Se torna Darwin, le Indicazioni non sono obbligatorie
Il ministro, accettando di cambiare le Indicazioni, ha, di fatto, dato ragione al ricorso presentato dai sindacati confederali contro il decreto: un allegato al decreto non può introdurre nuovi programmi obbligatori per la scuola italiana.
Il ministro, accettando di cambiare le Indicazioni, ha, di fatto, dato ragione al ricorso presentato dai sindacati confederali contro il decreto: un allegato al decreto non può introdurre nuovi programmi obbligatori per la scuola italiana.
Nel ricorso sindacale si ricorda come la stessa legge 53, oltre al regolamento per l’autonomia, preveda ben altra procedura (un regolamento governativo) per introdurre la quota nazionale del curricolo in sostituzione degli attuali programmi.
La circolare 29, quindi, sbaglia a ritenere prescrittivi per il prossimo anno scolastico gli obiettivi di apprendimento contenuti nelle Indicazioni Nazionali.
Questo documento, introdotto illegittimamente come allegato, in via transitoria e in attesa di un nuovo documento approvato secondo la procedura legittima, non ha mai abrogato i programmi, né può avere la pretesa di sostituirsi ad essi in modo obbligatorio.
Tutto ciò ora è ancora più evidente, dopo che il Ministro, istituendo la Commissione presieduta da Rita Levi Montalcini, ha già dato avvio al cambiamento delle Indicazioni Nazionali.
Aperta la breccia su Darwin, ora l’obiettivo è l’istituzione di commissioni pubbliche e pluraliste che elaborino proposte riguardanti tutti i curricoli nazionali su cui realizzare una vasta consultazione democratica nella scuola e nel paese.
Nell’attesa, per considerazioni di puro buon senso professionale, conviene mettere le indicazioni di Bertagna nel cassetto, fare riferimento ai Programmi vigenti e adottare libri di testo non conformi alle Indicazioni o procedere all’adozione di strumenti alternativi, come consentito dal regolamento per l’autonomia didattica.
Roma, 10 maggio 2004
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