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Camera, Commissione VII: Resoconto della seduta (D.M. Lauree specialistiche, Stato giuridico dei docenti universitari)

Atti del governo, Schema di decreto ministeriale sulle classi delle lauree universitarie specialistiche

04/10/2000
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Camera, Commissione VII: Resoconto della seduta

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale sulle classi delle lauree universitarie specialistiche

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 settembre.

Angela NAPOLI (AN) fa presente che il suo gruppo non è favorevole allo schema di decreto ministeriale in esame. Sono anzitutto troppe le 104 classi di lauree specialistiche proposte dal Ministero, in quanto si tratta di classi spesso tra loro sovrapponibili e che pertanto contraddicono quello che avrebbe dovuto essere il principio cardine della riforma: la classe, che al suo interno può prevedere diversi corsi; al contrario si va verso l'identificazione fra classe e corso di laurea. Un sistema così articolato porterà inevitabilmente ad una proliferazione di corsi di laurea che rispondono ad interessi settoriali e non a logiche di carattere culturale e professionale.Potranno sussistere, poi, gravi problemi di coordinamento tra il conseguimento delle lauree e delle lauree specialistiche e l'accesso agli albi professionali. Gli ordini, infatti, potrebbero vedersi costretti ad esaminare figura per figura la tipologia di corso di laurea seguito, onde verificare l'idoneità per l'iscrizione all'albo. Inoltre si rischia che solo il conseguimento di una laurea specialistica consentirà l'accesso a gran parte delle professioni.Sottolinea inoltre che la nuova articolazione dei corsi universitari richiede necessariamente un adeguamento dei relativi finanziamenti, sia per le esigenze didattiche e del personale, sia per le strutture. A tal fine ritiene ampiamente condivisibile il parere espresso dal Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU) che ha segnalato la necessità di un adeguato intervento economico, nonché la modifica dell'attuale sistema di finanziamento dell'università nella direzione di una maggiore autonomia finanziaria.Ritiene condivisibili anche le altre perplessità espresse dal CNSU, che ha rilevato un eccessivo numero di classi, la genericità e l'indeterminatezza dell'articolo 3, comma 2, dello schema di decreto, che potrebbe preludere a forme di sbarramento per il passaggio dal corso di laurea al corso di laurea specialistica, assolutamente non condivisibile. Sempre secondo il parere del CNSU si dovrebbero incrementare il numero dei crediti a scelta degli studenti, nonché consentire l'iscrizione al secondo livello anche con un numero di crediti acquisiti non inferiore a 150, allo scopo di evitare che gli studenti debbano attendere l'inizio dell'anno accademico successivo per l'iscrizione al primo anno del corso di laurea specialistica, una volta conseguita la laurea.Esprime ancora perplessità sul fatto che non sono state definite le classi di laurea di area sanitaria e, soprattutto, sulla mancata definizione del nuovo status della docenza universitaria, che potrebbe di fatto impedire la concreta attuazione di tutta la riforma universitaria.Infine, ritiene condivisibile la proposta di modifica e di integrazione dello schema di decreto avanzata dall'ordine degli assistenti sociali in riferimento alla classe 55/S, relativa alla classe delle lauree specialistiche in programmazione e gestione delle politiche dei servizi sociali. Secondo gli assistenti sociali, infatti, sarebbe auspicabile che, in tale classe, gli obiettivi formativi qualificanti siano integrati dopo il quinto punto, introducendo un punto aggiuntivo che preveda la capacità di svolgere funzioni di dirigenza di strutture, servizi, dipartimenti, aree di elevata complessità nell'ambito di politiche sociali. Successivamente, nell'ambito dei curricula il primo punto dovrebbe essere integrato in modo che siano comprese anche le attività dedicate all'acquisizione di conoscenze avanzate nel servizio sociale. Infine, al punto terzo, la parola "possono" dovrebbe essere sostituita dalla parola "devono".

Maria LENTI (misto-RC-PRO), integrando il suo intervento svolto nella seduta di ieri, fa presente che la Conferenza delle delegate dei rettori delle università italiane ha ribadito quanto già espresso a proposito delle classi dei corsi di laurea e, cioè, che esiste anche il punto di vista femminile. Ritiene condivisibile tale osservazione, sottolineando che in alcune materie, come quelle letterarie, filosofiche e storiche, esistono ampi studi sul punto di vista femminile di vedere le cose.

Giovanni CASTELLANI, presidente, avverte che il Governo ha presentato documentazione integrativa per l'esame dello schema di decreto sulle classi delle lauree specialistiche, che è a disposizione della Commissione. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.40.

SEDE REFERENTE

Presidenza del Presidente Giovanni CASTELLANI. - Interviene il Sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Luciano GUERZONI.

