Essere donna oggi nella forza della Resistenza
Un 8 marzo di lotta e resistenza come punto di ripartenza per le lotte di emancipazione e libertà delle donne di tutto il mondo.
La storia ci ha insegnato che in guerra i corpi delle donne sono campi di battaglia.
Eppure in questi giorni le donne di tutto il mondo, ucraine, russe, afghane e non solo, resistono e scendono loro stesse in battaglia per rivendicare il loro posto nel mondo. La loro resistenza, la loro lotta, è e deve essere il punto di ripartenza per le lotte di emancipazione e libertà delle donne di tutto il mondo.
“In un momento come questo, in cui siamo di fronte alla vera domanda, se il mondo sia o meno capace di prendersi cura di sé o è destinato a scomparire (e non solo per la guerra) essere donne di pace, avere la forza di resistere, continuare a proporre la cura del mondo, è l’unica vera strategia possibile, l’unica vera possibilità di guardare al futuro”, afferma Susanna Camusso, prima e finora unica segretaria generale donna della CGIL, dalla fine del 2010 all’inizio del 2019, e oggi responsabile delle politiche di genere e europee.
“Ovviamente in questo processo non si possono dimenticare i diritti, continua Camusso. La guerra distrugge e produce disuguaglianze e disparità di cui le donne sono le prime testimoni e vittime contemporaneamente. La forza delle voci di pace, che siano ucraine, russe, afghane, deve essere la forza trasformativa e di traino delle voci delle donne di tutto il mondo. Ogni 8 marzo. Ogni giorno”.
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