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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
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Anno I n. 10 del 20
ottobre 2005 |
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Editoriale |
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Notizie |
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Servizi e Rubriche |
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24
ottobre - 1° novembre
Settimana
di mobilitazione degli enti di ricerca
per il contratto e contro la Finanziaria
Le
iniziative negli Enti
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Lo
Statuto ed il primo Congresso della FLC Cgil |
Nel
prossimo mese di febbraio, con lo svolgimento del 1° Congresso
Nazionale della FLC Cgil, si concluderà la fase transitoria,
durata quasi due anni, che ha preparato lo scioglimento della Cgil
Scuola e dello SNUR e la nascita del nuovo sindacato dei
lavoratori della conoscenza. Due anni intensi, in cui, oltre
all'ordinaria attività sindacale, e allo straordinario impegno
per contrastare le riforme Moratti nella scuola, nell'università,
nella ricerca, abbiamo lavorato a costruire le condizioni
necessarie a far sì che la neonata FLC sia vissuta da tutti
coloro che vi confluiscono come una vera casa comune, in cui tutti
i settori, piccoli e grandi, trovino le proprie ragioni di
rappresentanza e un'identità visibile e valorizzata.
Dal
punto di vista dell'"ingegneria" sindacale, il passaggio
decisivo è stato rappresentato dalla formulazione del nuovo
Statuto della FLC, perché lo Statuto, che costituisce
l'equivalente della nostra Costituzione, è il riferimento che
fissa gli organi del sindacato, le loro funzioni e i loro poteri;
e dunque disegna come concretamente, nel suo organizzarsi, il
sindacato esprime la rappresentanza dei settori, delle
professionalità, delle istituzioni che vi afferiscono. La
discussione è stata complessa, perché si trattava di costruire
un modello organizzativo il più possibile omogeneo, in modo da
non avere cento sedi e forme organizzative, ma al tempo stesso in
grado di valorizzare le differenze e le specificità che
esperienze, culture e pratiche
sindacali diverse hanno negli anni realizzato.
E
proprio nella Ricerca, per le sue dimensioni ridotte a fronte del
gigante Scuola, per le sue peculiarità strutturali (gli enti
plurisede, la dispersione sul territorio, l'esistenza di più
livelli di contrattazione integrativa) il problema si poneva in
modo più sensibile. La discussione ha assunto come dato centrale
una visione pluralista di FLC, in cui, per l'appunto, a tutti
deve essere data visibilità e riconoscimento delle specificità.
Abbiamo
costruito un modello statutario che salvaguarda per intero il
patrimonio organizzativo della Ricerca: un Organismo di Comparto,
titolare dell'indirizzo e della validazione del contratto
nazionale; la conferma dei Coordinamenti degli Enti plurisede, il
cardine politico-organizzativo del comparto; la conferma delle
sedi consultive, come
la Consulta
dei ricercatori e tecnologi, che continua il suo prezioso lavoro
di proposta. Nello
Statuto un rilievo particolare è dato alle R.S.U., e questo
diventa per noi uno stimolo in più ad allargarne il ruolo e le
prerogative proprio nella Ricerca, il comparto in cui sono più
sacrificate.
Con
questo Statuto, con la discussione che lo ha accompagnato, con i
documenti che saranno oggetto della discussione congressuale e
contengono le parti specifiche di tutti i nostri settori, andiamo
all'appuntamento con il prossimo Congresso Nazionale di
costituzione della FLC fornendo alla categoria pari dignità, pari
attenzione, pari visibilità dentro la nuova grande casa comune.
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Il
Contratto della ricerca |
Di
fronte all'assenza di risposte concrete sul fronte del rinnovo
del contratto della ricerca, scaduto ormai da 46 mesi, sia da
parte del Comitato di Settore, che continua a non dare
indicazioni, sia dell'ARAN,
è stata indetta da CGIL, CISL e UIL una settimana
di mobilitazioni che vedrà come momenti culminanti
manifestazioni
al
CNR il 26,
all'ISS
il 27 e
all'INFN
il 28.
