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Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge sul Jobs Act del lavoro autonomo e lo Smart Working

Entrano in vigore le misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e quelle volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. Il nostro commento e il giudizio della CGIL

16/06/2017
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Un provvedimento che guarda a 2,5 milioni di italiani, che lavorano ad oggi senza molte protezioni proprie dei lavoratori dipendenti, a partire dalla maternità per arrivare al paracadute in caso di disoccupazione. E' il cosiddetto Jobs Act degli autonomi, coperto con una cinquantina di milioni dalla Stabilità del 2016. La legge 81 del 22 maggio 2017 dal titolo "Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato"  è entrata in vigore il 14 giugno 2017.

Diverse le novità del Jobs Act mirante, secondo il legislatore, ad alleggerire burocrazia e tempi dei servizi pubblici ai cittadini, come quella per i professionisti di adottare atti in delega degli uffici pubblici. Altre novità riguardano le competenze ampliate alle casse privatizzate e regole semplificate per la sicurezza negli studi. Mentre sul versante occupazionale in arrivo il "lavoro agile" per chi lavora senza vincolo di un posto di lavoro.

In sintesi le novità, rinviando per il commento specifico e per il giudizio politico espresso dalla CGIL alla nostra scheda di approfondimento.

  1.  Viene previsto un’estensione del congedo parentale che passa da tre a sei mesi per gli iscritti alla gestione separata dell’IMPS e fino a tre anni di vita del bambino;
  2. l’indennità di disoccupazione per i CO.CO.CO. viene estesa dall'1° luglio ad assegnisti e dottorandi di ricerca. Mentre, sempre dal 1°luglio, scatterà l’aumento contributivo dello 0,51% per i lavoratori interessati, amministratori e sindaci;
  3. vengono rese deducibili le spese per la formazione e i convegni. con decorrenza dal periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre 2017 e sono comprese quelle per gli aggiornamenti professionali ai fini dei crediti formativi professionali obbligatori (CFP).

Dal 14 giugno, data di decorrenza del Jobs Act, previo accordo con l’azienda, l’autonomo può lavorare anche a casa e non più in esclusiva presso l’azienda presso la quale è occupato. Tuttavia, senza rinunciare alla «normale» regola d’assunzione come lavoratore dipendente. Il «lavoro agile», infatti, è racchiuso nella modalità di esecuzione del Rap (posto lavoro subordinato), con caratteristica di esecuzione simile all’attività lavorativa all’interno dei locali aziendali con ì soli vincoli di orario massimo di lavoro. Da definire il "diritto alla disconnessione", ovvero il tempo di diritto al riposo e alla disconnessione, ovvero " le misure tecniche ed organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro”, nonché sulla proprietà, costi e assicurazioni sulle attrezzature “domestiche”.

Ma la parte più innovativa del Job Acts dei lavoratori autonomi è certamente quella relativa alle quattro deleghe Stato-Ordini che conferiscono ai professionisti servizi in Extra-Moenia rispetto alle pubbliche amministrazioni. Le quattro deleghe della Legge n. 81/2017, da definire entro un anno, tre riguardano le libere professioni, e una i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata di Cassa. Nel dettaglio:

  • il «professionista ausiliario di Stato». La prima delega ha il fine d’individuare gli atti pubblici che possono essere rimessi alle professioni organizzate in ordini o collegi per la loro adozione. Per il trattamento di tali atti pubblici, pertanto, una volta attuata la delega, il cliente non dovrà più recarsi presso gli uffici statali, ma potrà affidarsi a un professionista iscritto al proprio Ordine Professionale. Una devolution verso i professionisti che avranno la possibilità di esperire tutta una serie di funzioni della p.a. come certificazioni, asseverazioni e autentiche;cassa previdenziale tuttofare.
  • La seconda delega concerne il riconoscimento alle casse privatizzate dei professionisti iscritti a ordini o a collegi in merito a pensioni a indennità. Le Casse di Previdenza, avranno la facoltà di attivare, anche in forma associativa, prestazioni complementari di tipo previdenziale, socio-sanitario e altre prestazioni sociali, finanziate attraverso specifici contractor con gli iscritti. Ad agevolarsene gli iscritti che abbiano subito una significativa riduzione del reddito professionale per ragioni non dipendenti dalla propria volontà, per crisi economica, o colpiti da gravi patologie; interventi su malattia e maternità
  • La terza delega interessa gli iscritti che hanno la gestione separata Inps, come i professionisti non iscritti alla propria Cassa, finalizzata a innalzare il grado di tutela per le indennità di maternità e malattia.
  • La semplificazione delle misure di prevenzione e sicurezza per gli studi professionali.

Il complesso delle norme introdotte dalla legge 81/2017 interessa direttamente e indirettamente tutti i settori della conoscenza, pubblici che privati, sia sotto il profilo delle previsioni legislative sul lavoro autonomo sia sotto l’aspetto di quanto contemplato nello smart working o lavoro agile.