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I corsi di lingua e cultura in UK e i calcoli elettoralistici del prof. Reale

La FLC CGIL della Gran Bretagna risponde alle richieste di privatizzazione avanzate dagli enti gestori di Bedford.

16/05/2012
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Ci dispiace che sia ancora un uomo dell’IDV del gruppo di Bedford, a sparare sul mucchio degli insegnanti Mae, sulla legge che li vede lavorare all’estero e sulla loro presenza in Gran Bretagna. Luigi Reale, presidente del Circolo Di Pietro-Bedford, in una sua dichiarazione rilasciata all’AISE grida il suo “basta insegnanti inviati dal MAE!”.

Le rimostranze del dipietrista di Bedford vengono a seguito del taglio dei fondi agli Enti gestori dei corsi e lamentano come invece nessun provvedimento sia stato preso a ridurre il numero degli insegnanti MAE.
Gli Enti si trovano a sopprimere molti dei corsi extrascolastici frequentati dai figli e nipoti degli italiani in Gran Bretagna. Lo Stato lascia senza scuola gli italiani all’estero mentre continua a pagare doppi e lauti stipendi ai docenti italiani che insegnano nei corsi integrati dove invece di italiani non ce ne sono più.

Si impongono però alcune riflessioni e precisazioni. Le cattedre degli insegnanti MAE non sono composte di soli corsi integrati ma anche di corsi extrascolastici frequentati dai figli e nipoti degli italiani, così come gli insegnanti reclutati dai corsi gestori insegnano nei corsi integrati con la stessa deplorevole distrazione di risorse che Reale lamenta.

Infatti, a Edimburgo i corsi integrati in carico all’Ente Promozione Lingua sono 81 a fronte di 41 extrascolastici. A Manchester i corsi integrati affidati all’ente CDLCI sono 44 per 51,30 ore a fronte di 32 extrascolastici per 44,25 ore.
A Londra gli enti Gestori sono Coasit ed Enaip e la situazione si ribalta con una netta prevalenza dei corsi extrascolastici per 166 ore contro le 32 ore nei corsi integrati; il Coasit impiega 41 insegnanti mentre l’Enaip solo 4.
Non si dimentichi però l’impegno degli insegnanti Mae nei corsi extrascolastici, cosa che invece il signor Reale sembra negare. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi: “La maggioranza del personale Mae insegna in corsi inseriti, pochissimi in corsi extracurriculari […]” Orbene se si spendono un paio d’ore a leggere i non sempre facilmente leggibili dati dell’Ufficio Scolastico di Londra sui corsi Mae-Enti si scopre  che questi pochissimi corsi costituiscono per la scuola primaria il 24% del monte ore di servizio settimanale degli insegnanti Mae, e per la scuola secondaria ben oltre il 36%. A questo punto le ore che i docenti Mae dedicano settimanalmente ai corsi extrascolastici sono 219 contro le 166,5 dei docenti degli enti di Londra.
L’inusitata sguaiatezza delle dichiarazioni all’AISE non è passata inosservata, tanto che i colleghi tedeschi ce ne hanno fatto avere notizia. Luigi Reale sposa la proposta Micheloni che voleva “tutti a casa!” gli insegnanti Mae e spostare i fondi così risparmiati sui corsi di lingua, sulle organizzazioni degli italiani all’estero e financo a sovvenzionare la stampa delle suddette associazioni. Tutto sommato una proposta, anche se non condivisibile, da valutare se la trasparenza fosse sempre di casa. Infatti, gli enti gestori si presentano come soggetti senza scopo di lucro – charities – enti di diritto privato, anzi privatissimo, tanto che ancora si discute sulla possibilità di controllo dei bilanci da parte del Mae.

Sul banco degli imputati, i docenti Mae hanno cominciato a farsi qualche domanda sulla funzione e sulla trasparenza di queste organizzazioni. Certamente l’ente gestore non può essere l’ufficio di collocamento per i figli dei nostri connazionali come suggerisce Reale – anche se è vero che tutti teniamo famiglia – e nemmeno per gli amici degli amici. Insegnare lingua straniera o la lingua etnica richiede infatti competenze varie e vaste, il cui possesso è certificato dalle abilitazioni e dalla formazione dei docenti di ruolo del Mae. È finito anche il periodo delle vacche grasse in cui, presidenti degli enti – non è questo il caso degli enti britannici – staccavano assegni di decine di migliaia di euro per corsi di formazione residenziali di una settimana in hotel SPA per 50 persone. In tempi di crisi gli enti gestori devono invece risultare inattaccabili sulle scelte di gestione, siano queste l’affitto di locali in cui tenere i corsi o della propria sede su una strada inutilmente prestigiosa; inattaccabili sul rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che all’art. 34 prevede la gratuità della scuola dell’obbligo.

Invitiamo Luigi Reale – che risulta essere un docente del Coasit di Londra – a non cercare facile plauso e precario trampolino elettorale su questi temi che invece richiedono una seria riflessione per una soluzione condivisa. Razionale e coerente con il dettato costituzionale.

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