In
questo contesto l'ISTAT ha già iniziato la mobilitazione
con un'assemblea il 17 ottobre.
Nel
frattempo ci è pervenuta una doppia e insolita convocazione per
lunedì e mercoledì prossimi per riprendere le trattative.
Non
abbiamo al momento motivi per ritenere che tale convocazione
corrisponda ad un cambio reale di passo nelle trattative e,
quindi, potrebbe rilevarsi come un ulteriore ballon d'essai
creato dando una risposta affrettata e priva di contenuti alla
nostra mobilitazione.
E'
quindi necessario che tale mobilitazione venga mantenuta e ancor
più rafforzata.
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CNR
- Concorsi, assunzioni, mobilitazione |
Le autorizzazioni
ad assumere in deroga al blocco delle assunzioni costituisce
un passaggio particolarmente delicato per il Cnr. L'Ente non
dispone ancora dei vincitori di concorso da assumere: per i 234
posti i cui bandi furono pubblicati più di un anno fa non sono
ancora state nominate le commissioni di concorso. Il Governo, da
parte sua, ha autorizzato soltanto 45 assunzioni. Per l'Infm,
Ente confluito per decreto nel Cnr, sono previste soltanto 2
autorizzazioni a fronte delle otto persone in attesa
dell'assunzione. Analogamente, l'autorizzazione a bandire nuovi
concorsi (in totale 118 per Cnr ed ex Infm) evidenzia per
l'ennesima volta le contraddizioni tra le dichiarazioni della
Moratti circa la rilevanza della ricerca e le misure concretamente
adottate dal Governo.
Nel frattempo, dopo mesi di silenzio da parte dei vertici
dell'ente, il 13 ottobre è ripreso il confronto su questioni
che rischiavano la cancrena: concorsi interni, contratti a termine
in scadenza, ristrutturazione della struttura amministrativa
centrale, ecc.
Nell'ambito delle iniziative unitarie per il rinnovo contrattuale e
contro la finanziaria, presso la sede del Cnr (piazzale Aldo Moro
7, Roma) si terrà la prima delle iniziative
di mobilitazione programmate per la settimana prossima,
fissata per mercoledì 26 alle ore 14, in concomitanza con la
riunione del consiglio di amministrazione.
L'assemblea-manifestazione è convocata anche per sollecitare
l'Ente a nominare le commissioni di concorso (art. 64, Intesa
Cnr-Miur) che lavoratori e precari attendono da oltre un anno.
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ENEA
- Contratto e precari |
La
recente firma dell'accordo
tra ENEA e Organizzazioni Sindacali dovrebbe preludere ad una
normalizzazione delle relazioni sindacali nell'ente fino ad oggi
purtroppo pessime.
Gli
atti concreti che seguiranno indicheranno quanto questo accordo
sarà stato rispettato.
Nello
stesso accordo l'ente dichiara di avere scelto di richiedere
l'inserimento dell'ENEA nel comparto ricerca a partire dal
prossimo quadriennio, cioè dal 1° gennaio 2006.
Era
questa la posizione della CGIL sostenuta da moltissimo tempo.
Vigileremo pertanto che non avvengano arretramenti.
Il
Commissario dell'Ente ha poi comunicato che è stato approvato
ed inviato all'ARAN l'atto di indirizzo per il rinnovo del
contratto in scadenza che, effettuato in base all'art. 70, sarà
caratterizzato dall'inserimento di norme e istituti coerenti con
quelli previsti nel comparto ricerca. Anche su ciò e sui
contenuti di questo contratto, che dovrà facilitare l'ingresso
immediatamente dopo nel comparto ricerca, sarà nostro compito e
impegno vigilare coinvolgendo tutto il personale dell'ente. In
particolare ci impegneremo affinché TUTTE le azioni susseguenti a
questo accordo siano funzionali all'entrata di tutto il
personale nel comparto ricerca nel migliore dei modi.
