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In pensione di vecchiaia a 67 anni... e oltre

Ancora una manovra sulle pensioni. In una nostra elaborazione le tabelle con i nuovi requisiti.

14/11/2011
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La circolare dell’Inpdap numero 16 del 9 novembre 2011 sui pensionamenti del personale della scuola, conferma purtroppo le note che avevamo pubblicato dopo i provvedimenti delle manovre finanziarie estive, riguardanti tutti i lavoratori dei nostri comparti.

Ma non è finita: con la legge di stabilità approvata dal Parlamento il 12 novembre ci troviamo di fronte all’ennesimo intervento peggiorativo del sistema delle pensioni pubbliche: anche se in misura diversa, vengono colpiti tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, uomini e donne.

La legge prevede che dal 2026 per il requisito della pensione di vecchiaia è necessario aver compiuto 67 anni. A meno che da qui ad allora non venga modificata la norma sulle finestre mobili, l’età effettiva per il pensionamento di vecchiaia sarà di 68 anni.

Queste nuove disposizioni comportano per donne e uomini del pubblico impiego e per gli uomini del privato un incremento secco dell’età richiesta di 5 mesi. Per le donne del settore privato, invece, l’aumento è più consistente ed è di 8 mesi. Anche a questi nuovi requisiti si dovranno applicare gli incrementi  derivanti dall’aumento dell’aspettativa di vita.

Sicuramente questa XVI legislatura si farà ricordare per il numero record di interventi sulla previdenza pubblica, motivati soltanto dall’esigenza di fare cassa ai danni dei soliti noti.

Di seguito riportiamo le tabelle con i nuovi  requisiti per la pensione di vecchiaia che mettono bene in evidenza quest’ultimo regalo che il governo Berlusconi, in nome dell’Europa, ci ha voluto fare.

tabella-pensioni-1c

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tabella-pensioni-2c