Scuola: sindacati, adesione sciopero al 20%. Se 1 lavoratore su 5 ha aderito, protesta è forte. Non può essere ignorato
Comunicato unitario FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams.


"Crescono i dati relativi all'adesione del personale allo sciopero con stime che indicano una percentuale attorno al 20%. Se un lavoratore della scuola su 5 ha aderito allo sciopero significa che la protesta è forte. Questo è un fatto che non può essere ignorato”. Lo riferiscono in una nota i sindacati che hanno promosso lo sciopero e le manifestazioni di ieri, Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief.
“L'Italia - la denuncia è dell'Ocse - ha gli stipendi più bassi nella UE, evidenziano i sindacati nella nota. Nonostante sia il fanalino di coda in tema di retribuzioni, nonostante la spesa in istruzione e formazione sia tra le più basse d'Europa non si vedono all'orizzonte iniziative che investano su un settore così importante per lo sviluppo del Paese".
"L'iniziativa democratica del personale, che con lo sciopero ha manifestato il suo dissenso verso le misure del Governo deve trovare disponibilità concreta per una soluzione politica”, sottolineano i sindacati.
"Contratto, reclutamento e formazione sono i nodi centrali di una vertenza scuola più volte rappresentata e che lo sciopero di ieri ha nuovamente riproposto", concludono Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio e Marcello Pacifico.
Roma, 31 maggio 2022
Servizi e comunicazioni
I più letti
-
Assenze scuola docenti e ATA: quando chiamare i supplenti. GUIDA
-
Arretrati scuola CCNL 2019-2021: ai supplenti brevi e saltuari saranno liquidati a marzo 2023
-
Procedure informatizzate immissioni in ruolo: informativa del Ministero dell’Istruzione e Merito sul sistema INR
-
Autonomia differenziata, FLC CGIL: sarà mobilitazione per fermare la regionalizzazione dell’istruzione
-
INPS: istituzione della nuova forma di anticipazione ordinaria del TFS/TFR per i pensionati del pubblico impiego
-
Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: ok della Corte dei Conti sulla parte economica