La seduta comincia alle 15.40

Stato giuridico dei docenti universitari

C. 6562 Governo, C. 938 Poli Bortone, C. 1048 Poli Bortone, C. 1058 Poli Bortone, C. 1061-ter Poli Bortone, C. 2360 Cascio, C. 2683 Lucchese, C. 2741 Fragalà, C. 4559 Mazzocchin, C. 5430 NAPOLI, C. 5495 Angeloni, C. 5980, approvata dalla VII Commissione del Senato, C. 6074 Bastianoni, C. 6236 NAPOLI

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei progetti di legge in titolo, rinviato da ultimo nella seduta del 27 settembre 2000.

Fabrizio BRACCO (DS-U) ritiene opportuno fare chiarezza circa la portata dell'emendamento 2.29 (seconda versione) approvato nella seduta del 27 settembre scorso. Infatti, il titolo di dottore di ricerca deve ritenersi necessario solo per l'accesso alla terza fascia; per l'accesso alla prima e alla seconda, invece, devono essere presi in considerazione soltanto i titoli scientifici.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, osserva che, effettivamente, la formulazione dell'ultimo periodo dell'emendamento 2.29 (seconda versione) potrebbe dar adito ad incertezze interpretative. Preso atto, quindi, del consenso dei rappresentanti dei gruppi, presenta l'emendamento 2.50, volto a chiarire la effettiva volontà della Commissione, con un intervento limitato e di natura anche interpretativa.La Commissione approva il l'emendamento 2.50 del relatore.

La Commissione passa all'esame dell'articolo 3 e degli emendamenti ad esso riferiti.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, raccomanda l'approvazione dei suoi emendamenti 3.2, 3.4, 3.5, 3.20, 3.26, 3.31, 3.35, 3.36, 3.37 e 3.42; per quanto riguarda, invece, i suoi emendamenti 3.8 e 3.10, tra loro alternativi, si rimette alla decisione della Commissione. Esprime parere favorevole sull'emendamento 3.18, limitatamente al terzo periodo e subordinatamente ad una riformulazione, sull'emendamento 3.25, se riformulato nel senso di aggiungere, dopo le parole "senza oneri", la parola "aggiuntivi", sull'emendamento 3.33, subordinatamente ad una riformulazione, nonché sull'emendamento 3.39.Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti 3.11, 3.17, sostanzialmente ricompresi nei suoi emendamenti 3.8 e 3.10, e dell'emendamento 3.32. Chiede al presentatore chiarimenti sull'emendamento 3.24 ed esprime parere contrario su tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 3.

Il Sottosegretario Luciano GUERZONI si associa al parere espresso dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento LENTI 3.1, approva gli emendamenti 3.4 e 3.5 del relatore.

Giuseppe PALUMBO (FI) illustra il suo emendamento 3.6, di cui raccomanda l'approvazione, sottolineando che l'attività di ricerca è un diritto e un dovere costituzionale dei professori universitari.

Il Sottosegretario Luciano GUERZONI fa presente che il termine "svolgono" ha senz'altro valore precettivo.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, modificando il parere in precedenza espresso, si dichiara favorevole all'emendamento 3.6.

La Commissione approva l'emendamento PALUMBO 3.6.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento 3.43. Si intende che vi abbia rinunciato.

Angela NAPOLI (AN) ritira il suo emendamento 3.7.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, chiede l'opinione dei membri della Commissione in merito agli emendamenti 3.8 e 3.10, tra loro alternativi, sottolineando che nel primo si prevedono 120 ore di lezioni, esercitazioni e seminari, nel secondo si prevedono dalle 90 alle 120 ore. Fa presente che parte del mondo accademico ritiene eccessivo un impegno di 120 ore per ogni docente, in quanto le condizioni di insegnamento sono spesso tra loro differenti.

Giuseppe PALUMBO (FI) ritiene preferibile una maggiore autonomia delle università nell'organizzazione didattica. A suo avviso dovrebbe essere previsto un impegno variabile fra le 60 e le 120 ore.

Fabrizio BRACCO (DS-U) ritiene che debba valere il principio che a parità di stipendio corrisponda parità di prestazione professionale.

Sergio SOAVE (DS-U) ritiene preferibile l'emendamento 3.10 rilevando come molti eccelLENTI professori universitari che svolgono seriamente e con impegno il loro lavoro ritengono che un impegno minimo di 120 ore per lezioni, esercitazioni e seminari e di 500 ore complessive da dedicare all'attività didattica sia eccessivo, in quanto potrebbe dar luogo, in particolare per le facoltà umanistiche, ad una sorta di "liceizzazione", a scapito della ricerca, che richiede un impegno di tipo diverso per i docenti.

