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Rapporto 2009 sugli obiettivi del Millennio. Aumentano le disuguaglianze tra paesi ricchi e poveri

Il settimo Rapporto di monitoraggio a livello mondiale, intitolato “Superare le disuguaglianze: l’importanza della governance”, sottolinea che, malgrado i progressi compiuti, si rischia di non raggiungere gli obiettivi prefissati per le persistenti ineguaglianze a livello di genere, etnia, lingua, disabilità e altri fattori. “Se i governi non agiranno in modo di ridurre le disparità attraverso efficaci politiche di riforme, le promesse fatte nel 2000 dalla comunità internazionale non saranno mantenute”.

01/12/2008
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L’educazione è un diritto umano, tuttavia le possibilità di apprendere sono ampiamente differenti tra i paesi ricchi e poveri. Per esempio, il rapporto mette a confronto il tasso di scolarizzazione nei paesi appartenenti all’OECD con quelli che vivono nella fascia sub-Sahariana: all’età di sette anni, la maggior parte dei bambini dei paesi OECD frequenta la scuola primaria, solo il 40% nella fascia sub-Sahariana. A 20 anni, per quanto riguarda l’educazione post secondaria, si passa rispettivamente al 30% e al 2%. Per superare le ineguaglianze occorrono riforme significative: il rapporto ne indica le principali, chiedendo ai governi di impegnarsi a ridurre le disparità: rafforzare le politiche per ridurre la povertà; innalzare gli standard qualitativi nell’educazione; aumentare le spese a livello nazionale per l’educazione; mettere l’equità al centro delle strategie finanziarie; rafforzare il reclutamento, lo sviluppo professionale e la motivazione dei docenti.

Insistente, inoltre, il richiamo alla responsabilità fondamentale dei governi di costruire e sostenere sistemi scolastici pubblici, gratuiti e di qualità per rispondere alle necessità di tutti. “ Quando si tratta dell’educazione di base, specialmente nei paesi più poveri, i finanziamenti privati non possono sostituire quelli pubblici che soli sono in grado di offrire a tutti l’opzione di un’educazione di buona qualità” e alla necessità di insegnanti qualificati “ Aumentare il numero dei docenti con bassi standard qualitativi è un falso risparmio”.

Analisi e proposte, fortemente sostenute anche dall’Internazionale dell’Educazione, che in occasione della presentazione del Rapporto ha una volta ancora denunciato il problema della mancanza di docenti a livello mondiale, più di 15 milioni, e della loro preparazione professionale

Roma, 1 dicembre 2008