della FLC Cgil

Nel prossimo mese di febbraio, con lo svolgimento del 1° Congresso Nazionale della FLC Cgil, si concluderà la fase transitoria, durata quasi due anni, che ha preparato lo scioglimento della Cgil Scuola e dello SNUR e la nascita del nuovo sindacato dei lavoratori della conoscenza. Due anni intensi, in cui, oltre all'ordinaria attività sindacale, e allo straordinario impegno per contrastare le riforme Moratti nella scuola, nell'università, nella ricerca, abbiamo lavorato a costruire le condizioni necessarie a far sì che la neonata FLC sia vissuta da tutti coloro che vi confluiscono come una vera casa comune, in cui tutti i settori, piccoli e grandi, trovino le proprie ragioni di rappresentanza e un'identità visibile e valorizzata.

Dal punto di vista dell'"ingegneria" sindacale, il passaggio decisivo è stato rappresentato dalla formulazione del nuovo Statuto della FLC, perché lo Statuto, che costituisce l'equivalente della nostra Costituzione, è il riferimento che fissa gli organi del sindacato, le loro funzioni e i loro poteri; e dunque disegna come concretamente, nel suo organizzarsi, il sindacato esprime la rappresentanza dei settori, delle professionalità, delle istituzioni che vi afferiscono. La discussione è stata complessa, perché si trattava di costruire un modello organizzativo il più possibile omogeneo, in modo da non avere cento sedi e forme organizzative, ma al tempo stesso in grado di valorizzare le differenze e le specificità che esperienze, culture e pratiche  sindacali diverse hanno negli anni realizzato.

E proprio nella Ricerca, per le sue dimensioni ridotte a fronte del gigante Scuola, per le sue peculiarità strutturali (gli enti plurisede, la dispersione sul territorio, l'esistenza di più livelli di contrattazione integrativa) il problema si poneva in modo più sensibile. La discussione ha assunto come dato centrale una visione pluralista di FLC, in cui, per l'appunto, a tutti deve essere data visibilità e riconoscimento delle specificità. 

Abbiamo costruito un modello statutario che salvaguarda per intero il patrimonio organizzativo della Ricerca: un Organismo di Comparto, titolare dell'indirizzo e della validazione del contratto nazionale; la conferma dei Coordinamenti degli Enti plurisede, il cardine politico-organizzativo del comparto; la conferma delle sedi consultive, come la Consulta dei ricercatori e tecnologi, che continua il suo prezioso lavoro di proposta.  Nello Statuto un rilievo particolare è dato alle R.S.U., e questo diventa per noi uno stimolo in più ad allargarne il ruolo e le prerogative proprio nella Ricerca, il comparto in cui sono più sacrificate.

Con questo Statuto, con la discussione che lo ha accompagnato, con i documenti che saranno oggetto della discussione congressuale e contengono le parti specifiche di tutti i nostri settori, andiamo all'appuntamento con il prossimo Congresso Nazionale di costituzione della FLC fornendo alla categoria pari dignità, pari attenzione, pari visibilità dentro la nuova grande casa comune.

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Il Contratto della ricerca

Di fronte all'assenza di risposte concrete sul fronte del rinnovo del contratto della ricerca, scaduto ormai da 46 mesi, sia da parte del Comitato di Settore, che continua a non dare indicazioni, sia  dell'ARAN, è stata indetta da CGIL, CISL e UIL una settimana di mobilitazioni che vedrà come momenti culminanti manifestazioni

al CNR il 26,

all'ISS il 27 e

all'INFN il 28.

In questo contesto l'ISTAT ha già iniziato la mobilitazione con un'assemblea il 17 ottobre.

Nel frattempo ci è pervenuta una doppia e insolita convocazione per lunedì e mercoledì prossimi per riprendere le trattative.

Non abbiamo al momento motivi per ritenere che tale convocazione corrisponda ad un cambio reale di passo nelle trattative e, quindi, potrebbe rilevarsi come un ulteriore ballon d'essai creato dando una risposta affrettata e priva di contenuti alla nostra mobilitazione.

E' quindi necessario che tale mobilitazione venga mantenuta e ancor più rafforzata.

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CNR - Concorsi, assunzioni, mobilitazione

Le autorizzazioni ad assumere in deroga al blocco delle assunzioni costituisce un passaggio particolarmente delicato per il Cnr. L'Ente non dispone ancora dei vincitori di concorso da assumere: per i 234 posti i cui bandi furono pubblicati più di un anno fa non sono ancora state nominate le commissioni di concorso. Il Governo, da parte sua, ha autorizzato soltanto 45 assunzioni. Per l'Infm, Ente confluito per decreto nel Cnr, sono previste soltanto 2 autorizzazioni a fronte delle otto persone in attesa dell'assunzione. Analogamente, l'autorizzazione a bandire nuovi concorsi (in totale 118 per Cnr ed ex Infm) evidenzia per l'ennesima volta le contraddizioni tra le dichiarazioni della Moratti circa la rilevanza della ricerca e le misure concretamente adottate dal Governo.

