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AFAM: incontro con il Ministero sui finanziamenti al comparto e agli ISSM

Il Sindacato ribadisce la propria contrarietà anche per la mancata stabilizzazione dei precari.

12/11/2015
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Il Ministero ha ricevuto i Sindacati del comparto dell'AFAM in risposta alla richiesta di incontro avanzata da FLC CGIL, CISL UNIVERSITA', UIL RUA E UNAMS in merito ai finanziamenti per il funzionamento del comparto e i contributi agli ISSM.

Incredibile che anche in presenza di risorse dignitose sia la burocrazia ad ostacolare e pregiudicare gli effetti positivi conseguenti alle scelte del Legislatore.

E però così è!

Per l'ennesima volta siamo alla fine dell'esercizio finanziario e le istituzioni statali dell'AFAM hanno ricevuto solo in questi giorni un acconto destinato a coprire i costi del funzionamento amministrativo e didattico con il rischio oggettivo di non poter impegnare le somme perché la tempistica della contabilità è in fase di chiusura. Così dicasi per gli ISSM i quali però sono ancora più in crisi e il ritardo nell'assegnazione dei fondi ha provocato la sospensione degli stipendi l personale.

I Sindacati hanno rimarcato il loro disappunto nei confronti di tanto disagio che compromette tutte le migliori intenzioni e il grande sforzo che stanno sopportando le Istituzioni.

Segue comunicato unitario

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FLC CGIL CISL UNIVERSITA’ UILRUA UNAMS

Roma, 11 novembre 2015

COMUNICATO UNITARIO INCONTRO DR. LIVON

A seguito della richiesta di incontro urgente rivolta alla Direzione Generale in data 30 ottobre u.s. per avere informazioni in merito ai finanziamenti destinati al comparto AFAM per il funzionamento , i fondi contrattuali per il trattamento accessorio e la attribuzione dei fondi agli ISSM, il dottor Livon ci ha ricevuti in data odierna.

Nel merito ci ha comunicato quanto segue:

  • le risorse destinate al funzionamento per l’E.F. 2015, € 12.700.000,00 complessivi, nonostante il decreto fosse pronto da qualche mese, arrivano a destinazione a breve a causa del giro burocratico che ha determinato ritardi e solo due giorni fa il MEF lo ha firmato. Ora dovrà essere inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Intanto il Ministero ha provveduto ad assegnare le risorse come acconto ad ogni istituzione, per una somma complessiva di circa 6,4 mln pari quasi al 50% del totale, secondo i criteri definiti e premessa della ripartizione. Si tratta quindi di attendere la registrazione del decreto prima che lo stesso possa esplicitare piena efficacia.

I Sindacati presenti hanno vivacemente contestato il fatto perché, nonostante l’incremento dei finanziamenti destinati all’AFAM  dai più recenti provvedimenti legislativi dopo anni di taglio indiscriminato, l’effetto positivo viene di fatto fortemente indebolito dalla lungaggine dell’iter burocratico con inevitabili conseguenze gestionali e organizzative.

E ciò, non è cosa di poco conto visto che le Istituzioni dell’AFAM già da anni patiscono disattenzione e penalizzazioni su più fronti quale conseguenza anche della mancata attuazione della riforma, un esempio per tutti: la competenza incerta in materia di edilizia e manutenzione degli immobili;

  • nell’ultimo mese sono state assegnate le risorse destinate al miglioramento dell’offerta formativa sia il saldo 2015 che la riassegnazione delle economie maturate nel 2014. 

Anche in questo caso si è rappresentato il disagio che ha portato all’impedimento di chiudere molte contrattazioni a livello di istituto perché fino a pochissimi giorni fa le istituzioni non conoscevano l’effettiva disponibilità delle risorse.

Per tali ragioni, il Sindacato in più occasioni a livello locale si è scontrato con la resistenza e l’indecisione della Parte Pubblica e di alcuni Revisori dei conti che hanno frapposto impedimenti alla sigla dei contratti di istituto. Pertanto, al fine evitare il riprodursi di eventuali ulteriori episodi dannosi per il personale, i Sindacati presenti hanno richiesto al Ministero in primis di adoperarsi affinché i tempi di assegnazione siano congrui e, comunque, una nota di chiarimenti che favorisca comportamenti omogenei anche da parte dei Revisori dei Conti, nel rispetto delle competenze, ruoli e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti;

  • nel merito dei fondi per gli Istituti Superiori di Studi Musicali, il decreto con i criteri di ripartizione dei 7,9 mln disponibili, è stato restituito da ANCI e UPI con pareri che comportano una ulteriore valutazione da parte del Ministro e per questa ragione non è ancora firmato. Il dottor Livon ritiene che la procedura interna si concluderà a breve e potrà così inviare il decreto di riparto alla Corte dei Conti per la registrazione e, nelle more, dare acconti di cassa alle Istituzioni. Anche per questa situazione i Sindacati hanno rilevato che il ritardo nelle assegnazioni dei contributi sta mettendo a rischio gli Istituti e vanifica la buona scelta operata dal Legislatore.

In chiusura dell’incontro, pur non essendo all’ordine del giorno, sono state poste due questioni di estrema importanza, oggetto di vivaci discussioni e portatrici di innumerevoli disagi nelle Accademie e nei Conservatori: docenti di seconda fascia-loro diritti nel governo delle istituzioni (elettorato passivo per la carica di Direttore) e blocco dei contratti a tempo determinato del personale amministrativo e tecnico-mobilità personale delle province. Sugli argomenti il Ministero non ha dato risposte definitive: in particolare per la questione delle modifiche statutarie che  consentano alla docenza di seconda fascia di accedere alla Direzione, si è riservato un approfondimento tenuto conto che i Sindacati hanno invece sostenuto che tale problema, in concomitanza dei rinnovi contrattuali, era stato affrontato  e si riteneva risolto visto che dall’adozione degli Statuti  in poi - ex DPR 132/2003-, sono stati eletti e nominati Direttori dal Ministro alcuni docenti di seconda fascia. I Sindacati, peraltro, hanno ricordato al dott. Livon che l’attuazione della riforma (a costo zero!), in particolare per quanto riguarda la nuova offerta formativa, è stata resa possibile in questi anni attraverso il determinante apporto delle competenze e della professionalità di tutta la docenza di prima e seconda fascia senza distinzione.

Per quanto riguarda, invece, la mobilità del personale dalle Province e la loro collocazione negli Istituti AFAM per quanto riguarda i ruoli del personale Tecnico e Amministrativo, dopo aver ascoltato le proteste avanzate in questi giorni per il mancato dovuto confronto con il Sindacato, l’Amministrazione ha informato i presenti che ha preso contatto con il Dipartimento della Funzione Pubblica e assunto le prime informazioni sullo stato dell’arte. A breve sarà data una informazione puntuale alle Istituzioni che saranno obbligatoriamente coinvolte, al momento solo nel censimento dei posti disponibili, per la predetta mobilità. L’Amministrazione si sta impegnando per far sì che l’AFAM sia coinvolta solamente in forma residuale tenuto conto delle tantissime questioni aperte in materia di organici, personale precario e stabilizzazione. I Sindacati, da ultimo, ma ovvio, non per importanza, hanno ribadito la propria contrarietà alla mancata stabilizzazione tanto dei docenti quanto dei tecnici-amministrativi aventi titolo, fatto che sembrerebbe essere dovuto anche alla mancanza dell’emanazione del Regolamento per il reclutamento ma che si conferma, invece, sempre di più una precisa volontà politica di non dare futuro e stabilità all’intero sistema.

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