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AFAM: organici a.a. 2016/2017, le linee di indirizzo

Le istituzioni dovranno deliberare entro il prossimo 8 luglio.

21/06/2016
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Con la nota 8127 del 20 giugno 2016, la Direzione Generale ha diramato le indicazioni operative a tutte le istituzioni dell’AFAM in merito alle modalità da seguire per le eventuali proposte di modifica dell’organico per l’a.a. 2016/2017. L’Amministrazione, a fronte della complessità del quadro normativo di riferimento e del “vuoto” determinato anche da una riforma incompiuta, ha ritenuto opportuno introdurre alcuni limiti entro cui le Istituzioni, pur nel rispetto della loro autonomia, potranno assumere le decisioni in merito alla composizione dell’organico docenti, tecnici e amministrativi per il prossimo anno accademico.

I vincoli di spesa rimangono tutti pertanto, trattasi di agibilità contenuta entro limiti che, vista la nuova offerta formativa proposta dalle istituzioni, sarebbero abbondantemente superati nei fatti. Rispetto al passato, vengono date indicazioni di contenimento circa le conversioni e i congelamenti che dovranno essere rapportati all’organico in funzione per il corrente anno accademico e contemperare anche l’esigenza di tenere conto del precariato in servizio in attesa della stabilizzazione e della mobilità. Il richiamo al rispetto delle “aspettative“ maturate è rivolto anche al precariato ex Legge 128 e che da anni consente l’attuale offerta formativa ed è in attesa di una norma che consenta la immissione in ruolo.

Risulta infatti che siano in attesa della necessaria autorizzazione e ratifica da parte dei Ministeri MEF e Funzione Pubblica le nomine a tempo indeterminato solo per i docenti inseriti nelle graduatorie nazionali GET, GNE ed ex Legge 143.

La novità sta proprio nel poter considerare, per i docenti, i posti vacanti all' 1 novembre 2016, compresi i pensionamenti già programmati, e di poter utilizzare la facoltà di modifiche (conversioni, indisponibilità o inattività) entro il limite del 25% (vedi esempio 1,2,3 in calce alla nota).

Vengono ribadite alcune limitazioni quali la salvaguardia delle cattedre uniche, le conversioni di cattedra da prima a seconda fascia.

Per le conversioni non immediatamente corrispondenti tra ruoli e costi, viene richiamato l’art.7, comma 7 del DPR 132/2003 e richiesta delibera sia del Consiglio Accademico che la ratifica del Consiglio di Amministrazioni  i quali dovranno, in un’unica delibera, opportunamente motivare e documentare le rispettive scelte.

Per quanto riguarda il personale amministrativo e tecnico, si conferma che la registrazione delle modifiche apportate agli organici nei passati anni sono ancora in attesa di registrazione presso la Corte dei Conti pertanto, l’Amministrazione invita le Istituzioni a non procedere con ulteriori variazioni se non per esigenze indifferibili e motivate, e a tenere in debita considerazione i posti e i diritti maturati al 31 ottobre 2016 per l’eventuale stabilizzazione.