Nel frattempo, dopo mesi di silenzio da parte dei vertici dell'ente, il 13 ottobre è ripreso il confronto su questioni che rischiavano la cancrena: concorsi interni, contratti a termine in scadenza, ristrutturazione della struttura amministrativa centrale, ecc.

Nell'ambito delle iniziative unitarie per il rinnovo contrattuale e contro la finanziaria, presso la sede del Cnr (piazzale Aldo Moro 7, Roma) si terrà la prima delle iniziative di mobilitazione programmate per la settimana prossima, fissata per mercoledì 26 alle ore 14, in concomitanza con la riunione del consiglio di amministrazione. L'assemblea-manifestazione è convocata anche per sollecitare l'Ente a nominare le commissioni di concorso (art. 64, Intesa Cnr-Miur) che lavoratori e precari attendono da oltre un anno.

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ENEA - Contratto e precari

La recente firma dell'accordo tra ENEA e Organizzazioni Sindacali dovrebbe preludere ad una normalizzazione delle relazioni sindacali nell'ente fino ad oggi purtroppo pessime.

Gli atti concreti che seguiranno indicheranno quanto questo accordo sarà stato rispettato.

Nello stesso accordo l'ente dichiara di avere scelto di richiedere l'inserimento dell'ENEA nel comparto ricerca a partire dal prossimo quadriennio, cioè dal 1° gennaio 2006.

Era questa la posizione della CGIL sostenuta da moltissimo tempo. Vigileremo pertanto che non avvengano arretramenti.

Il Commissario dell'Ente ha poi comunicato che è stato approvato ed inviato all'ARAN l'atto di indirizzo per il rinnovo del contratto in scadenza che, effettuato in base all'art. 70, sarà caratterizzato dall'inserimento di norme e istituti coerenti con quelli previsti nel comparto ricerca. Anche su ciò e sui contenuti di questo contratto, che dovrà facilitare l'ingresso immediatamente dopo nel comparto ricerca, sarà nostro compito e impegno vigilare coinvolgendo tutto il personale dell'ente. In particolare ci impegneremo affinché TUTTE le azioni susseguenti a questo accordo siano funzionali all'entrata di tutto il personale nel comparto ricerca nel migliore dei modi.

Sul problema dei precari, che la carenza di fondi e i vincoli voluti da questo governo ha reso ancora più drammatico del passato, come FLC opereremo perché, in attesa di una transizione del maggior numero di loro nei tempi più brevi possibili verso una posizione stabile, la loro situazione sia meno instabile (più tempi determinati su fondi non toccati dalla finanziaria), perché sia monitorato il numero e l'impiego delle persone in modo da evitare ogni abuso. Ci batteremo inoltre perché  ai precari siano riconosciuti i diritti individuali, come indicato nella piattaforma FLC sul precariato.

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APAT Continuano le iniziative per i precari

Nell'approssimarsi della scadenza (31 ottobre) di molti contratti a termine e delle contemporanee assunzioni (entro novembre) dei vincitori del concorso per 296 posti, si sono tenute nei giorni scorsi due assemblee (presso le sedi di Via Curtatone e di Via Brancati), sollecitate dal "Tavolo permanente dei precari", un organismo nato per volontà degli stessi precari, alle OO.SS. dell'APAT.

Le OO.SS., sostenute da una presenza massiccia dei partecipanti alle assemblee, hanno rappresentato alla Direzione APAT la richiesta, avanzata dalle assemblee stesse, di salvaguardare il livello occupazionale dell'Agenzia e, quindi, di prorogare almeno fino alla fine dell'anno TUTTI i contratti in scadenza e di accelerare nel contempo la trattativa in corso in modo da consentire, sulla base di dati certi sulle possibilità presenti nel bilancio, di fare chiarezza sul futuro del personale a tempo determinato.

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ISFOL - Nessuno a casa

L'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori è un ente di ricerca in cui a fronte di  77 lavoratori a tempo indeterminato ci sono attualmente  309 lavoratori a tempo determinato e circa 700 collaboratori, molti dei quali giovani co.co.co. che svolgono compiti importanti dentro l'ente.

La prevista riduzione dei Fondi Europei che avverrà nei prossimi anni e la pessima gestione dell'Ente avevano determinato il rischio di mandare a casa buona parte degli addetti e di bloccare l'attività dell'ente, l'unico istituto pubblico che ha la missione della formazione professionale dei lavoratori.

L'incontro ha portato ad un importante accordo che, se rispettato, manterrà al lavoro praticamente tutti i precari e darà inizio al percorso di stabilizzazione.

Sarà impegno della FLC Cgil, insieme con tutti i lavoratori dell'ente, vigilare.

