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Al via il Social Forum Mondiale, a Tunisi dal 26 al 30 marzo

L’appuntamento mondiale giunge alla sua undicesima edizione nella città della Rivoluzione dei Gelsomini.

20/03/2013
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Inizia il Social Forum Mondiale del 2013: a Tunisi dal 26 al 30 marzo, nel campus dell'Università Al Manar, prede il via l'appuntamento mondiale che ogni due anni riunisce centinaia di associazioni, sindacati, ONG, reti e collettivi per discutere e fare proposte sui temi più vari, ma tutti vitali e essenziali per la vita del mondo.

Dopo quattordici anni dai primi movimenti di Seattle, sulla lunga la strada che il Word Social Forum ha compiuto, a partire da Porto Alegre, dove si sono svolte le prime tre edizioni (2001, 2002, 2003), si sono succedute le edizioni di Mumbai, e quelle nel 2006 a Caracas (Venezuela) e Bamako (Mali) e Karachi (Pakistan). Poi in Kenia a Nairobi nel 2007, nuovamente in Brasile a Belem nel 2009 ed in Senegal a Dakar nel 2011.

A questi si sono alternati molti altri appuntamenti tematici: a Praga nel settembre del 2000 per il vertice della Banca Mondiale, il 27 gennaio del 2001 a Davos (Svizzera) in concomitanza con il Forum Economico Mondiale; il 15 di giugno a Goteborg (Svezia) in occasione di un summit europeo; nella primavera del 2001 a Napoli per il Global Forum sull’e-government (il governo della telematica, con particolare riferimento alla sua applicazione nel settore della pubblica amministrazione). Ancora a Genova in concomitanza con la riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati, nel luglio del 2001; sul clima a Copenhagen nel dicembre 2009 e poi con i Forum continentali europei di Firenze, Londra, Parigi, Atene, Malmoe, e nel 2010 ad Istanbul.

Lo spazio del Forum Sociale Mondiale è unico, non esistono altre istanze globali dove ogni donna ed ogni uomo possa liberamente esprimersi, confrontarsi, proporre idee, costruire nuove alleanze. E' uno spazio che va difeso e migliorato nelle modalità di conduzione, di funzionamento, di pratica democratica e di concretezza nelle azioni globali. Dopo dodici anni di vita, contenitore, formula e modalità di conduzione non tengono più il passo. Si è  aperta, già dallo scorso Forum di Dakar (2011) una riflessione che dovrebbe completarsi nei giorni successivi al Forum di Tunisi, per il rilancio ed il rafforzamento dello spazio Forum.

La prima attività del Forum è prevista per la mattina del 26 marzo con l'assemblea delle donne, quindi al pomeriggio la manifestazione di apertura nel centro della città ed alle 19,30 il concerto di Gilberto Gil.

 Non è casuale la scelta di una delle capitali della primavera araba e proprio più in un momento delicato per la Tunisia: confluiranno uomini e donne, ragazzi e ragazze da tanti Paesi.

Al Forum si parlerà delle rivoluzioni nella regione, delle esperienze dei nuovi movimenti di protesta e le nuove forme di organizzazione (a cui è dedicata la giornata di apertura ); si discuterà delle condizioni e della vita dei migranti, delle condizioni  delle donne, dei giovani; della Palestina (a cui viene dedicata, in modo simbolico, una giornata).

Vi sarà ovviamente anche un ampio spazio per i temi del lavoro e del sindacato: la UGTT (il sindacato tunisino) è impegnato nel coordinamento di questo spazio. La CGIL sarà presente con una delegazione di compagne e compagni del centro nazionale, di alcuni dipartimenti, della FLC, della FIOM e della Flai, della Fillea, della Lombardia, Campania, Calabria, Piemonte, Emilia e di Nexus Emilia Romagna.

I seminari registrati negli undici assi tematici del Forum hanno raggiunto il considerevole numero di  800 unità, a conferma della varietà di voci provenienti da ogni parte del pianeta e del bisogno di confrontarsi e di far conoscere le proprie esperienze e le proprie proposte. Da questi seminari si proseguirà per le “assemblee di convergenza”, che sono il tentativo di fare sintesi e di favorire la nascita di piattaforme o piani d'azione tematici.

Quattro i seminari proposti dalla CGIL che affronteranno i seguenti temi: le politiche per i lavoratori migranti nella regione mediterranea; le politiche europee nella regione mediterranea; le scelte industriali nella regione mediterranea (organizzato con la FIOM CGIL); i diritti dei lavoratori palestinesi. In  queste iniziative sono coinvolti altri sindacati europei, arabi, turchi. Naturalmente saranno anche altri i dibattiti ai quali la CGIL garantirà la partecipazione, dalla questione dei diritti delle donne, alla giustizia sociale, la disoccupazione giovanile, le politiche di austerità in Europa, le questioni ambientali, la solidarietà internazionale.

L’impegno della Confederazione sarà rivolto a tre “assemblee di convergenza”: migranti, Mediterraneo e lavoro/diritti sindacali.

La FLC darà il suo contributo nei numerosi incontri riguardanti l’educazione. In particolare sarà presente al seminario sulla qualità dell’educazione in tempo di austerità (promosso dai sindacati tedesco e francese GEW e SNES), a quello contro la repressione antisindacale in Turchia (promosso dai turchi KESK e Egitim Sen) e a quello contro il lavoro minorile (organizzato da GEW).