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AFAM e fondo di istituto 2020: storia di un pasticcio annunciato

Procedure farraginose, incuria, superficialità e mancanza di rispetto dei diritti dei lavoratori, impediscono il pagamento del salario accessorio in varie istituzioni. L’impegno della FLC.

30/12/2020
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La vicenda della sottoscrizione del Contratto collettivo nazionale integrativo 2019/2020 sui criteri di ripartizione del Fondo di istituto e del mancato pagamento in diversi istituti delle attività aggiuntive, è esemplare, da un lato, delle macchinosità delle procedure attualmente in vigore per certificare i contratti integrativi e, dall’altro, della totale indifferenza da parte di alcuni uffici dell’amministrazione statale, dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Ricostruiamo brevemente i fatti, analizzando le conseguenze di quanto accaduto.

La vicenda

Dopo numerose sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL del comparto Istruzione e Ricerca del 19 aprile 2018, il 23 settembre 2020, viene sottoscritta l’ipotesi di accordo con la quale vengono confermati anche per il 2019/2020 i criteri stabiliti nel CCNI del 12 luglio 2011. In assenza della nomina del direttore generale della direzione generale afam, l’ipotesi di accordo viene firmata, per la parte pubblica, dal Segretario Generale del Ministero dell’Università. Su espressa richiesta del Dipartimento della Funzione Pubblica, a differenza degli scorsi anni, nella preintesa viene riportato l’intero testo del CCNI del 12 luglio 2011 attualizzato con le date relative all’anno accademico 2019/20.

La preintesa viene certificata dall’ufficio centrale di bilancio (UCB) 16 ottobre e inviata il 20 ottobre al Dipartimento per la Funzione Pubblica e alla Ragioneria Generale dello Stato (RGS) per i controlli relativi, rispettivamente, all’applicazione delle norme di legge e alla compatibilità dei costi (art. 40bis del DLgs 165/01).

Come è noto il pagamento delle attività aggiuntive avviene attraverso il sistema del cedolino unico. A tal fine ogni anno la RGS pubblica una specifica circolare con la quale vengono forniti il calendario degli adempimenti e le istruzioni operative per la chiusura delle contabilità dell’esercizio finanziario. Per il 2020 tali disposizioni sono contenuti nella circolare 21 del 23 novembre 2020 e relativo allegato. La circolare stabilisce quanto segue

  • le competenze accessorie, potranno essere autorizzate dalle Ragionerie competenti sino al termine ultimo del 15 dicembre 2020. Decorso tale il termine, gli elenchi di competenze accessorie ancora non autorizzati dalle Ragionerie saranno automaticamente respinti dal Sistema informativo per la gestione delle Spese.
  • l’emissione e la registrazione di decreti di riparto possono avvenire entro il 15 dicembre. Conseguentemente i decreti di riparto all’esame degli Uffici Centrali di Bilancio ma non ancora registrati, saranno automaticamente restituiti alle Amministrazioni
  • dal 16 dicembre le risorse non autorizzate diventano economie secondo specifiche procedure.

Alla luce di queste disposizioni i sindacati unitariamente hanno inviato al MUR ben tre lettere di sollecito paventando l’impossibilità per le istituzioni di pagare le attività aggiuntive.

A seguito di tali sollecitazioni si scopre che la preintesa è di fatto “ostaggio” in particolare del Dipartimento della Funzione Pubblica, la quale pone problemi normativi su un testo applicato, con l’annuale beneplacito di tale ufficio, da ben nove anni.

Solo il 10 dicembre 2020 il Dipartimento della FP (la RGS, il 9 dicembre) comunica l’esito positivo del controllo con osservazioni.

L’11 dicembre viene sottoscritto definitivamente il CCNI tra MUR, rappresentato dal nuovo direttore generale afam, e le organizzazioni sindacali.

A questo punto la procedura ordinaria prevederebbe l’adozione del decreto di riparto, la registrazione da parte dell’UCB e la successiva pubblicazione. Dopo tali adempimenti è possibile avviare l’iter per il pagamento delle attività aggiuntive.

Il decreto di riparto è stato adottato il 14 dicembre (DD 253 del 14 dicembre 2020). Il 15 dicembre, termine ultimo previsto dalla circolare della RGS, le risorse sono state inserite direttamente sul portale NOIPA. Per un tempo limitato e in una situazione di grande incertezza e precarietà alcune istituzioni sono riuscite a inserire i dati richiesti. Dopo proteste che provenivano dalla gran parte degli istituti e dai sindacati, vi è stata una ulteriore apertura “straordinaria” per un’ora e mezza nel primo pomeriggio del 17 dicembre.

Successive richieste di ulteriori finestre non hanno sortito, per il momento, effetto.

Le conseguenze

In premessa occorre notare il progressivo ritardo con sui sono stati emanati negli anni i decreti di riparto, sempre collegato alle alterne vicende che ha vissuto il ministero. La seguente tabella evidenza quanto detto.