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INFN - I ricercatori incontrano i sindacati

Si è tenuta il 17 u.s. la periodica riunione dell'Assemblea Nazionale dei rappresentanti dei ricercatori nei Consigli di Sezione a cui sono stati invitati i sindacati.

Le due tematiche principali affrontate sono state il rinnovo contrattuale e le deroghe per le assunzioni.

Sul primo punto come FLC Cgil abbiamo chiarito che la proposta scaturita nell'ultimo incontro con l'ARAN, su cui tra l'altro non è chiaro ad oggi quale sia la posizione del Comitato di Settore, di una riproposizione dell'art. 64 senza indicazioni di dove prendere le risorse necessarie e senza alcuna garanzia di esigibilità, è per noi in questa forma irricevibile. Tra l'altro tale proposta che vede cadere l'idea di anomala permanenza e propone percentuali diverse per i passaggi dal terzo profilo al secondo rispetto a quelle dal secondo al primo, ci sembra nella linea di gerarchizzare gli enti di ricerca: si sta avviando la strada per cui i dirigenti di ricerca non sono tali solo perché a loro è stata riconosciuta una maggiore professionalità attraverso un concorso, ma sono in qualche modo scelti dalle direzioni per assumere ruoli, non previsti dal contratto, di "capi e capetti".

Sulle deroghe, oltre ad aver criticato la scelta dell'ente di non chiedere fino ad ora l'autorizzazione per effettuare concorsi, rischiando in tal modo, vista la situazione economica del bilancio pubblico, di arrivare fuori tempo massimo, abbiamo suggerito di difendere l'autonomia che l'ente per legge ha e di utilizzare i fondi che il Tesoro ha messo a disposizione, parte per il 2005 e parte per il 2006, tutti insieme per assumere il maggior numero possibile di vincitori di concorsi.  Inoltre, anche tenendo conto dei tagli sui tempi determinati previsti dalla Finanziaria 2006, occorre che tra coloro che si intende assumere e di cui, entro fine novembre, occorre indicare i profili compaiano anche gli attuali tempi determinati vincitori di concorsi, indicando che si tratta di assunzioni a costo zero visto che gravano già sul bilancio dell'ente. Oltre tutto in questo modo sarà possibile utilizzare procedure trasparenti ed inattaccabili.

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INSEAN - Un ente piccolo ma importante

L'Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale (detto anche Vasca Navale) è un ente piccolo ma importante in un paese come l'Italia.

Infatti esso effettua attività di ricerca nel campo dell'idrodinamica navale e marittima e compie esperienze con modelli di navi e dei loro organi propulsivi e di governo. L'ente,malgrado gli importanti risultati sia scientifici che progettuali raggiunti fin dalla sua nascita e malgrado la stretta collaborazione sempre mantenuta con le altre, poche, realtà di ricerca nel settore che sono qualche dipartimento universitario e il CETENA (un ente privato di cui Fincantieri è il principale azionista), ha visto negli ultimi tre anni una brusca riduzione dei finanziamenti da parte di uno dei due ministeri vigilanti, il Ministero Infrastrutture e Trasporti, forse più interessato alle gallerie che non alle autostrade del mare.

Oggi sembra aprirsi la possibilità di partecipare a importanti progetti di Fincantieri che, facendosi protagonista del rilancio della ricerca navale italiana, propone idee progettuali attorno alle quali si possano incontrare le domande dei costruttori di navi con le competenze navali italiane ampiamente presenti in INSEAN.

L'industria cantieristica sceglie in questo modo la strada dell'innovazione, avendo capito che solo così potrà mantenere anche nel futuro una posizione di leader nel mercato mondiale e la ricerca diviene in tal modo un elemento senza il quale quella strada non è percorribile.

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INAF - Dopo le richieste alla direzione parte una campagna di assemblee

Dopo l'invio del documento FLC Cgil del 4 ottobre e l'incontro con la direzione dell'INAF l'esecutivo del coordinamento insieme con la segreteria nazionale hanno stabilito di far partire una campagna di assemblee per ottenere le risposte ai problemi di tutto il personale dell'ente.

Oggi ai problemi specifici dell'ente si vanno ad aggiungere le scelte disgraziate della finanziaria 2006 che promettono di pesare come dei macigni sugli enti di ricerca.

Perché un ente di ricerca possa funzionare occorre che l'insieme del suo personale contribuisca con la propria professionalità e non vengano operate scelte che ne impedirebbero la crescita e lo sviluppo delle competenze.

Il nostro sindacato che storicamente rappresenta, ed ancor più lo vuole fare ora come FLC Cgil, tutte le persone che operano nel mondo della conoscenza opererà perché l'INAF possa far fronte nel migliore dei modi alla sua missione. Per questo ci faremo carico di far partire un confronto anche scientifico tra tutta la comunità dell'ente perché non vengano operate scelte dall'alto senza valutarne le conseguenze negative.

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