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Si apre a Belgrado la Conferenza 2016 del Comitato Sindacale Europeo dell’Educazione (CSEE/ETUCE)

Rafforzare il ruolo dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali è la chiave per promuovere un’educazione di qualità.

07/12/2016
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Si è aperto a Belgrado il congresso quadriennale dell’ETUCE, il Comitato Sindacale Europeo dell’Educazione, di cui la FLC CGIL fa parte. La nostra organizzazione è presente con una propria delegazione.

Il Comitato Sindacale Europeo dell’Educazione (European Trade Union Committee for Education - ETUCE) è il partner sociale europeo che rappresenta presso le istituzioni europee gli interessi e i valori di tutti i lavoratori impegnati nei settori dell’educazione, dell’istruzione, della ricerca tanto pubblica, quanto privata. Il Comitato è stato istituito nel 1977 e dal 2010 è diventato parte integrante dell’Internazionale dell’Educazione di cui a tutt’oggi ne costituisce la struttura regionale europea. In quanto Federazione Sindacale dell’Educazione, esso è anche parte della Confederazione dei sindacati europei. Esso rappresenta quindi oltre 130 organizzazioni sindacali e professionali di 48 paesi ed esprime la rappresentanza di oltre 11 milioni di iscritti.

La conferenza di quest’anno assume un particolare rilievo non solo per la quantità e qualità delle risoluzioni proposte all’approvazione dell’assemblea, ma anche per il previsto rinnovo delle cariche, per la revisione dello statuto e per la prevista approvazione del programma di lavoro 2017-2020. Nei prossimi giorni pubblicheremo sul sito un sunto dei lavori e le sintesi dei principali documenti approvati. Tutti i materiali sono comunque pubblicati sul sito della conferenza. Di rilievo è il documento di ingresso dal titolo Empowering Education Trade Unions: The Key to Promoting Quality Education. Il testo apre con un’analisi della condizione dei lavoratori dell’educazione, istruzione e ricerca in Europa e delle politiche che in questi anni hanno caratterizzato i diversi paesi d’Europa. Questione centrale sono ovviamente i finanziamenti che quasi ovunque sono stati ridotti o distribuiti in maniera finalizzata. Le politiche messe in atto in Europa hanno però indebolito la qualità dei sistemi della conoscenza, e hanno rappresentato un ostacolo all’affermazione di un’effettiva eguaglianza di opportunità nell’accesso e nella fruizione dell’istruzione e della formazione. In questo contesto, il documento rivendica e delinea un ruolo maggiore e più qualificato per le organizzazioni dei lavoratori e la necessità di un effettivo dialogo sociale tra le istituzioni europee, quelle nazionali e le organizzazioni dei lavoratori.