Maria LENTI (misto-RC-PRO), pur rilevando che a nessuno fa piacere vedersi aumentare le ore di lavoro, fa presente che avrebbe ritenuto senz'altro preferibile la sua proposta di prevedere un impegno di 1500 ore annue, riferite a tutta l'attività, compresa quella di ricerca.Fa presente, altresì, che gran parte dell'attività svolta all'interno dell'università viene portata avanti da assistenti volontari.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, fa presente al deputato LENTI che le 500 ore complessive riguardano solo l'attività didattica, non quella di ricerca che deve essere valutata in modo diverso.

Domenico VOLPINI (PD-U) ritiene che non tutte le discipline richiedono lo stesso tipo di impegno: per alcune professionalità, per esempio, i viaggi all'estero costituiscono un imprescindibile strumento di ricerca. Ritiene opportuno prevedere che gli atenei possano, per specifiche esigenze, concedere la possibilità di deroga al riparto dell'insegnamento in otto mesi.

Nando DALLA CHIESA (D-U) ritiene che il problema principale sia costituito dalle strutture a disposizione dei docenti per svolgere la loro attività didattica. Ritiene inoltre che le ore aggiuntive dedicate alla didattica possano essere strettamente connesse all'attività di ricerca.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, ritira il suo emendamento 3.10 e riformula l'emendamento 3.8, che raccomanda all'approvazione della Commissione.

La Commissione approva l'emendamento 3.8 (seconda versione) del relatore, risultando conseguentemente assorbiti gli emendamenti Grimaldi 3.11, NAPOLI 3.13, LENTI 3.14, PALUMBO 3.15, LENTI 3.16 e PALUMBO 3.17.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento 3.18. Si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione approva l'emendamento 3.20 del relatore, risultano conseguentemente precluso l'emendamento Rodeghiero 3.21.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento 3.22. Si intende che vi abbiano rinunciato.

Maria LENTI (misto-RC-PRO), intervenendo sul suo emendamento 3.24, fa presente che il decreto legislativo n. 517 del 1999 regola i rapporti tra Servizio sanitario nazionale e università.

Il sottosegretario Luciano GUERZONI ritiene preferibile fare riferimento solo al principio di inscindibilità della didattica e della ricerca con l'assistenza sanitaria. Non è, invece, utile fare riferimento ad un preciso testo normativo, che potrebbe oltre tutto cambiare nel corso del tempo. Invita, pertanto, la presentatrice al ritiro dell'emendamento 3.24.

Giuseppe PALUMBO (FI) ricorda che la Corte Costituzionale ha affermato l'inscindibilità tra l'attività didattica e di ricerca, da una parte, e l'assistenza nel settore sanitario, dall'altra.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, invita la presentatrice al ritiro dell'emendamento 3.24.

Maria LENTI (misto-RC-PRO) ritira il suo emendamento 3.24.

Giuseppe PALUMBO (FI) riformula il suo emendamento 3.25 nel senso indicato dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento PALUMBO 3.25 (seconda versione), risultano così assorbiti gli emendamenti 3.26 del relatore e NAPOLI 3.27; respinge quindi l'emendamento LENTI 3.28.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento 3.29. Si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento LENTI 3.30 ed approva l'emendamento 3.31 del relatore.

Angela NAPOLI (AN) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.32, osservando che, con l'introduzione della distinzione tra lauree e lauree specialistiche, i docenti cercheranno di ottenere l'affidamento di corsi nei cicli più elevati.

Il sottosegretario Luciano GUERZONI osserva che la preoccupazione espressa dal deputato NAPOLI è condivisibile, tuttavia ritiene opportuno lasciare una certa libertà agli atenei.

Angela NAPOLI (AN) ritira quindi il suo emendamento 3.22 e riformula l'emendamento 3.33, nel senso indicato dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento NAPOLI 3.33 (seconda versione), respinge l'emendamento LENTI 3.34 ed approva gli emendamenti 3.35, 3.36 e 3.37 del relatore, risultando conseguentemente assorbito l'emendamento NAPOLI 3.38; approva quindi l'emendamento Rodeghiero 3.39.

Giovanni CASTELLANI, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento 3.41. Si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento NAPOLI 3.40 ed approva l'emendamento 3.42 del relatore.

La Commissione approva l'articolo 3, come modificato dagli emendamenti approvati.

Giovanni CASTELLANI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.35.

COMITATO DEI NOVE

Accesso ai corsi universitari

C. 7011 Jervolino Russo, C. 6914 Cangemi, C. 7049 NAPOLI, C. 7217 Teresio Delfino.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 16.35 alle 17.

emendamenti