Esercizio finanziario

Provvedimento

Importo

2016

DD 592 del 29/03/2016

11.732.163,00

2017

DD 1273 del 26/05/2017

11.731.010,00

2018

DD 3283 del 7/12/2018

11.732.163,00

2019

DD 1859 dell'8/10/2019

11.732.793,00

2020

DD 253 del 14/12/2020

11.719.083,00

Da segnalare il lieve decremento del fondo 2020 e alcune significative variazioni nell’assegnazione delle risorse per alcuni istituti e l’aumento per altri. Di seguito le più rilevanti:

ISTITUZIONI

Importo 2020

Importo 2019

Differenza

ACCADEMIA DI ARTE DRAMMATICA

52.930

48.430

4.500

ACCADEMIA DI DANZA

149.590

156.590

-7.000

CONSERVATORIO DI LECCE

134.100

138.600

-4.500

CONSERVATORIO DI ROMA

259.050

274.550

-15.500

ISTITUTO STATALE SUPERIORE DI STUDI MUSICALI E COREUTICI DI TERAMO

68.670

59.250

9.420

Questi sono i dati dei pagamenti delle attività accessorie effettuate nel mese di dicembre dalle istituzioni AFAM (lordo dipendente. Fonte: NoiPA).

Stipendio netto

Irpef

Ritenute previdenziali a carico del lavoratore

Totale

Numero pagamenti effettuati

4.693.953,58

2.336.833,24

706.587,58

7.737.374,40

4.101

(nel 2018, in una situazione simile a quella del 2020, furono erogati € 10.397.398,40)

Se si considera solo il fondo di istituto 2020, le economie sono pari a € 3.891.125,60 (un terzo del fondo di istituto). Quindi in base ai dati di NOIPA due terzi delle risorse sarebbero stati regolarmente pagati.

Se invece si considerano il fondo di istituto 2020 + le economie 2019 – quanto pagato nell’intero 2020, le economie 2020 assumono proporzioni record (Fonte: NoiPA)

Fondo 2020

Economie 2019

Pagato

(lordo dipendente)

Economie 2020

Numero pagamenti effettuati

A

B

C

D=A+B-C

11.628.500,00

2.938.031,73

8.110.887,25

6.455.644,48

4360

Commento

In premessa, segnaliamo come l’incertezza all’interno del MUR che ha attraversato buona parte del 2020, anno peraltro segnato dalla drammatica vicenda della pandemia, ha avuto come strascico inevitabile la sottoscrizione con grave ritardo dell’annuale ccni.

Il comportamento dei ministeri che hanno il compito istituzionale dei controlli lascia senza parole. Il particolare l’ufficio preposto al controllo del Dipartimento della Funzione Pubblica, pur essendo perfettamente a conoscenza delle scadenze previste per i pagamenti e che si trattava della reiterazione di un contratto applicato da ben nove anni, tante volte controllato dallo stesso ufficio, ha trattenuto l’ipotesi di contratto oltre ogni limite, creando oggettivamente le condizioni per il pasticcio avvenuto nei giorni successivi. Si tratta di un comportamento offensivo non solo delle parti che hanno sottoscritto il contratto, ma che fa strame dei diritti delle lavoratrici e i lavoratori dell’istituzioni afam.

Inoltre, in diverse istituzioni la contrattazione non viene vista come un prezioso strumento di programmazione delle attività, da espletare ad inizio dell’anno accademico, ma come un adempimento da fare alla fine, o addirittura oltre, l’anno accademico. Anche questa circostanza ha contribuito in queste istituzioni a rendere impossibile il pagamento nei tempi previsti delle attività aggiuntive.

La FLC, sia nei giorni convulsi in prossimità delle scadenze dei pagamenti, sia successivamente, ha effettuato tutti gli interventi possibili per ottenere aperture straordinarie delle piattaforme dedicate ai pagamenti, pur sapendo perfettamente che le procedure di chiusura della contabilità hanno vincoli difficilmente superabili. Questa battaglia continuerà anche nei prossimi giorni, eventualmente chiedendo l’inserimento di una specifica disposizione normativa in uno dei provvedimenti di urgenza che saranno all’esame del Parlamento.

Come FLC chiediamo l’immediata ripresa della trattativa per un nuovo contratto integrativo nazionale sul Fondo di istituto e che in tempi stretti si giunga alla sottoscrizione di una ipotesi di accordo. Uno degli obiettivi deve essere che le risorse siano ripartite e assegnate all’inizio dell’anno accademico.

Abbiamo un anno davanti a noi davvero importante e impegnativo, l’utilizzo delle risorse contrattuali per retribuire le attività di arricchimento dell’offerta formativa e della funzionalità delle istituzioni, può rappresentare davvero uno strumento importante per raggiungere obiettivi fino a poco tempo fa impensabili. Su questo la FLC non mancherà di dare il proprio contributo di idee e proposte.