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AFAM: importanti novità introdotte dal Senato nel decreto legge che istituisce il Ministero dell’Università e Ricerca

Rinvio di un anno del DPR sul reclutamento, nuova graduatoria nazionale dei docenti precari, riconoscimento dell’attività di ricerca. Grave l’ennesimo pasticcio sulla II fascia.

27/02/2020
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Il Senato ha approvato con significative modifiche il Decreto Legge 1 del 9 gennaio 2020Disposizioni urgenti per l'istituzione del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca”. Il provvedimento passa ora alla Camera dei deputati, ma tenuto conto dei tempi strettissimi per la conversione in legge nonché la situazione di emergenza sanitaria che sta vivendo il nostro Paese, non saranno apportate ulteriori modifiche. Il decreto legge già nella sua versione originaria prevede, tra l’altro, la ricostituzione della Direzione generale per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Assai significative le novità introdotte per il settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, nelle quali vengono accolte alcune delle richieste che la FLC CGIL ha sostenuto in questi mesi e ribadite durante l’incontro con il Ministro Manfredi

  • L’entrata in vigore del Regolamento sul Reclutamento (DPR 143/19) viene rinviata di un anno, ossia all’anno accademico 2021/22. Conseguentemente, in sede di prima attuazione, la programmazione del reclutamento del personale è approvata dal consiglio di amministrazione su proposta del consiglio accademico entro il 31 dicembre 2020
  • Le vigenti norme sul reclutamento del personale TA e docente mantengono la loro validità fino al 31 ottobre 2021
  • Vengono riaperte le graduatorie nazionali ad esaurimento dei docenti precari. In particolare, con una specifica modifica dell’art. 1 comma 655 della Legge 205/17, possono essere inseriti in graduatoria i docenti che
    • non siano già titolari di contratto a tempo indeterminato nelle istituzioni afam statali
    • abbiano superato un concorso selettivo ai fini dell'inclusione nelle graduatorie di istituto
    • abbia maturato, fino all'anno accademico 2020-2021 incluso (scadenza precedente 2017/18), almeno tre anni accademici di insegnamento, negli ultimi otto.

La norma non chiarisce se tale personale sarà inserito a pettine o in coda all’attuale graduatoria ex legge 205/17.

  • In più punti gli emendamenti introdotti fanno riferimento alla ricerca in campo artistico. In particolare, al Ministero dell’Università e della ricerca sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di ricerca scientifica, tecnologica e artistica.  Tra le aree funzionali di competenza del MUR vi è la valorizzazione e il sostegno della ricerca libera nelle università e negli enti di ricerca e nelle istituzioni dell'Alta Formazione artistica, musicale e coreutica
  • Nell’ambito delle modalità e procedure di reclutamento dei dirigenti tecnici riservato al personale docente, educativo e ai dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche ed educative statali, è specificatamente chiarito che possono partecipare coloro che siano in possesso del diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica ovvero di diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore (oltre ad aver maturato  un'anzianità complessiva di almeno dieci anni nella scuola ed essere confermato in ruolo)

Commento

Le norme descritte testimoniano in maniera significa un cambio di passo rispetto alla situazione di incertezza se non di abbandono che vive da molto tempo il settore dell’Alta formazione Artistica e Musicale.

Ora bisogna riempire con atti concreti quando definito dalle norme che a breve entreranno in vigore

  • La ricostituzione di una specifica direzione generale deve essere accompagnata da un forte investimento in termini di personale dedicato e di competenze specifiche
  • Al rinvio di un anno del Regolamento sul reclutamento deve seguire una iniziativa legislativa che reintroduca forti elementi di unitarietà del sistema a livello nazionale a partire dalla istituzione di una idoneità artistica nazionale
  • Il grande risultato di ampliare la platea dei docenti precari che possono essere inseriti nelle graduatorie nazionali, necessità di ulteriori chiarimenti a livello ministeriale. In particolare­­­­­­­­­­ occorre chiarire se il requisito dei tre anni negli ultimi otto, significa che gli anni da tenere in considerazione ai fini dell’accesso partano dal l’anno accademico 2013/14. Se questa fosse l’interpretazione giusta, appare corretta l’opinione secondo cui il legislatore ha voluto costituire una nuova graduatoria in subordine a quella istituita dalla 205/17 (in cui il requisito dei tre anni faceva riferimento al periodo dal 2010/11 al 2017/18). In caso di interpretazione differente è chiaro che si potrebbe aprire la strada degli inserimenti a pettine con le inevitabili conseguenze in termine di contenzioso cha ha avuto effetti pesantissimi in passato nel settore scuola.

Davvero importanti sono le norme sulla ricerca in campo artistico. Si aprono le strade sia per una rivisitazione in sede contrattuale del profilo dei docenti, sia per l’accesso ai fondi nazionali e non, specificatamente dedicati alla ricerca, che all’attivazione di dottorati di ricerca di cui si è persa totalmente traccia.

Infine, molto negativo è constatare che si è persa lennesima occasione per risolvere definitivamente la vicenda della seconda fascia. Al fine di evitare che il rinvio dell’applicazione del Regolamento sul reclutamento, non si trasformasse in un ulteriore rinvio anche dell’attivazione dei meccanismi di inquadramento nella prima fascia, era stato presentato uno specifico emendamento che, però, non è stato approvato. La FLC CGIL ha segnalato, in particolare alla Commissione Bilancio del Senato, che in realtà non vi è nessun aggravio economico e che le risorse risultano già stanziate nei decreti autorizzativi delle assunzioni relative al 2018/19 e 2019/20. L’accantonamento delle risorse sembrerebbe aprire la strada verso una soluzione di tipo amministrativo. Continueremo a seguire la vicenda con la massima attenzione e non daremo tregua al Ministero fino a che non si giungerà nei tempi più rapidi possibili ad una soluzione positiva.