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Il Consiglio di Stato solleva pesanti obiezioni al regolamento sul dottorato di ricerca

Il Ministro ritiri lo schema di decreto e apra il dialogo con la comunità accademica e le organizzazioni di categoria

16/01/2012
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Con un breve ma articolato parere il 9 gennaio 2012 il Consiglio di Stato si è espresso sullo Schema recante criteri generali per la disciplina del dottorato di ricerca approvato dal precedente ministro, presentata dal precedente governo nello scorso settembre, sul quale avevamo già espresso un parere sostanzialmente negativo. Su questo schema è opportuno  segnalare le osservazioni all’epoca fatte dal CUN e quelle dell’Associazione dei dottorandi e dei dottori di ricerca italiani (ADI).

Nel suo documento il Consiglio di Stato ha sollevato due obiezioni allo schema. La prima è relativa alla mancanza, nella documentazione presentata, della relazione preliminare di analisi di impatto regolamentare (AIR) e della relazione tecnico normativa (ATN). Senza questi documenti non si ritiene possibile una analisi puntuale e compiuta del testo.

La seconda e ancor più rilevante obiezione è connessa al fatto che, a parere del Consiglio,  il complesso delle previsioni contenute nel regolamento non si limitano a definire “criteri generali e parametri per l’esercizio della potestà regolamentare da parte dei soggetti accreditati” ma “estendano l’area di intervento alla introduzione di analitiche prescrizioni, riservate, in parte qua, quanto meno all’autonomia universitaria”.

Il Consiglio rileva pure come non vi sia traccia nella norma primaria delle “scuole” di dottorato come all’art. 7 dello schema, e come siano necessari “chiarimenti … circa le modalità di contributo annuale al finanziamento dei dottorati attivati dall’Università (art.11, seconda parte).

La sostanziale bocciatura dello schema da parte del Consiglio di Stato segnala lo spregio che il precedente governo ha mostrato negli ordinati processi della  legislazione e della regolamentazione in materia universitaria, e rivela la portata dell’attacco condotto all’autonomia universitaria. In considerazione dei rilievi del consiglio di stato e dal CUN nonché delle osservazioni espresse dalla nostra organizzazione sindacale e dall’ADI, ritenendo necessaria e urgente una riforma della disciplina in materia di dottorato di ricerca, chiediamo al nuovo ministro di ritirare lo schema proposto dal precedente governo e presentare nel dialogo con la comunità accademica, le organizzazioni sindacali e di categoria, in particolare ADI, una vera riforma del dottorato.