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Parità e pari opportunità nella Pubblica Amministrazione: un altro “Genere” di potere

Direttiva sulle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”

30/08/2007
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E’ stata pubblicata, in Gazzetta Ufficiale n. 173 del 27 luglio 2007, la direttiva sulle “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”.

Questa direttiva, firmata il 23 maggio 2007 dal Ministro per le riforme e l’innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, e dal Ministro per i diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini, rappresenta un evento importante che intende rimediare alle leggi troppo spesso disattese per la mancanza di una cultura della parità.

Nella Pubblica Amministrazione, nonostante che più del 60% delle donne abbia conseguito la laurea, le dirigenti di seconda fascia sono solo il 25% del totale, mentre le dirigenti di prima fascia sono il 15%.

La Pubblica Amministrazione si sta evolvendo nel segno dell’innovazione tecnologica e dell’ottimizzazione del rapporto con i cittadini, e lo Stato deve cogliere l’occasione per promuovere concretamente le Pari Opportunità nel pubblico impiego e dare alle Pubblica Amministrazione “una grande opportunità” di riforma sostanziale.

Per rinnovare dal profondo le pubbliche amministrazioni è essenziale valorizzare le donne, dare loro la possibilità di esprimere le loro potenzialità, riconoscere le loro competenze e fare una seria politica di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, anche nella Pubblica Amministrazione.

Questa direttiva è destinata ai responsabili del personale e ha come obiettivo quello di diffondere la piena attuazione delle disposizioni vigenti nonché aumentare la presenza delle donne in posizioni apicali, sviluppare politiche per il lavoro pubblico, pratiche lavorative e culture organizzative di qualità con l’obiettivo di valorizzare l’apporto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori delle amministrazioni pubbliche.

Le azioni da seguire

La direttiva elenca e illustra i criteri che si devono seguire per promuovere le pari opportunità:

  • eliminazione e prevenzione delle discriminazioni;

  • adozione dei piani triennali di azioni positive per assicurare la rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro. L’obiettivo perseguito, in particolare, deve essere la promozione dell’inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sotto rappresentate favorendo il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore a due terzi;

  • un’organizzazione del lavoro che favorisca la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita, mediante il lavoro flessibile, il telelavoro, il reinserimento del personale assente per periodi lunghi (come la maternità);

  • politiche di reclutamento e gestione del personale che eliminino i fattori che ostacolano le pari opportunità e che promuovano la presenza delle lavoratrici nelle posizioni apicali;

  • comitati Pari Opportunità, che sono organismi paritetici di confronto;

  • formazione e cultura organizzativa orientata alla valorizzazione del contributo di donne e uomini.

Attuazione della direttiva

Ogni anno, entro il 20 febbraio, la direzione del personale ed i comitati di pari opportunità devono redigere una relazione contenente:

  • una descrizione in forma anonima del personale suddiviso per genere;

  • la descrizione delle azioni realizzate nell’anno con l’evidenziazione, per ciascuna di esse, dei capitoli di spesa e dell’ammontare delle risorse impiegate;

  • la descrizione delle azioni da realizzare negli anni successivi con l’evidenziazione, sempre per ciascuna di esse, dei capitoli di spesa e dell’ammontare delle risorse da impegnare.

Sulla base dei dati ricevuti, il mese di settembre il Dipartimento della Funzione Pubblica e il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità elaboreranno un rapporto di sintesi che verrà pubblicato e distribuito a tutte le amministrazioni interessate.

Roma, 30 agosto 2007