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Sciopero Nazionale del personale ATA del 2 Maggio

Nota della Segreteria Nazionale sul confronto in atto in merito alla vertenza nazionale sui servizi ATA.

20/04/2000
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Il confronto con il MPI.

La trattativa con il MPI sui temi della vertenza nazionale sui servizi ATA è bloccata sulla definizione degli organici senza trovare soluzioni adeguate.

Dopo un primo avvio nel quale sono stati affrontati, alla presenza del Gabinetto del MPI, le diverse tematiche della vertenza gli incontri si sono svolti con la Direzione generale del personale e si sono concentrati sul problema organici.

Le proposte presentate dall’amministrazione sono assolutamente insufficienti e non risolutive dei problemi che abbiamo posto.

Le ultime ipotesi del MPI pur differenziandosi dalle precedenti per una attenuazione del taglio confermano la volontà di ridurre il personale statale.

Nel confronto è emerso, inoltre, un altro problema relativo alla complessità della manovra di ridistribuzione del personale in rapporto ai nuovi criteri di determinazione degli organici.

Nello specifico:

  • la gestione della quota di posti del 10% da distribuire territorialmente nelle scuole, in teoria "aggiuntiva" a quella di base, risulta calcolata, invece, in detrazione all’organico provinciale attualmente in vigore.

Nel confronto in atto sono confermati, quindi, alcuni nodi strutturali che condizionano l’accettabilità stessa del modello anche in merito alla traduzione pratica.

Tali problemi vanno risolti se si vuole definire una riforma degli organici adeguata all’autonomia ma anche una "soluzione" che sia sostenuta dal consenso del personale coinvolto.

L’attuazione, "comunque", di una riduzione dei posti del personale non è accettabile per le considerazioni più volte esposte: il processo di andata a regime dell’autonomia, della riforma del Mpi, abbisognano per l’aumento dei carichi di lavoro e delle responsabilità che ne conseguono almeno del mantenimento del numero degli addetti relativi all’organico 99/2000. A questo si aggiunge il problema della gestione della quota di organico cosiddetta "aggiuntiva" che va ripensata poiché nella realtà contribuirebbe solo ad aumentare vertiginosamente il numero di personale coinvolto nei processi di mobilità.

In termini generali i limiti del modello proposto dal MPI riguardano:

  • la riduzione generalizzata dei posti statali;

  • la ridistribuzione del personale e la conseguente mobilità nella fase di rideterminazione della quota di organico di base con criteri discutibili;

  • la mobilità" ulteriore che si creerebbe nella gestione della quota "aggiuntiva" del 10 % che, anche se governata da criteri nazionali, contribuirebbe ad incrementare la massa di personale in mobilità d’ufficio (13.000 addetti statali che andrebbero raddoppiati se si considera tutto il personale transitato dagli EE.LL.).

Inoltre, il processo di dimensionamento e del decentramento dell’amministrazione sul territorio, non ancora compiuti, contribuiscono ulteriormente a creare una situazione d’incertezza e mobilità in rapporto al processo di definizione della rete scolastica dei poli, ecc.

Da queste prime considerazioni emerge l’impraticabilità dell’insieme della proposta del MPI. e la necessità di individuare soluzioni transitorie nel rispetto dei principi sanciti dal CCNI.

Una ipotesi possibile, che abbiamo prospettato al MPI, potrebbe contemplare, invece, la concertazione di una soluzione transitoria che, del completamento del processo di dimensionamento, del decentramento di competenze dal MPI alle scuole, preveda:

  1. lo spostamento al 1/9/2001 dell’entrata a regime dei nuovi organici dell’autonomia;

  2. una soluzione sperimentale transitoria dal 1/9/2000 con l’applicazione delle tabelle previste dal T.U. 297 che attui un primo riequilibrio dei carichi di lavoro fra le diverse scuole;

  3. la determinazione di tabelle organiche del personale ausiliario delle scuole elementari ad integrazione di quelle previste dal T.U. 297 per risolvere da subito i problemi del personale ex EE.LL:.

Questa ipotesi consentirebbe un confronto con il MPI sulle nuove tabelle con tempi più distesi e la verifica delle ipotesi definite con la realtà di funzionamento delle istituzioni scolastiche nel processo di autonomia avviato.

Precariato.

In sede MPI è’ stato avviato il confronto sul problema della modifica del sistema di reclutamento del personale. Occorre rivedere complessivamente il sistema alla luce del transito del personale degli EE. LL. che ha evidenziato i limiti del collocamento ordinario rispetto alle necessità della scuola.

Questo punto rappresenta una delle questioni più importanti del sistema di funzionamento dei servizi ripreso anche nel documento della CGIL sul processo di trasferimento del personale degli EE.LL. e dei relativi servizi che in questi giorni è stato inviato alle strutture e alle categorie coinvolte (scuola, funzione pubblica, filcams).

Punti fondamentali dell’iniziativa confederale che affronta la necessità di rivedere gli organici ATA in relazione alle esigenze della scuola dell’autonomia e della tutela di tutto il personale precario coinvolto riguardano:

  • le garanzie rispetto al subentro dello stato nei progetti stabilizzati LSU – LPU e nella proroga degli appalti;

  • la riforma del collocamento e la valutazione dei servizi prestati da tutti i precari statali, da quelli EE.LL., dagli LSU – LPU, e dal personale in servizio negli appalti per le pulizie;

  • la giusta soluzione contrattuale per gl’inquadramenti del personale transitato;

  • l’integrazione delle risorse relative al salario accessorio del comparto scuola.

Confronto con l’ARAN per il personale proveniente dagli EE.LL..

Il confronto con l’Aran per la definizione dell’accordo sul personale transitato dagli EE.LL. è formalmente interrotto. Come è noto il problema fondamentale della vertenza è ancora quello della individuazione delle risorse necessarie alla retribuzione del salario accessorio al personale transitato nello stato da trasferire al comparto scuola.

In questo periodo si sono svolti alcuni incontri in sede tecnica finalizzati ad esplorare le condizioni per la definizione di una ipotesi di articolato da sottoporre al confronto politico successivo.

Sul versante degli inquadramenti economici l’orientamento comune che sembra emergere è quello dell’allineamento retributivo con la conseguente collocazione nella posizione stipendiale della progressione economica scuola e la "temporizzazione" della differenza retributiva.

Sono stati affrontati anche i problemi relativi alle ferie e alle assenze per malattia per i quali si è concordato l’estensione al personale transitato degl’istituti previsti dal CCNL scuola. In particolare per la malattia si prefigura una ipotesi di azzeramento del periodo maturato a dipendenza con l’Ente locale al 1/1/2000.

Roma, 20 aprile 2000

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