Conoscenzanews - la newsletter della FLC Cgil
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Anno III n. 12 del 1 marzo 2007
   
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Il problema del precariato

La legge finanziaria offre alcune possibilità per iniziare un percorso di eliminazione della piaga del precariato negli enti di ricerca.

In attesa di essere chiamati come OO.SS. dal Ministro della Funzione Pubblica, a cui abbiamo chiesto da tempo un incontro urgente, la FLC nei singoli enti di ricerca sta continuando nell’azione di monitoraggio delle dimensioni e delle tipologie di precariato presente che si esplica anche nell’invito ai precari a farsi conoscere dall’ente stesso in modo da poter partecipare al percorso di stabilizzazione.

In questo ambito si è svolta una assemblea all’Istituto Superiore di Sanità ed una a Brindisi per l’ENEA.

Purtroppo non tutti gli enti stanno interpretando al meglio la lettera e lo spirito della legge finanziaria. Un esempio al riguardo è l’ENEA.

Cogliamo l’occasione per segnalare che da qualche mese pubblichiamo una newsletter specificatamente rivolta al precariato di tutti i settori della conoscenza. È possibile riceverla iscrivendosi dal sito FLC.

Sempre sul sito della FLC Cgil, è presente lo spazio "MAI PIU' PRECARI!", dedicato ai temi della precarietà nei comparti della conoscenza, in particolare nella ricerca.

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All’INAF le tabelle di equiparazione sono ancora un problema

Occorrerà andare ad un altro incontro per sapere se l’ente è disposto a recepire le richieste che da tempo la FLC ha avanzato e che a partire dal CCNL si basano sull’esigenza di valorizzare la professionalità di tutto il personale che deve passare dal contratto università a quello ricerca garantendo analoga valorizzazione a quanti già si trovano in questo contratto.

E’ ora che l’ente si assuma la responsabilità di considerare tutti i lavoratori come la ricchezza dell’INAF e scelga di dedicare attenzione alla politica del personale e non solo all’organizzazione burocratica dell’ente che poco serve per produrre ricerca di qualità.

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All’INFN sono iniziati gli incontri

Salario accessorio, carriera e precariato sono i temi su cui si è iniziato a discutere con l’INFN.

La FLC ha chiesto all’ente una esplicitazione delle proprie posizioni comprendente anche la quantità di risorse che è disposto a mettere sul tavolo.

Dopo i primi due incontri auspichiamo che si possa rapidamente convergere su un accordo che veda una risposta a tutte le diverse fasce di personale, a partire dai precari che attendono una risposta che li faccia uscire dal limbo dei non diritti e spesso anche della non visibilità.

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Al CRA le tabelle di equiparazione sono ora concretamente sul tappeto

Il primo risultato ottenuto è il ritiro da parte dell’ente delle proprie proposte considerate dalla FLC irricevibili. 

Contestualmente si è iniziato anche a parlare del trattamento accessorio.

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All’ISPESL i temi da affrontare sono ancora tanti

Si sono svolti alcuni incontri sia sul contratto integrativo, per ora solo in sede tecnica in attesa di maggiore chiarezza sulla disponibilità economica, sia sull’organizzazione dei dipartimenti, ancora parziale e non sempre del tutto trasparente per quanto riguarda le motivazioni, sia sul fabbisogno del personale. Su questo ultimo punto, in particolare, si è manifestata una estrema lentezza da parte dell’ente.

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All’ASI si sente odore di contratto

Dopo 8 anni durante i quali il personale dell’ASI è senza contratto di lavoro, finalmente l’ente si è deciso a iniziare le procedure per la certificazione della rappresentatività.

Speriamo che, insieme alla definizione del quadro di comando dell’agenzia, si arrivi presto a dare a tutti i lavoratori il contratto che spetta loro.

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Al CNR ripartono le assunzioni

Dopo un lungo periodo di stop il CNR ha prodotto dei bandi di concorso.

Non tutto è chiaro e condiviso dalla FLC, per cui molto dovremo fare per riuscire a dare una risposta concreta ed equa ai precari dell’ente.

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Agenzia di valutazione di università e ricerca

L’8 febbraio il Ministro dell’Università e Ricerca, nel corso di un incontro, ha presentato alle OO.SS. le linee guida per la formulazione del Regolamento istitutivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR).  La FLC ha manifestato la propria condivisione per un provvedimento lungamente sollecitato, che viene a costituire il necessario contrappeso all’autonomia degli Atenei e degli Enti; più e più volte abbiamo detto che il sistema universitario e di ricerca deve fondarsi sul trinomio Programmazione-Autonomia-Valutazione. Finalmente con questo provvedimento nasce la terza gamba del sistema, quella storicamente più carente.  Detto questo, occorre però verificare come concretamente, con quali compiti e obiettivi specifici, venga istituita l’Agenzia.  Abbiamo nel corso dell’incontro formulato prime osservazioni sul testo, riservandoci di inviare successivamente osservazioni scritte, e formulando la richiesta formale di un incontro successivo sul testo del provvedimento prima che esso venga portato al Consiglio dei Ministri.

Pubblichiamo di seguito le prime osservazioni scritte inviate al Ministro.