Sul
problema dei precari, che la carenza di fondi e i vincoli voluti
da questo governo ha reso ancora più drammatico del passato, come
FLC opereremo perché, in attesa di una transizione del maggior
numero di loro nei tempi più brevi possibili verso una posizione
stabile, la loro situazione sia meno instabile (più tempi
determinati su fondi non toccati dalla finanziaria), perché sia
monitorato il numero e l'impiego delle persone in modo da
evitare ogni abuso. Ci batteremo inoltre perché ai
precari siano riconosciuti i diritti individuali, come indicato
nella piattaforma FLC sul precariato.
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APAT
Continuano le iniziative per i precari |
Nell'approssimarsi
della scadenza (31 ottobre) di molti contratti a termine e delle
contemporanee assunzioni (entro novembre) dei vincitori del
concorso per 296 posti, si sono tenute nei giorni scorsi due
assemblee (presso le sedi di Via Curtatone e di Via Brancati),
sollecitate dal "Tavolo permanente dei precari", un organismo
nato per volontà degli stessi precari, alle OO.SS. dell'APAT.
Le
OO.SS., sostenute da una presenza massiccia dei partecipanti alle
assemblee, hanno rappresentato alla Direzione APAT la richiesta,
avanzata dalle assemblee stesse, di salvaguardare il livello
occupazionale dell'Agenzia e, quindi, di prorogare almeno fino
alla fine dell'anno TUTTI i contratti in scadenza e di
accelerare nel contempo la trattativa in corso in modo da
consentire, sulla base di dati certi sulle possibilità presenti
nel bilancio, di fare chiarezza sul futuro del personale a tempo
determinato.
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ISFOL
- Nessuno a casa |
L'Istituto
per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori è
un ente di ricerca in cui a fronte di
77 lavoratori a tempo indeterminato ci sono attualmente
309 lavoratori a tempo determinato e circa 700
collaboratori, molti dei quali giovani co.co.co. che svolgono
compiti importanti dentro l'ente.
La
prevista riduzione dei Fondi Europei che avverrà nei prossimi
anni e la pessima gestione dell'Ente avevano determinato il
rischio di mandare a casa buona parte degli addetti e di bloccare
l'attività dell'ente, l'unico istituto pubblico che ha la
missione della formazione professionale dei lavoratori.
L'incontro
ha portato ad un importante accordo
che, se rispettato, manterrà al lavoro praticamente tutti i
precari e darà inizio al percorso di stabilizzazione.
Sarà
impegno della FLC Cgil, insieme con tutti i lavoratori
dell'ente, vigilare.
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INFN
- I ricercatori incontrano i sindacati |
Si
è tenuta il 17 u.s. la periodica riunione dell'Assemblea
Nazionale dei rappresentanti dei ricercatori nei Consigli di
Sezione a cui sono stati invitati i sindacati.
Le
due tematiche principali affrontate sono state il rinnovo
contrattuale e le deroghe per le assunzioni.
Sul
primo punto come FLC Cgil abbiamo chiarito che la proposta
scaturita nell'ultimo incontro con l'ARAN, su cui tra
l'altro non è chiaro ad oggi quale sia la posizione del
Comitato di Settore, di una riproposizione dell'art. 64 senza
indicazioni di dove prendere le risorse necessarie e senza alcuna
garanzia di esigibilità, è per noi in questa forma irricevibile.
Tra l'altro tale proposta che vede cadere l'idea di anomala
permanenza e propone percentuali diverse per i passaggi dal terzo
profilo al secondo rispetto a quelle dal secondo al primo, ci
sembra nella linea di gerarchizzare gli enti di ricerca: si sta
avviando la strada per cui i dirigenti di ricerca non sono tali
solo perché a loro è stata riconosciuta una maggiore
professionalità attraverso un concorso, ma sono in qualche modo
scelti dalle direzioni per assumere ruoli, non previsti dal
contratto, di "capi e capetti".
