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Legge di bilancio e Fondo di solidarietà comunale per il 2020: lo stato dell’arte sui settori dell’istruzione e degli asili nido

Stabile il coefficiente di riparto delle risorse perequative sul settore istruzione. Incremento nel settore degli asili nidi. Il Fondo riguarda i comuni collocati nelle Regioni a Statuto ordinario.

02/09/2019
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In una precedente notizia avevamo analizzato le ricadute nel 2019 del Decreto del Presidente del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 aprile 2019 con il quale sono stati adottati i coefficienti di riparto dei fabbisogni standard delle funzioni fondamentali dei comuni delle Regioni a Statuto Ordinario, da utilizzarsi per l’assegnazione di quota parte del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) in base a quanto disposto dalla Legge di bilancio 2017 (articolo 1 comma 449 lettera c) della Legge 11 dicembre 2016, n. 232).

Le funzioni fondamentali si riferiscono, tra l’altro, all’istruzione pubblica e agli asili nido.

Il Fondo di Solidarietà Comunale, istituito nel 2013, è finalizzato a assicurare un'equa distribuzione delle risorse ai comuni svolgendo una funzione di compensazione delle risorse storiche e di perequazione determinata dalla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard.

La dotazione del Fondo di solidarietà comunale è pari a euro 6.208.184.364,87 (Legge di bilancio 2017 art, 1 comma 448).

Una quota pari a euro 1.885.643.345,70 (cosiddetta componente “tradizionale”) è destinata al riequilibrio delle risorse storiche. Per il riparto di queste risorse si utilizzano criteri perequativi basati sulla differenza tra capacità fiscale di ciascun comune (gettito potenziale determinato da “entrate proprie” di un territorio) e fabbisogni standard (ossia i parametri cui ancorare il finanziamento delle spese fondamentali al fine di assicurare un graduale e definitivo superamento del criterio della spesa storica). La legge di bilancio 2017 prevede un meccanismo progressivo di utilizzo dei criteri perequativi relativi alla differenza tra capacità fiscale e fabbisogni standard: l’85% per il 2020 e 100% dal 2021. Tuttavia, la stessa legge chiarisce che le percentuali comunque operano sulla metà della capacità fiscale da perequare. Conseguentemente a regime il 50% delle risorse sarà comunque ripartito in base alla spesa storica.

La definizione dei fabbisogni standard sulla base di criteri generali definiti dalla legge è affidata alla “Soluzioni per il Sistema Economico – Sose s.p.a”. Inoltre una Commissione tecnica per i fabbisogni standard (CTFS) ha il compito di validare

  • la metodologia da utilizzare per l'individuazione dei fabbisogni standard
  • l'aggiornamento della base dati utilizzata.

La nota metodologica per il 2020 è stata validata dalla Commissione lo scorso 24 luglio e per avere effetti concreti dovrà essere adottato uno specifico DPCM.

Riguardo ai coefficienti di riparto, il settore dell’istruzione rimane sostanzialmente ai livelli del 2019 con un calo dello 0,08%.

Per un approfondimento la notizia correlata.

Significativo, invece, l’aumento del coefficiente relativo agli asili nido che cresce dell’1,90%.

Per ottenere questo dato la nuova metodologia di ripartizione prevede che a tutti i comuni, compresi quelli che non hanno spesa storica sui nidi, debbano essere assegnate risorse sulla base del prodotto tra un contributo definito in base all’appartenenza ad uno degli 11 cluster in cui sono stati ripartiti gli oltre seimila comuni delle Regioni a statuto ordinario, moltiplicato per la percentuale di copertura del servizio, misurata dal numero di “bambini serviti” rispetto alla popolazione residente in età 0 - 2 anni. La percentuale minima e massima è definita dalla seguente tabella

Fascia dimensionale

 (valore minimo)

 (valore massimo)

Comuni fino a 5.000 abitanti

7,69%

28,88%

Comuni con 5.001 - 60.000 abitanti

7,75%

28,88%

Comuni con 60.001- 100.000 abitanti

7,81%

28,88%

Comuni con 100.001 - 250.000 abitanti

9,25%

28,88%

Comuni con oltre 250.000 abitanti

16,71%

28,88%

Pertanto

  1. ai comuni che hanno percentuali più basse di copertura rispetto al valore minimo deve comunque essere garantito tale percentuale
  2. ai comuni con percentuali superiori rispetto al valore minimo, viene garantita tale percentuale e comunque non oltre il 28,88% di copertura del servizio.

Conseguentemente nella tabella di riparto 2020 a quasi tutti i comuni (6516 su 6566), viene calcolato un coefficiente per la funzione fondamentale relativa agli asili nido. Nel 2019 invece ben 3673 comuni su 6605 non usufruiscono del fondo perequativo su tale funzione.

Ribadiamo che tale riparto entrerà effettivamente in vigore solo a seguito dell’adozione di un apposito DPCM.

La spesa storica dei comuni per gli asili nido

Nelle tabelle che seguono il confronto della spesa storica 2015 e 2016 sui nidi, di regioni e di città metropolitane.

Regioni

Risorse 2015

Risorse 2016

Differenza

PIEMONTE

104.711.963,42

99.453.409,44

-5.258.553,98

LOMBARDIA

270.076.070,43

268.469.126,48

-1.606.943,95

VENETO

81.962.373,97

89.486.633,41

7.524.259,44

LIGURIA

49.596.438,61

50.367.991,83

771.553,22

EMILIA ROMAGNA

211.147.612,25

207.203.673,78

-3.943.938,47

TOSCANA

143.906.612,51

145.679.116,03

1.772.503,52

UMBRIA

24.673.955,25

23.302.539,24

-1.371.416,01

MARCHE

36.481.924,65

38.359.129,05

1.877.204,40

LAZIO

237.093.469,44

222.051.017,46

-15.042.451,98

ABRUZZO

22.280.407,00

16.504.942,55

-5.775.464,45

MOLISE

3.279.820,07

1.536.045,50

-1.743.774,57

CAMPANIA

45.747.824,48

64.557.026,72

18.809.202,24

PUGLIA

45.699.169,66

51.779.155,41

6.079.985,75

BASILICATA

4.817.734,36

4.819.299,44

1.565,08

CALABRIA

5.143.706,40

9.927.205,31

4.783.498,91

TOTALE

1.286.619.082,50

1.293.496.311,65

6.877.229,15

Comuni

Risorse 2015

Risorse 2016

Differenza

BARI

4.229.432,96

4.448.858,81

219.425,85

BOLOGNA

34.530.361,46

31.434.777,19

-3.095.584,27

FIRENZE

31.445.508,29

30.261.090,37

-1.184.417,92

GENOVA

26.129.335,92

25.230.713,39

-898.622,53

MILANO

82.283.937,19

86.161.696,98

3.877.759,79

NAPOLI

30.258.748,00

42.136.389,18

11.877.641,18

REGGIO DI CALABRIA

0,00

0,00

0,00

ROMA

196.290.405,09

180.686.833,88

-15.603.571,21

TORINO

36.740.501,43

40.550.717,14

3.810.215,71

VENEZIA

17.154.480,35

17.145.886,32

-8.594,03

TOTALE

459.062.710,69

458.056.963,26

-1.005.747,43

(Elaborazioni FLC CGIL su dati SOSE - Soluzioni per il Sistema Economico Spa)