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"Quadro europeo delle qualifiche volano della mobilità nella UE". Per sentirci cittadini europei “più uguali”

Le qualifiche rilasciate da uno Stato membro sono equivalenti a quelle ottenute in un altro? Nel 2005 l'Unione europea ha finalmente definito l'ambito relativo al riconoscimento delle qualifiche professionali a livello europeo, ma ad oggi continua a esistere una giungla dei vari titoli e qualifiche, come ad esempio per l'istruzione professionale, ancora non confrontabili a livello europeo.

05/09/2007
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In generale tutta la commissione parlamentare “occupazione” sostiene la necessità di un'Europa con un quadro unico per le qualifiche e i titoli. Questo, a dire il vero, rientra nella strategia di Lisbona per creare più posti di lavoro e rendere l'economia più competitiva.
Ma è necessario lavorare, da subito, sull'apprendimento, non solo nella scuola dell'obbligo ma durante tutto l'arco della vita, prevedere e far fronte alla necessità di un aggiornamento costante e continuo, data l’inarrestabile evoluzione del mondo del lavoro; bisogna, insomma, fare in modo che il cittadino europeo sia pronto ed aggiornato per poter dare sempre e comunque il meglio di sé, facendo tesoro delle esperienze che gradualmente ha accumulato in termini di apprendimento, di comprensione e di conoscenza.

Attualmente si sta dibattendo sull'opportunità di un quadro di riferimento su base volontaristica per non creare problemi agli Stati che hanno comunque velocità e tempi diversi. Si tratta di una raccomandazione di carattere legislativo perché si dice che ogni convalida di professionalità acquisite, di apprendimento formale piuttosto che informale sia nel mondo della scuola che negli altri ambiti della vita, se fosse vincolante, rappresenterebbe un problema per gli Stati. L’obbligatorietà metterebbe quindi in difficoltà gli Stati membri e il fatto che il quadro di riferimento sia, almeno per il momento, su base volontaria, consentirebbe loro di poter aderire, di poter adeguare i propri titoli di studio, i propri riconoscimenti di abilità e di conoscenze, in maniera tale che l’approccio sia graduale.

Il quadro europeo delle qualifiche non vuole favorire solo i transfrontalieri, ma intende fare da volano alla mobilità interna nell'UE. Si pensi a tutti coloro che hanno necessità di muoversi in Europa ai ricercatori, ai giovani, agli studenti, ai volontari, nonché ai professionisti e agli operai. Con il quadro europeo delle qualifiche si potranno superare le preoccupazioni che si sono create all’'interno degli Stati e, un quadro armonioso e organico dovrebbe farci sentire tutti più cittadini europei, uguali in tutta Europa.
Infine, l''apprendimento durante tutto l'arco della vita” che si applica a tutte le categorie d'età dei cittadini con la struttura dell'EQF basata su 8 livelli verticali di riferimento, connessi alle conoscenze, all'abilità e alle competenze, dovrebbe spingere, ogni cittadino europeo, verso il miglioramento della propria esistenza, del proprio lavoro e della propria vita".

Roma, 5 settembre 2007