Osservazioni FLC CGIL sulla bozza di linee guida per il Regolamento ministeriale
sulla struttura e sul funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Già durante l’incontro la FLC ha espresso la propria approvazione per il progetto di creazione dell’agenzia di valutazione non solo come strumento per il Ministero per una migliore distribuzione dei fondi, ma anche per la necessità di rendicontare alla società come vengono utilizzate le risorse nel sistema pubblico delle università e della ricerca e di far conoscere in modo corretto e trasparente l’effettivo livello qualitativo delle nostre istituzioni nel mondo della conoscenza.
Del resto, per ogni sistema caratterizzato da autonomia, come sono e devono essere le università e gli enti di ricerca, l’unico elemento di regolazione credibile ed equilibrato è la valutazione.
Con la presente cogliamo l’occasione per rinnovare la richiesta di uno specifico incontro sul testo del decreto nel momento in cui esso sarà pronto e prima che venga emanato.  Nello specifico indichiamo intanto per punti gli elementi di condivisione e quelli che riteniamo debbano essere specificati o modificati.

  • L’agenzia deve operare in modo correlato sia sulle università, sia sugli enti di ricerca, sia sulle iniziative, anche private, che beneficiano di finanziamenti pubblici e deve valutare sia la didattica, sia la ricerca, sia il funzionamento di atenei ed enti di ricerca.
  • L’agenzia deve essere organismo terzo e, quindi, indipendente sia dalla politica che dall’accademia, quindi non può avere componenti che siano espressione degli organismi di rappresentanza ad esempio universitari.
  • L’agenzia deve valutare la qualità di tutte le attività svolte da università ed enti di ricerca, deve tenere conto delle risorse messe a disposizione per dette attività, della strumentazione resa disponibile  e dell’entità numerica del personale impiegato.
  • Una particolare attenzione, nella messa a punto dei set di criteri da utilizzare, andrà messa nel modulare il giudizio in relazione alle concrete condizioni operative del personale docente e di ricerca; non si deve cioè prescindere dal considerare le condizioni di partenza delle singole istituzioni. Mentre è indubbio che esiste un ranking di valore assoluto per la qualità della ricerca e della didattica realizzate, che va messo in evidenza, occorre tuttavia considerare che le strutture o i gruppi operano in condizioni di disponibilità materiale assolutamente difformi. Poiché l’intento è di utilizzare la valutazione anche ai fini dell’assegnazione di risorse, un criterio del tutto omogeneo, che non tenga in qualche conto le differenze storiche e strutturali, non farebbe altro che ampliare ulteriormente il divario tra strutture più avanzate e strutture meno favorite.
  • Le università e gli enti di ricerca devono mettere a disposizione dei valutatori, sia interni che esterni, tutti gli strumenti di conoscenza perché possa essere realizzata una effettiva valutazione. In particolare devono essere predisposti e resi pubblici i bilanci analitici e sarebbe opportuno anche utilizzare lo strumento del bilancio sociale per indicare le motivazioni e gli effetti delle scelte delle amministrazioni.
  • Nella valutazione occorre dare un peso consistente al precariato che contribuisce al livello di qualità delle amministrazioni, della didattica e della ricerca ma è scarsamente visibile. In questo senso la valutazione del reclutamento effettuato è fondamentale.
  • Non riteniamo opportuno, in particolare quando l’obiettivo prioritario è quello di far partire un serio sistema di valutazione pubblico, pensare ad una pluralità di enti certificatori  anche privati sia perché l’accreditamento iniziale da parte dell’agenzia non garantisce il mantenimento del livello nel tempo, sia perché riteniamo debba essere mantenuto anche l’accreditamento di istituzioni pubbliche in mani pubbliche.

Infine, chiediamo che l’agenzia estenda la sua valutazione anche al mondo delle Accademie e dei Conservatori, pur salvaguardandone la specificità. Del resto l’ANVUR  eredita i compiti di CNVSU e CIVR ed il CNVSU aveva competenze anche sull’AFAM.

Si ritiene importante affrontare in modo serio e senza ulteriori ritardi le problematiche connesse alla valutazione del sistema dell’AFAM. Attivarne tutte le buone pratiche sarà utile anche per  uscire dalle secche della riforma in mezzo al guado: individuare obiettivi  e standard certi di riferimento per istituzioni divenute improvvisamente autonome in un quadro normativo monco, incerto e a lungo mutante, con risorse esigue è condizione necessaria per certificare il nuovo sistema. L'autoreferenzialità e “l'isolamento” del settore dell'Alta Formazione Artistica possono/devono essere superati con un percorso di valutazione, scientifico e metodologicamente testato per  Università ed Enti di Ricerca, che però, da una parte recepisca le necessità strutturali tipiche del Sistema artistico e dall'altra metta in moto meccanismi di chiarezza su organizzazione istituzionale, definizione di obiettivi, programmazione, utilizzo delle risorse, affinché si sviluppi su basi concrete la dialettica tra i tre differenti Sistemi per un reciproco riconoscimento.

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Brevissime

ENEA. La polizza sanitaria su cui è stato raggiunta un’intesa all’ENEA vale anche per il personale a tempo determinato.
APAT. Il contratto integrativo piace al personale dell’APAT.
Si è tenuto il secondo incontro su Libertà della persona in preparazione al Forum con Guglielmo Epifani.

Diritti d’autore, una petizione per cambiare una legge sbagliata.
La SIAE, interpretando una vecchia legge del 1941, aggiornata dal precedente governo di centro-destra, invia multe anche a chi utilizza le “opere protette” come strumento didattico e formativo e, perciò, senza fini di lucro. Contro questa decisione è stata promossa una petizione per chiedere al Governo di esonerare la scuola, gli insegnanti e quanti producono cultura gratuitamente dal vincolo previsto sul copyright.

Chiediamo a tutti i lavoratori della conoscenza di sottoscrivere la petizione e di diffonderla nei luoghi di lavoro.

Concorsi Ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale n. 10, 11, 12, 13, 14 e 15.

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