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Questiti referendari sulla Legge 40 (procreazione medicalmente assistita)

Ordine del giorno del Comitato Direttivo della FLC Cgil del 19 maggio

20/05/2005
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Con i quesiti referendari del 12 e 13 giugno le cittadine e i cittadini del nostro Paese sono chiamati ad esprimersi sull’abrogazione di parti della Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.

Si tratta di una legge che interviene pesantemente sulle scelte individuali delle donne e degli uomini e pone vincoli alla ricerca scientifica, con una regolamentazione che deriva da una visione etica dello Stato, che si vuole imporre a tutti i cittadini.
Essa impedisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali che, per la loro possibilità di rigenerare tutti i tessuti umani, rappresentano una possibilità più forte di arrivare alla cura di numerose e gravi malattie.
Essa impone alle donne che, volendo realizzare il proprio desiderio di maternità si rivolgono alla fecondazione assistita, vincoli che mettono a rischio la loro salute, coercizioni di improbabile realizzazione e divieti che produrranno solo fughe, per chi se lo potrà permettere, nell’illegalità o all’estero.
E’ una legge ideologica e occhiuta che viola il principio di laicità dello Stato e, mentre afferma l’equiparazione dei diritti della madre e dell’embrione, calpesta il diritto alla salute delle donne e degli stessi nascituri, nega la responsabilità delle prime e il loro diritto all’autodeterminazione, intervenendo sulle libertà individuali di scelta e di comportamento.

Il Comitato Direttivo Nazionale FLC Cgil

rinviene nei principi di fondo di questa legge lo stesso impianto ideologico che ha caratterizzato le scelte di politica scolastica di questo governo. Al fondo c’è una concezione conservatrice, c’è un’idea di famiglia patriarcale basata più sui legami biologici che su quelli affettivi. Su di essa si fonda la possibilità dell’esercizio di un potere autoritario che decide sull’etica di vita e sulle scelte sessuali e riproduttive di tutte e di tutti, proponendo al contempo un concetto proprietario dei figli sia dal punto di vista biologico che culturale. Particolarmente grave appare poi l’ignoranza su quali risultati possano essere ottenuti dalla ricerca, a partire dalle cellule staminali embrionali, proibita da questa legge, compresa quella sugli embrioni congelati.

Ritiene che i lavoratori e le lavoratrici delle conoscenza, per la funzione che svolgono, debbano rendere manifesto il proprio impegno civile per la riuscita della consultazione referendaria. Anche se l’astensione è un diritto di cui ciascuno può avvalersi, è doveroso opporsi all’organizzazione dell’astensione che intende boicottare un pronunciamento democratico, perché questo viola il principio stesso di democrazia.

La campagna referendaria rischia di essere caratterizzata da un’informazione insufficiente e da un’informazione distorta in quanto tutta giocata su una falsa contrapposizione tra una cultura di vita ed una cultura ad essa contraria. Se la prima è una delle più importanti cause di indifferenza al voto, la seconda può condurre alla fuga verso l’astensionismo.

Il Comitato Direttivo Nazionale FLC Cgil invita quindi tutte e tutti i dirigenti, i funzionari, gli attivisti e gli iscritti della FLC Cgil a farsi promotori di una capillare campagna per la partecipazione al voto, accompagnata da iniziative di informazione sui contenuti della legge, nei luoghi di lavoro e a sostenere i comitati referendari locali dove già si sono costituiti o a costituirne di nuovi.

Roma, 20 maggio 2005