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Diritti umani a scuola: oggi la consegna al Parlamento delle 180.000 firme raccolte

Ne sarebbero bastate 50.000, ne sono state raccolte più di 180.000

29/07/2003
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Ne sarebbero bastate 50.000, ne sono state raccolte più di 180.000: sono le firme in calce alla proposta
di iniziativa popolare per l’insegnamento dei diritti umani nelle scuole secondarie di I° e II° grado, di cui siamo stati fra i soggetti promotori.

Questa la bella notizia annunciata questa mattina a Roma in Campidoglio, nel corso di un’ affollata Conferenza stampa, presieduta dall’Assessore all’istruzione del Comune di Roma e alla presenza di numerosi Assessori Comunali (circa 1.480 i Comuni italiani che hanno aderito all’iniziativa), di parlamentari, delle numerose associazioni e della segreteria nazionale della Cgil e della Cisl scuola e della rappresentante dell’Unesco, che hanno contribuito alla raccolta delle firme. Un numero elevato di firme, di gran lunga superiore non solo a quello richiesto ma alle stesse aspettative dei promotori, chiaramente molto soddisfatti del risultato, peraltro raggiunto in pochi mesi, grazie all’impegno convinto di ciascuno.

Un modo concreto di segnalare la necessità che dalla dichiarazione universale dei diritti umani, si passi alla loro pratica nel quotidiano della vita degli Stati e delle persone, a partire proprio dall’educazione. E l’Unesco ha chiesto che questo esempio sia seguito anche da altri paesi.

Quale luogo se non la scuola, infatti, per la diffusione dei diritti in particolare fra i giovani che dal sapere assumano la consapevolezza della rilevanza delle azioni collettive ed invidividuali per la costruzione di un mondo migliore, fondato sulla pace.

Non ci può essere pace senza giustizia: è lo slogan che ha accompagnato le numerose iniziative per la pace cui abbiamo partecipato nel corso di questo martoriato anno, fra guerre note e meno note, queste ultime purtroppo più frequenti delle prime.

Per questo motivo sin dall’inizio abbiamo sostenuto l’iniziativa nata, non a caso, da un progetto di una scuola: come abbiamo da tempo sostenuto, la scuola, quella pubblica, è di per sé luogo di pace, perché in essa convivono etnie, culture, religioni diverse. Ed è per questo che la scuola è il luogo per l’educazione ai diritti, fondata pedagogicamente e scientificamente.

Particolarmente significativo il fatto che nella raccolta delle firme ci sia stata una omogeneità fra le diverse aree del nostro paese che, come sottolineato nel corso delle Conferenza stampa, ha visto, forse per la prima volta, un paese unito: 69.938 le firme raccolte al Centro, 53.976 quelle raccolte al Nord e 59.658 quelle raccolte al Sud.

Segno di una volontà forte e trasversale a tutto il paese perché di diritti umani si parli, si educhi e soprattutto si garantisca la pratica.

Ora la parola passa al Parlamento: quella presentata è una proposta di legge su cui il Parlamento potrà e dovrà svolgere il suo compito.

Vigileremo con attenzione affinché il Parlamento risponda positivamente alla volontà espressa dai cittadini che hanno sottoscritto quella proposta: sui tempi, perchè l’iter parlamentare non sia troppo lungo, sul merito dei contenuti della legge, che vorremmo rispettassero la sostanza della proposta presentata questa mattina.

Roma, 29 luglio 2003