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Ancora polemiche sulla scuola media.

Francia, Giugno 2004

30/06/2004
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Ancora polemiche sulla scuola media. Anche Patrick Gonthier, rieletto segretario nazionale dell’Unsa Education, ha stroncato la proposta sul collége, la scuola media quadriennale francese, del nuovo ministro dell’educazione Fillon. La proposta prevede l’introduzione al quarto anno (14 anni di età degli alunni) di una diversificazione di discipline con la possibilità di scegliere 3 o 6 ore di “scoperta professionale” al posto della seconda lingua e delle ore facoltative di lingua: secondo i critici, una via per orientare i ragazzi in difficoltà verso la scelta lavorativa.
La scuola media francese prevede già al termine del secondo anno (13 anni di età dell’alunno) una scelta tra un indirizzo generale e un indirizzo tecnologico, senza che ciò sia preclusivo di scelte successive, ma solo un ragazzo su dieci frequenta il ramotecnologico.
Anche il sindacato Sgen-Cfdt, terzo per importanza, si è dichiarato sostanzialmente contrario alla proposta, soprattutto a quella di 6 ore, che prefigurerebbe un percorso separato, mentre tutt’al più le 3 ore potrebbero essere parte di un progetto di orientamento e formazione.
Invece secondo lo Snes-Fsu, maggioritario gli insegnanti della secondaria e di solito “più a sinistra”, il progetto non apporterebbe modificazioni fondamentali alla situazione attuale, dal momento che già oggi il 7% degli alunni dell’ultimo anno del collége sono inseriti in classi speciali di inserimento o preprofessionalizzanti. In questa scelta pesa probabilmente il risultato del sondaggio che la Sofres ha condotto nel 2002 per conto della Fsu secondo il quale per la maggioranza degli insegnanti della secondaria francese il collége unico sarebbe un principio da abbandonare.

Mobilitazione nazionale per difendere l’assistenza pubblica. Sabato scorso 5 giugnosi sono svolte in altrettante città dellaFrancia 118 manifestazioni per protestare contro il rischio di pesanti riduzioni nell’assistenza pubblica. In particolare vengono sottolineati i pesanti rischi che corre l’assistenza di malattia con una serie di disimpegni economici dello stato e relativi ricarichi sui cittadini sia nei ricoveri ospedalieri che nelle visite. Alla manifestazioni hanno partecipato, secondo gli organizzatori, complessivamente circa 250.000 persone: 50.000 a Parigi, 30.000 a Marsiglia, 10.000 a Tolosa. Come ai tempi della battaglia contro la riforma delle pensioni dello scorso anno, le manifestazioni erano indette praticamente da tutte le sigle sindacali, comprese quelle che operano prevalentemente nel pubblico impiego e nella scuola. In questo settore il buon andamento della mobilitazione ha lenito le sofferenze per il cattivo andamento dello sciopero della scuola del 25 maggio ( circa il 25% di adesioni).

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