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Anno II n. 76 del 15 dicembre 2006
   
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Un maxi emendamento con qualche luce e molte ombre

Come scriviamo nel commento complessivo pubblicato sul sito e negli articoli che seguono, il maxi-emendamento presentato al Senato e che sarà votato oggi, non risponde appieno alle nostre richieste e presenta punti di estrema gravità. Per restare ai temi del precariato nei settori della conoscenza, il mancato incremento delle assunzioni per gli ATA e le ancora scarse risorse destinate alla assunzione dei precari di Università e Ricerca, sono gli elementi di maggiore criticità.
Le iniziative di questi ultimi giorni, a cominciare dagli scioperi di Università e Ricerca e della scuola, alle manifestazioni dei lavoratori precari della scuola docenti e ATA hanno determinato alcuni miglioramenti rispetto al testo originario della legge finanziaria, in particolare per quanto riguarda le graduatorie permanenti dei docenti, ma nella sostanza non hanno dato risposta alle legittime aspettative dei lavoratori precari disattendendo anche gli annunci e gli impegni che a vari livelli il Governo aveva assunto.

E’ chiaro che la nostra iniziativa e la mobilitazione non si fermeranno e sosterremo con forza le ragioni dei lavoratori precari, tenuto anche conto che con questa finanziaria si inizia un percorso che dovrà vedere ulteriori e significativi miglioramenti nei prossimi appuntamenti legislativi.

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Le graduatorie permanenti restano, ora dobbiamo vigilare sulle immissioni in ruolo

Nel maxi emendamento viene accolta la proposta della VII commissione del Senato, da noi fortemente sostenuta, di eliminare la norma che cancellava le graduatorie permanenti trasformandole in graduatorie ad esaurimento (vedi articolo sul numero scorso). A questo punto il nostro impegno sarà nella definizione dei contingenti per le assunzioni, sulla loro ripartizione e sulla reale assunzione di docenti precari attraverso la restituzione dei posti eventualmente assegnati a personale già di ruolo alla stessa tipologia di posto in modo che tali assunzioni risultino neutre ai fini dell'assorbimento del precariato.

Nel maxi emendamento c'è anche una clausola che prevede che si effettui un monitoraggio delle assunzioni, in particolare per quanto riguarda il numero dei pensionamenti, che si annunciano più numerosi di quanto previsto, anche al fine di un eventuale incremento del contingente stabilito.

 

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Gravissimo il mancato incremento dei posti per gli ATA

Malgrado le manifestazioni, le proteste e le richieste del sindacato accolte della VII commissione del Senato, nel maxiemendamento si confermano solo 20.000 assunzioni di personale ATA nel triennio. Si tratta di una grave sottovalutazione di questo personale e di un iniquo trattamento anche rispetto a quanto previsto per i docenti.
La cosa è ancora più grave se si considera che l'assunzione in ruolo è l'unica possibilità per il personale ATA di ricongiungersi alla propria famiglia.
La nostra battaglia ora si sposta sulla ripartizione dei contingenti nei vari anni e sull'incremento dei posti già a partire dalla prossima finanziaria. In particolare chiederemo che tutte le 20.000 assunzioni avvengano già per il 2007/08 e che con un successivo provvedimento si prevedano assunzioni su tutti i posti vacanti e su quelli lasciati liberi dai pensionamenti che, anche per gli ATA, si annunciano superiori alle previsioni del Governo.

Vale anche per gli ATA la richiesta, come per i docenti, che le eventuali assunzioni di personale già di ruolo in altro profilo, risulti neutra per i precari effettuando una ulteriore assunzione nel profilo di arrivo.

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Continua la mobilitazione all'INVALSI

I lavoratori precari dell’Invalsi sono da ormai una settimana in stato di agitazione per rivendicare la stabilità del loro posto di lavoro e la valorizzazione dell’istituto che attraversa una fase di incertezza anche a causa delle previsioni contenute in finanziaria. Mercoledì si è svolta una manifestazione al ministero della pubblica istruzione per aprire una interlocuzione diretta cono l’organo di rappresentanza  politica in grado di decidere del futuro dell’istituto. Le risposte non sono però ancora arrivate, infatti la delegazione ricevuta non ha avuto alcuna rassicurazione rispetto alle rivendicazioni avanzate. Abbiamo quindi scelto di continuare lo stato di agitazione in attesa di una nuova convocazione che attendiamo entro oggi. I lavoratori infatti non possono più accettare rinnovi semestrali e contratti di collaborazione ma pretendono che si aprano vere procedure di stabilizzazione. Il nuovo commissario dell’Invalsi dovrà nella sua agenda mettere al primo posto il problema del precariato con l’impegno di risolverlo in tempi certi.

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Per Università e Ricerca, molte conferme e, forse, una (grossa) novità

La grossa novità è senza dubbio rappresentata dalla costituzione di un fondo aggiuntivo per la stabilizzazione dei lavoratori precari della pubblica amministrazione, la norma si riferisce a tutti i lavoratori che non hanno un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Si autorizza una spesa di 5 milioni di euro che potrà aumentare con gli introiti derivanti dal risparmio sui minori interessi che il nostro paese pagherà sul debito pubblico (si spera).
Certamente rappresenta un segnale importante anche se è difficile ad oggi quantificarne la portata per il settore della ricerca e dell’università.
Le previsioni specifiche per i nostri comparti sono sostanzialmente una conferma dei (pochi) miglioramenti e dei molti aspetti negativi del testo approvato alla Camera.
In particolare si conferma il blocco delle assunzioni per gli enti pubblici di ricerca nel 2007 e la possibilità di assumere nei limiti del turn over, utilizzando le risorse complessive, solo dal 2008. Una norma sbagliata e ingiustamente punitiva per  il sistema pubblico della ricerca. Le opportunità di assunzione sono quindi solo quelle derivanti dal fondo per la stabilizzazione di 20 milioni di euro per il 2007 e 30 per il 2008 per tutti gli enti. A questa previsione deve aggiungersi quella specifica del concorso straordinario per gli enti vigilati dal MUR.
Le università si vedono confermata la norma che “evoca” un nuovo regolamento per i concorsi e i posti aggiuntivi già previsti.

Il giudizio sulle norme dedicate al precariato nella  ricerca e nell’università non può che confermarsi negativo. A questo punto non ci resta che verificare l’efficacia della “nuova” norma sulle stabilizzazioni.

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Come abbiamo avuto modo di precisare nel primo numero questa newsletter è interamente dedicata ai lavoratori precari della conoscenza, decine e decine di migliaia di persone destinatarie di un rapporto di lavoro ad oggi con scarse o nulle prospettive. Il titolo della testata “Mai più precari!” l’abbiamo preso dalla campagna nazionale che abbiamo lanciato dopo il riuscitissimo Convegno di Napoli del maggio scorso.
Più che un titolo per noi è un imperativo politico.

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Notizie utili

Concorsi nell'Università e nella Ricerca. La FLC gestisce specifiche rubriche continuamente aggiornate sulla base dei bandi pubblicati in Gazzetta Ufficiale: ultimo aggiornamento al 5 dicembre 2006. Le notizie sono presenti nell'area Ricerca e Università dello speciale precari.

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