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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
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per contatti conoscenzanews@flcgil.it
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Anno
II n. 8 del 1 febbraio 2006 |
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Notizie |
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CES.
Troppo deboli i piani nazionali per il rilancio della strategia di
Lisbona |
Per il rilancio del processo di Lisbona (dove erano stati
individuati, tra gli altri, alcuni obiettivi nel campo
dell’istruzione e della formazione da raggiungere entro il
2010), gli Stati membri hanno predisposto dei piani nazionali di
riforma che dovranno essere valutati dalla Commissione.
A parere della CES (
la Confederazione
europea dei sindacati), tali piani sono inadatti risolvere i
problemi esistenti a livello economico e non danno la dovuta
rilevanza ai temi sociali e del lavoro.
In particolare
la CES
rileva l’assenza, nella maggior parte dei piani, di precisi
obiettivi relativi alle politiche attive per il lavoro; la
tendenza a porre maggiore attenzione più alla flessibilità del
lavoro, che non ai problemi della sicurezza; l’assenza della
dimensione sociale (solo pochi piani identificano la coesione
sociale come uno degli obiettivi principali); l’incertezza dei
finanziamenti per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca. Per
la CES, tutto ciò è dovuto al fatto che
la Commissione
incoraggia una competizione sempre più intensa, per cui l’idea
originale europea di cooperazione tra gli Stati membri è stata
rimpiazzata dalla competizione a tutti i livelli (dumping sociale,
competitività basata sulla moderazione salariale e sulla
flessibilità).
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Stop
alla Bolkestein. Documento di CGIL CISL e UIL |
A
parere di CGIL CISL UIL, la costruzione del mercato interno
europeo deve andare di pari passo con il potenziamento della
dimensione sociale europea, la promozione della contrattazione e
l’autonomia delle parti sociali. Per tali motivi la proposta di
direttiva Bolkestein lede gravemente il carattere qualitativo
dell’integrazione dei mercati europei e sposta l’asse di
costruzione del mercato interno dei servizi su una competitività
basata solo sui costi.
Tra
i punti di maggiore dissenso:
-
l’inserimento
dei servizi d’interesse generale, economici e non, nel campo
di applicazione della direttiva;
-
l’assenza
di norme quadro a garanzia delle prestazioni dei servizi a
carattere esclusivamente economico;
-
il
mancato rispetto da parte di un’impresa delle norme in
vigore nel paese in cui opera;
-
il
mantenimento del principio del paese d’origine e
l’inserimento nella direttiva di comparti di servizi
delicati e sensibili, come quelli delle agenzie di lavoro
interinale e dei servizi privati di sicurezza, che, invece,
dovrebbero essere inseriti in direttive specifiche rispettose
delle esigenze dei destinatari e delle leggi dei paesi dove il
servizio è prestato.
CGIL
CISL e UIL chiedono, inoltre, che siano garantiti esplicitamente e
formalmente il diritto del lavoro del paese di prestazione e la
normativa in vigore sul distacco dei lavoratori e che bob vengano
essere lesi da alcuna norma relativa alla prestazione dei servizi.
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Stop
alla Bolkestein. Manifestazione della CES a Strasburgo e
iniziative nazionali |
Sono numerose le iniziative di mobilitazione in occasione
della discussione al Parlamento Europeo sulla proposta di
direttiva sui servizi.
La Confederazione
europea dei sindacati ha
indetto per il 14 Febbraio una manifestazione a
Strasburgo per rivendicare dal Parlamento una presa di
posizione che tuteli i lavoratori e i consumatori sul mercato
interno dei servizi alla quale saranno presenti anche le forze
sociali e politiche che in questi anni hanno costruito in Italia
un ampio movimento di opposizione alla Direttiva Bolkestein.
I promotori della “Campagna Nazionale Stop Bolkestein!”,
tra cui
la FLC Cgil
, hanno, inoltre, promosso per sabato 11 Febbraio una
giornata d’incontro con i parlamentari europei ed italiani,
per confrontarsi e discutere con quanti si apprestano a
pronunciarsi sia nel Parlamento europeo sia nel Parlamento
italiano quando, dopo il voto del 14 febbraio, spetterà ai
Governi nazionali pronunciarsi sulla Direttiva nell’ambito del
Consiglio europeo.
Anche
il Coordinamento Nazionale Enti Locali “Stop Bolkestein” si
riunirà a Roma per un incontro pubblico.
Per maggiori informazioni sulle
iniziative: www.stopbolkestein.it
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Forum
Sociale mondiale di Bamako. Le donne e lo sviluppo dell’Africa |
Più
di 30.000 persone, provenienti soprattutto dall’Africa e
dall’Europa, hanno partecipato al 5° Forum sociale mondiale
policentrico tenutosi a Bamako, capitale del Mali, uno dei paesi
più poveri del mondo.
Tra
i temi del Forum (che si è svolto dal 18 al 23 gennaio) che hanno
suscitato maggiore interesse: l’emigrazione e i diritti degli
emigrati; un modello di sviluppo alternativo alle logiche
liberiste; il recupero delle culture locali; il diritto ai beni
comuni come l’acqua, la sanità e l’educazione.
Forte
e combattiva si è mostrata la presenza delle donne. Per la prima
volta la questione femminile è stata oggetto di dibattiti ed
incontri specifici. Per tre giorni le donne si sono incontrate per
denunciare una situazione che nega loro i diritti fondamentali e
le fa oggetto di violenze ed abusi, malgrado il loro ruolo
fondamentale non solo a livello familiare, ma anche economico.
Molto
sentito il tema del diritto all’educazione - ancora negata a
milioni di bambine, mentre i tre quarti degli analfabeti a livello
mondiale sono donne - che costituisce uno strumento indispensabile
per migliorare le condizioni di vita delle donne e delle loro
famiglie.
Per
saperne di più:
https://www.forumsocialmundial.org.br
https://www.amisnet.org/it/4056
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