Valutazione finale alunni scuola media: ennesima nota di chiarimenti
Con nota dell'8 giugno il MIUR interviene per l'ennesima volta a chiarire "come" si attribuisce il voto numerico non esistendo il "sei rosso".
Come abbiamo affermato fin dal primo momento, la fretta che il Ministro aveva di “portare all’incasso” il ritorno al voto in pagella, senza invece attendere che “la novità” fosse discussa e affrontata con i tempi che le “cose” di scuola richiedono, continua a creare problemi interpretativi.
Da ciò la necessità di fare circolari su circolari, tutte di chiarimento e specificazione.
Ora, la nota prot. n. 6051 dell’8 giugno 2009, emanata dalla Direzione generale degli ordinamenti, praticamente non può che recepire quello che è il sentimento più diffuso fra i Docenti e i Dirigenti Scolastici. E cioè che con poche sufficienze non si boccia e anzi si promuove con voto di Consiglio a maggioranza; e semmai si avvisano la famiglia e l’alunno che in quelle discipline il sei che compare necessariamente in pagella (se no si boccia o non si ammette agli esami) in realtà “non è sei”.
E allora, ecco i chiarimenti.
Il Consiglio di classe, una volta preso atto della proposta di voto di ogni singolo insegnante, vota se promuovere o non promuovere l’alunno: se si decide per la promozione sulla scheda tutti i voti debbono essere da sei a dieci.
Non è contemplato il “sei rosso”, cioè una sorta di promozione condizionata al recupero, come era pratica fino a poco tempo fa nelle scuole secondarie di secondo grado.
Questa precisazione evidentemente si è resa necessaria per evitare confusioni nate anche da recenti pubblicazioni che utilizzavano in merito questa dicitura.
I voti, dunque, in pagella, per la promozione, debbono essere tutti sufficienti. La scuola avvisa la famiglia delle carenze riscontrate e delle sufficienze che in realtà non lo sono.
Nulla vieta alla scuola di programmare per gli alunni con carenze percorsi specifici di recupero nell’anno successivo.
Ora, le scuole queste cose le hanno sempre fatto, solo che le hanno fatte con limpidezza e chiarezza perché sulla scheda hanno riportato l’esatta verità dei fatti in merito all’apprendimento, senza per questo dover bocciare un alunno.
Oggi Docenti e Dirigenti Scolastici vengono costretti alla “pratica della menzogna” per evitare bocciature e ingiustizie nei giudizi: sono gli effetti della sbagliata legge 169/2008 che va necessariamente superata.
Saggezza e pazienza degli operatori scolastici sapranno evitare bocciature di massa annullando nei fatti un falso ed ipocrita rigore.
Roma, 9 giugno 2009
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