Scuola. Primo incontro con il Ministro Fioroni
Valorizzazione della qualità del sistema scolastico: un’ importante strumento è stato indicato dal segretario della CGIL Epifani nell’incontro col Governo: costituire un tavolo di confronto su istruzione, università, ricerca, innovazione.
Primo incontro con il Ministro Fioroni e il Sottosegretario Bastico, all’insegna di un nuovo stile sia nel metodo della relazione sia nella enunciazione dei principi e delle idee.
Il metodo enunciato dal Ministro è quello della condivisione del progetto e del percorso, sulla base della convinzione che la scuola italiana abbia subito un bombardamento ma conservi comunque una buona vitalità.
Alcuni punti che il Ministro ha dichiarato di voler perseguire:
· Grande rispetto per l’autonomia scolastica dentro una chiara cornice di norme nazionali.
· Valorizzazione del carattere pubblico della scuola a prescindere dai soggetti erogatori e dalle condizioni sociali di partenza dei ragazzi.
· Bocciatura della devolution che non garantisce questa funzione alla scuola.
· Scuola che includa tutti.
· Standard di qualità per la scuola dell’infanzia.
· Lotta alla precarietà con il progetto di un piano pluriennale per superarla.
· DPEF e Finanziaria: uscire dalla logica dei tagli per scegliere l’investimento rivisitando con attenzione la spesa del ministero.
Sulle riforme il Ministro ha annunciato l’intenzione di procedere con l’obiettivo di dare certezza e stabilità alle scuole, rimovendo innanzi tutto gli aspetti della legge Moratti che non sono applicabili o contrastano con il nuovo programma politico: portfolio, proroga delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia, tutor, Indicazioni nazionali, esperti, avvalendosi del contributo dell’ufficio giuridico per gli aspetti di raccordo normativo.
Sui decreti riguardanti il secondo ciclo il Ministro ha dichiarato che prevede interventi modificativi utilizzando il tempo dei diciotto mesi della verifica previsti nella Legge 53/03.
Ritiene il provvedimento di sospensione dei decreti adeguato a creare un ponte per cambiare, avviando subito una campagna di ascolto delle scuole.
Sull’obbligo scolastico ha assicurato il suo innalzamento ai 16 anni in percorsi scolastici unitari che vedano il ripristino degli istituti tecnici e professionali, avviando un tavolo di consultazione con le regioni.
Sulla valutazione della qualità ha introdotto, infine, la necessità di valorizzare ruolo e funzione dei docenti individuando indicatori per la valutazione della qualità della scuola.
La FLC Cgil ha espresso apprezzamento per gli interventi annunciati dal Ministro sui decreti attuativi della legge 53/03: la sospensione e la modifica dei contenuti, anche se la nostra convinzione è per una più radicale cancellazione, stante l’ispirazione fortemente antidemocratica e classista della legge 53/03, che contrasta con l’insegnamento di don Milani per una scuola di tutti e per tutti. Altrettanto condivisibili gli interventi per ripristinare il tempo pieno e prolungato.
La FLC ha sottolineato l’urgenza di intervenire per ripristinare condizioni di qualità nell’esame di maturità ridotto quasi ad un banale scrutinio, mettendo con ciò a rischio il valore legale del titolo di studio.
La FLC approva l’intenzione di aprire una fase di consultazione delle scuole richiamando i valori della Costituzione negati dalla “riforma” Moratti.
Per tradurre però in atti concreti quello che rischia di essere solo un appello delle buone intenzioni, la FLC ha rivendicato scelte precise in fatto di risorse e di strumenti che potranno derivare per esempio anche dal tavolo di confronto su scuola, università, ricerca e innovazione che il Segretario della CGIL, Epifani, ha chiesto al Governo di attivare.
La FLC ha, infine, elencato alcune emergenze cui è urgente dare soluzione, anche per restituire qualità alla scuola:
-
Precarietà, un fenomeno esplosivo che produce danni alle persone e al sistema, in particolare quella degli ATA, da fronteggiare con un piano di assunzioni.
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Ridurre la complessità che genera contenzioso e disagio nel sistema di reclutamento dei Dirigenti Scolastici.
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Risolvere definitivamente l’iniquità della norma della legge finanziaria del 2002 nei confronti del personale inidoneo per motivi di salute.
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Alzare l’obbligo scolastico ai 16 anni nei primi 100 giorni del governo secondo quanto contenuto nel programma dell’Unione.
Roma, 16 giugno 2006
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