Sedi romane dell’ISTAT: il Consiglio si fida del direttore generale

Apprendiamo dalla sintesi anticipata della riunione del Consiglio del 12 aprile che – nonostante le ripetute richieste dei lavoratori, espresse ancora una volta direttamente nel corso della seduta di martedì – è stata preferita la sede di via San Nicola da Tolentino rispetto a una nella zona dell’Eur.

I criteri considerati sarebbero stati il costo dell’affitto (150mila euro di differenza) e la vicinanza alle altre sedi del polo centrale.

Questa decisione non si basa quindi su nessuno degli altri criteri evidenziati dalle organizzazioni sindacali, a cominciare dall’impatto sociale sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici che vivono nella zona di Roma Sud Ovest.

Essendo inoltre del tutto sconosciute le informazioni di base sulle “manifestazioni di interesse” pervenute non è chiaro se – ad esempio – nella sede prevista per la zona Eur fossero presenti servizi, quali una sala ristoro e una sala riunioni, che non ci risultano siano previsti nella sede in zona Barberini.

E’ infine preoccupante che i numeri continuino a essere strettissimi: anche con l’acquisizione “completa” della sede di via San Nicola da Tolentino, secondo il piano dell’amministrazione, si avrebbe un totale di 1.933 postazioni disponibili per 1.937 dipendenti a Roma, senza considerare quindi consulenti e personale esterno a vario titolo. Non è chiaro se questo dato lampante sia stato presentato ai consiglieri prima della scelta.

Martedì gli RLS hanno chiesto ufficialmente e per iscritto, per l'ennesima volta, il sopralluogo presso la sede di via Balbo 39.

Continueremo a vigilare su tutti gli atti riguardanti le sedi, ritenendo grave che si passi sopra la volontà di centinaia di lavoratrici e lavoratori con un metodo che non appare per nulla trasparente.