Sulle
deroghe, oltre ad aver criticato la scelta dell'ente di non
chiedere fino ad ora l'autorizzazione per effettuare concorsi,
rischiando in tal modo, vista la situazione economica del bilancio
pubblico, di arrivare fuori tempo massimo, abbiamo suggerito di
difendere l'autonomia che l'ente per legge ha e di utilizzare
i fondi che il Tesoro ha messo a disposizione, parte per il 2005 e
parte per il 2006, tutti insieme per assumere il maggior numero
possibile di vincitori di concorsi.
Inoltre, anche tenendo conto dei tagli sui tempi
determinati previsti dalla Finanziaria 2006, occorre che tra
coloro che si intende assumere e di cui, entro fine novembre,
occorre indicare i profili compaiano anche gli attuali tempi
determinati vincitori di concorsi, indicando che si tratta di
assunzioni a costo zero visto che gravano già sul bilancio
dell'ente. Oltre tutto in questo modo sarà possibile utilizzare
procedure trasparenti ed inattaccabili.
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INSEAN
- Un ente piccolo ma importante |
L'Istituto
Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale (detto
anche Vasca Navale) è un ente piccolo ma importante in un paese
come l'Italia.
Infatti
esso effettua attività di ricerca nel campo dell'idrodinamica
navale e marittima e compie esperienze con modelli di navi e dei
loro organi propulsivi e di governo. L'ente,malgrado gli
importanti risultati sia scientifici che progettuali raggiunti fin
dalla sua nascita e malgrado la stretta collaborazione sempre
mantenuta con le altre, poche, realtà di ricerca nel settore che
sono qualche dipartimento universitario e il CETENA (un ente
privato di cui Fincantieri è il principale azionista), ha visto
negli ultimi tre anni una brusca riduzione dei finanziamenti da
parte di uno dei due ministeri vigilanti, il Ministero
Infrastrutture e Trasporti, forse più interessato alle gallerie
che non alle autostrade del mare.
Oggi
sembra aprirsi la possibilità di partecipare a importanti
progetti di Fincantieri che, facendosi protagonista del rilancio
della ricerca navale italiana, propone idee progettuali attorno
alle quali si possano incontrare le domande dei costruttori di
navi con le competenze navali italiane ampiamente presenti in
INSEAN.
L'industria
cantieristica sceglie in questo modo la strada dell'innovazione,
avendo capito che solo così potrà mantenere anche nel futuro una
posizione di leader nel mercato mondiale e la ricerca diviene in
tal modo un elemento senza il quale quella strada non è
percorribile.
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INAF
- Dopo le richieste alla direzione parte una campagna di
assemblee |
Dopo
l'invio del documento
FLC Cgil del 4 ottobre e
l'incontro con la direzione dell'INAF l'esecutivo del
coordinamento insieme con la segreteria nazionale hanno stabilito
di far partire una campagna
di assemblee per ottenere le risposte ai problemi di tutto il
personale dell'ente.
Oggi
ai problemi specifici dell'ente si vanno ad aggiungere le scelte
disgraziate della finanziaria 2006 che promettono di pesare come
dei macigni sugli enti di ricerca.
Perché
un ente di ricerca possa funzionare occorre che l'insieme del
suo personale contribuisca con la propria professionalità e non
vengano operate scelte che ne impedirebbero la crescita e lo
sviluppo delle competenze.
Il
nostro sindacato che storicamente rappresenta, ed ancor più lo
vuole fare ora come FLC Cgil, tutte le persone che operano nel
mondo della conoscenza opererà perché l'INAF possa far fronte
nel migliore dei modi alla sua missione. Per questo ci faremo
carico di far partire un confronto anche scientifico tra tutta la
comunità dell'ente perché non vengano operate scelte
dall'alto senza valutarne le conseguenze negative.
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Brevissime |
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