Unione Europea. Stabili ma troppo lenti i progressi verso l'acquisizione degli obiettivi di Lisbona
Il Rapporto 2008, presentato dalla Commissione Europea il 10 luglio scorso, misura i progressi fatti dai singoli paesi per quanto riguarda l'acquisizione degli obiettivi di Lisbona 2010 nel settore educativo. In complesso, si registrano progressi in tutte le aree esaminate, ad eccezione delle competenze nel campo della lettura. Il raggiungimento degli obiettivi prefissati rimane, però, a rischio.
Qualche nota positiva nel quinto Rapporto annuale sui progressi fatti verso l’acquisizione degli obiettivi di Lisbona 2010 nel settore dell’istruzione e della formazione. In tutti gli stati membri si sono, infatti, registrati dei progressi e le performance complessive a livello europeo sono a pari grado con le migliori registrate a livello mondiale. Facendo un confronto con il 2000:
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gli studenti nell’istruzione superiore sono aumentati di 3 milioni di unità e ogni anno si registra un milione di laureati in più;
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ci sono 13 milioni di laureati in più nella popolazione europea in età lavorativa;
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il 60% dei giovani tra i 5 e 29 anni frequenta la scuola o l’istruzione superiore; un dato paragonabile a quello statunitense e maggiore di quello registrato in Giappone.
Rimangono, però, ancora rilevanti in equità:
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6 milioni di giovani, uno su sette, tra i 18-24 anni, arrivano a completare solo la scuola dell’obbligo o a non terminarla.
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Gli adulti tra i 25-64 anni che hanno completato l’istruzione secondaria hanno un terzo delle probabilità di partecipare a percorsi di formazione.
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Un bambino ogni sette di quattro anni non partecipa a percorsi educativi; la maggior parte di loro sono migranti o bambini con famiglie con basso status socio economico.
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Rimangono le ineguaglianze di genere: i ragazzi ottengono peggiori risultati nella lettura e hanno maggior bisogno di interventi specifici; le ragazze, invece, ottengono peggiori risultati in matematica e sono ancora sotto rappresentate nel settore matematico, scientifico e tecnologico.
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Ancora un terzo della forza lavoro, circa 108 milioni di individui, possiede livelli di studio troppo bassi.
Per quanto riguarda i progressi fatti nei cinque benchmark per il 2010, l’Unione Europea è riuscita ad aumentare il numero dei laureati nelle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche, superando oramai l’obiettivo prefissato, ha fatto alcuni progressi nel ridurre il numero degli abbandoni precoci, nell’accrescere il numero dei diplomati e dei partecipanti a percorsi di formazione da adulti, mentre risultano addirittura peggiorati i dati relativi alle basse competenze nella comprensione dei testi. Un dato, questo ultimo, che interessa particolarmente l’Italia, insieme con l’ancora bassa partecipazione alla formazione degli adulti.
Benchmark |
Dati 2000 |
Rapporto 2008 |
Migliori prestazioni |
Italia |
Diminuire del 20% i 15enni con basse competenze nella lettura |
21.3 |
24.1 dati 2006 |
Finlandia |
26,4 |
Non più del 10% di abbandoni precoci |
17.6 |
14.8 dati 2007 |
Repubblica Ceca |
19,3 |
Almeno l’85% dei 22enni con diploma |
76.6 |
78.1 dati 2007 |
Repubblica Ceca |
76,3 |
Almeno il 15% in più di Laureati in matematica, scienze, tecnologia |
+29% Presenza femminile da 30.7% a 31.6% dati 2006 |
Polonia Bilancio di genere: Estonia Numero laureati in materie scientifiche su 1000 abitanti tra 20-29 anni Irlanda |
+13,8 l’anno Presenza femminile 36,1 |
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Almeno il 12,5% della popolazione adulta in formazione |
7.1% |
9.7% dati 2007 |
Svezia |
6,2 |
Roma, 14 luglio 2008