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Sistema nazionale di valutazione: lo schema di regolamento c'è

La FLC CGIL si impegna per cambiarlo.

05/11/2012
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Lo Schema di regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione c'è.
Licenziato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri del 24 agosto u.s., deve ora essere sottoposto, per i prescritti pareri, al Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla Conferenza unificata, al Consiglio di Stato e alle competenti Commissioni parlamentari. Come recita la nota rinvenibile nel sito ufficiale del governo, "Contemporaneamente all'acquisizione dei pareri degli organi consultivi, si aprirà un percorso di consultazioni e confronto sul testo con gli operatori del mondo della scuola, con le realtà associative rappresentanti i genitori, gli studenti e la società civile, nonché con i sindacati del comparto e con le forze politiche".
Leggi sul sito del Governo la presentazione allo Schema di regolamento.

Sarebbe opportuno e doveroso innanzitutto che le parole "consultazioni e confronto" si traducessero rapidamente in prassi. Il sistema di valutazione dell'istruzione e della formazione, infatti, non è materia che possa essere trattata con modalità e procedure meramente burocratiche. Invece le Organizzazioni sindacali sono state precipitosamente informate il giorno precedente (!) il passaggio dello schema stesso in CdM e, ad oggi, non vi è stata alcuna forma di coinvolgimento delle scuole e del personale.

In secondo luogo, ribadiamo, ancora una volta, che la FLC CGIL è tutt'altro che contraria ad una valutazione di sistema, vi attribuisce anzi una importanza strategica e la considera un processo atto a migliorare la qualità del sistema stesso in funzione del raggiungimento delle finalità istituzionali della scuola laica e costituzionale. Coerentemente, la FLC CGIL considera un fatto importante metter mano ad un Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), ma ritiene che lo Schema di regolamento messo in campo dal governo necessiti di profonde modifiche, nonostante alcuni aspetti positivi.

Apprezzabile è senz'altro l'assenza della premialità, la rinuncia a far classifiche ad ogni costo, tra docenti e scuole. Vi è poi un opportuno riferimento all'autovalutazione delle scuole. Opportuno poiché senza il coinvolgimento consapevole e attivo delle scuole non è pensabile alcun processo di miglioramento del sistema.
Ma vi sono limiti rilevanti da superare.

a. Finalità del SNV

Lo schema di regolamento è del tutto carente sul piano della declinazione delle finalità del sistema dell'istruzione e formazione che si vuole valutare. In assenza di questo presupposto, gli obiettivi della valutazione di sistema, così come vengono declinati nello schema, non possono che risultare generici e riduttivi.

b. Quale valutazione in assenza dei LEQ?

Tra le tante ragioni di tale carenza, una risiede probabilmente nella mancata definizione dei livelli essenziali di qualità del sistema di istruzione e formazione. Eppure tale definizione riveste un'importanza cruciale per assicurare pari opportunità in tema di istruzione e unitarietà del sistema. La declinazione dei livelli essenziali è una responsabilità squisitamente politica ed istituzionale. La declinazione degli indicatori di una valutazione di sistema è competenza tecnica. Ma i due aspetti devono essere strettamente correlati.
In assenza dei LEQ la funzione degli indicatori della valutazione tenderà ad esorbitare. Dove manca la politica arriverà la tecnica. Anche questa è deriva tecnocratica. Ed è pericolosa.

c. Valutazione per o contro l'autonomia scolastica?

La valutazione di sistema dovrebbe  costituire un contesto di valorizzazione e sviluppo dell'autonomia scolastica. È perfino tautologico. Come si può, altrimenti, pensare di poter operare "per il miglioramento dell'offerta formativa"?
È pur vero che nello schema si prevede l'autovalutazione delle scuole, e questo è elemento positivo oltre che ineludibile. Ma per autovalutazione, nello schema, si intende

  1. "analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre (oltre...bontà loro!) a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola
  2. elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'Invalsi, e formulazione di un "piano di miglioramento" (con il supporto dell'Indire)

