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Scuole Italiane all’estero: meno investimenti sul personale del MI, più fondi agli Enti Gestori

Prosegue la politica di accentramento della gestione del sistema scolastico all’estero nelle mani del MAECI con un passaggio di responsabilità agli enti gestori, ai contratti locali ed agli istituti italiani all’estero. Viene meno la qualità dell’insegnamento e viene sminuita la professionalità del personale italiano, abilitato e qualificato. Ennesima ammissione di fallimento del progetto varato dalla Buona Scuola. Urgente riportare la materia nel CCNL.

10/01/2022
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La Legge di Bilancio 2022  ha autorizzato la spesa di 600.000 euro in sostegno agli enti gestori di corsi di lingua e cultura italiana all’estero, ha stanziato 800.000 euro per le retribuzioni del personale a contratto presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari di prima categoria e gli istituti italiani di cultura e, infine, ulteriori 600.000 euro annui per il sostegno della rete dei consoli onorari all’estero.

Si conferma il percorso politico, iniziato con la scorsa legge di bilancio, che accentra sempre di più la gestione del sistema delle scuole, dei corsi e dei lettorati italiani all’estero, nelle responsabilità del MAECI.

La scelta stavolta mina pericolosamente la qualità dell’insegnamento, giacché anziché prevedere un rafforzamento del contingente dei docenti italiani, abilitati e qualificati anche da un punto di vista professionale per insegnare all’estero, rafforza i fondi per gli Enti Gestori e per i contratti locali.

Si tratta inoltre dell’ennesima chiara ammissione di fallimento dell’attuale sistema di nomina del personale scolastico all’estero, che né i recenti bandi né le disposizioni di interpello definite per legge hanno reso efficiente ed efficace.

Il nostro giudizio

Il rafforzamento della diplomazia culturale all’estero è importante e strategico, soltanto se si decide di puntare anche sulla qualità del personale: le decisioni varate dalla recente Legge di Bilancio sottraggono alla responsabilità e professionalità del personale scolastico l’attività educativa, formativa e culturale per affidarla agli Enti Gestori, ai contrattisti locali ed agli istituti italiani di cultura. Al contrario, dopo i tagli di contingente dimezzato dalle disposizioni della L. 135/12 e in considerazione della perdurante situazione pandemica, è necessario rinforzare e potenziare il contingente del personale scolastico all’estero per permettere la riduzione del numero di alunni per classe e, in prospettiva, un maggior numero di attività qualificate di potenziamento e sostegno.

La FLC CGIL rivendica risorse aggiuntive per ripristinare i numeri precedenti alla Finanziaria Monti (passando nuovamente da 674 a 1.400 posti) e nel contempo il ritorno della mobilità da e per l’estero nell’alveo del CCNL, al fine di superare il fallimento promosso dalla Buona Scuola e dai bandi di reclutamento da essa discesi.

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