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Firmato l'accordo Governo-Regioni per gli ammortizzatori sociali

Firmato un accordo tra Governo e Regioni di grande importanza: ammortizzatori sociali in deroga, attivazione del Fondo per le Aree sottoutilizzate (FAS), esclusione del patto di stabilità degli investimenti connessi ai fondi comunitari.

19/02/2009
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Dopo un serrato confronto tra Governo e Regioni, durato oltre un mese, è stato firmato un accordo su tre temi di grande importanza: ammortizzatori sociali in deroga, attivazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS), esclusione del patto di stabilità degli investimenti connessi ai fondi comunitari.

Finalmente la firma dell'accordo permette l'avvio di forme di ammortizzazione sociale per quei lavoratori che attualmente non possono usufruire degli ammortizzatori sociali tradizionali.

Ammortizzatori sociali in deroga:

l'accordo tra governo e Regioni sugli ammortizzatori sociali prevede che una parte del Fondo Sociale Europeo (FSE) impegnato in ciascuna regione o Provincia autonoma per il 2009 e 2010 sia utilizzato per forme di sostegno al reddito dei lavoratori in cassa integrazione in deroga, collegate a interventi di politica attiva del lavoro (formazione, orientamento, accompagnamento) anche da sviluppare in sinergia con i servizi per l'impiego, in aggiunta alle risorse provenienti dallo Stato.

Per il biennio 2009-2010 l'impegno complessivo è di otto miliardi di euro per gli ammortizzatori in deroga, erogati attraverso le regioni, per tutti quei lavoratori dipendenti o con altre tipologie contrattuali attualmente non coperti dalla cassa integrazione. L'impegno dello Stato è di 5,35 miliardi di euro e 2,65 miliardi sono a finanziamento FSE regionale. Per la prima volta in Italia l'uso dei finanziamenti FSE combina strumenti che coniugano sostegno al reddito e forme di orientamento e di riqualificazione per i lavoratori, per accelerarne il rientro nel mondo del lavoro, ed è indirizzato alle fasce deboli maggiormente a rischio crisi.

Attivazione del Fondo per le Aree sottoutilizzate (FAS):

il Governo s'impegna a far approvare al CIPE (entro 15 giorni dall'accordo) la ripartizione di circa 27 miliardi di euro di FAS a favore delle Regioni, nel pieno rispetto del vincolo di destinazione - 85% delle risorse alle regioni del sud e il rimanente 15% alle altre regioni - così come previsto nel QSN.
Il CIPE dovrà inoltre varare i programmi regionali dei FAS già presentati dalle Regioni, reintegrare le risorse dei FAS alle regioni disimpegnate a causa del mancato impegno delle stesse.

Patto di stabilità:

l'accordo impegna il Governo a non applicare sanzioni a quelle regioni che non rispettano il Patto di stabilità per le spese connesse ad investimenti di fondi europei per il 2008.

Le misure previste dall'accordo si aggiungono a quelle già previste dalla L. 2/2009, che assegna 400 milioni di euro a interventi di sostegno al reddito sottraendoli alle attività di formazione continua dei lavoratori previste dalla L. 236/93.

Considerazioni:

quest'accordo nasce dal rifiuto assoluto del governo di reperire risorse aggiuntive per il sostegno al reddito nelle imprese in crisi, e individua risorse richiedendo un contributo alle regioni ed ai fondi per la formazione continua dei lavoratori. Osserviamo in generale come, per dare risposte alle esigenze urgentissime che la crisi in atto sta evidenziando, il Governo utilizzi le risorse disponibili sottraendole ancora una volta alle filiere della conoscenza.

E'evidente sin d'ora l'importanza dell'istituzione di un tavolo permanente in ogni Regione e Provincia Autonoma, con la presenza delle parti sociali per il governo della materia. In particolare si deve prestare attenzione al rischio concreto che, nel dare opportune e necessarie risposte ai lavoratori più colpiti, non si creino altre aree di crisi.

Nei prossimi giorni saranno definite le modalità attuative dell'accordo, operazione che si preannuncia molto complessa, anche sul piano tecnico-operativo.
Di tali modalità attuative daremo tempestiva informazione.

Roma, 19 febbraio 2009