Sempre in tema di concezione dell'autonomia scolastica, rileva il fatto che la rendicontazione sociale appare ridotta principalmente a pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti

d. No ad inserire nel SNV il sistema di valutazione dei dirigenti scolastici

Quella che traspare in filigrana attraverso lo schema di regolamento ci sembra una autonomia molto condizionata, molto sotto tutela ed anche molto sottoutilizzata. Impressione che si rafforza alla luce di un ulteriore, grave, elemento: la commistione tra autovalutazione delle scuole e valutazione dei dirigenti scolastici che consideriamo incongrua e controproducente.  Incongrua perché materia già definita e/o eventualmente da ridefinirsi nella sede propria che è quella contrattuale.
Controproducente perché induce alla delega ed alla deresponsabilizzazione laddove sono invece essenziali il coinvolgimento e l'assunzione di responsabilità da parte della comunità professionale della scuola nella sua totalità.

e. Il ruolo dell'Invalsi

Il ruolo attribuito all'INVALSI appare caratterizzato da un eccesso di delega.
Con questa affermazione non si intende negare il ruolo di un istituto autonomo che anzi è necessario in una seria valutazione di sistema. Ma a fronte da un lato della grave carenza nella declinazione delle finalità politico-istituzionali del SNV e dall'altro della debolezza del ruolo attribuito alle autonomie scolastiche, si rischia una sorta di ipertrofia della funzione tecnica e un suo dilagare a coprire vuoti e fragilità in altre aree o in aree di altrui pertinenza.

f. Il corpo degli ispettori

Al corpo degli ispettori vengono attribuite funzioni di grande rilevanza. Prima che per eventuali considerazioni di merito, ciò desta perplessità perché attualmente il corpo degli ispettori è fortemente ridotto e il concorso loro riservato è impantanato in procedure lunghissime. Se non si prevedono interventi ad hoc, e non se ne vede traccia, non si capisce come a ranghi così ridotti gli ispettori potranno adeguatamente smaltire il carico di lavoro loro attribuito in ordine alla valutazione di sistema.

g. SNV e raccomandazioni europee

Come avviene oramai per ogni scelta politica di una qualche rilevanza, anche l'introduzione di un sistema nazionale di valutazione viene presentata come adempimento a richieste e raccomandazioni europee. Ma anche alla luce dei documenti europei, lo schema di regolamento è del tutto carente sul piano della declinazione delle finalità del sistema dell'istruzione e formazione che si vuole valutare. Inoltre, nei documenti europei si raccomanda fortemente di attivare processi di coinvolgimento e di partecipazione anche associando le parti sociali e tutti i soggetti interessati. Proprio ciò che manca nella declinazione italiana del SNV. Leggi il documento.

h. Il tema delle risorse

Last but not least, occorre affrontare il tema delle risorse. Lo schema di regolamento semplicemente di risorse non ne prevede, salvo insistere su quelle ordinarie dell'Invalsi e, necessariamente anche se implicitamente, su quelle delle scuole. Questo è semplicemente improponibile: senza risorse la valutazione di sistema non si fa.

In conclusione

Lo schema di regolamento va modificato in modo sostanziale.
La FLC CGIL è pronta a mettere in campo, ancora una volta, le sue analisi, posizioni e proposte.

Il primo oggetto di valutazione deve essere individuato nelle politiche dell'istruzione poste in essere ai vari livelli istituzionali di competenza. Di tali politiche vanno soppesate l'adeguatezza e l'efficacia sul terreno del mantenimento e della implementazione del sistema dell'istruzione come presidio di pari opportunità, di pluralismo, di inclusività, di non discriminazione. Va perciò innanzitutto valutata la capacità di assicurare alle scuole le condizioni di contesto (risorse, riferimenti ordinamentali, strutture e servizi) necessarie a porre in essere una offerta formativa di qualità, nell'esercizio della loro autonomia .

La valutazione di sistema assume quindi una funzione di controllo democratico e perciò richiede partecipazione, coinvolgimento, condivisione di tutti i soggetti coinvolti.

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