"Rompiamo il silenzio". Un punto di ascolto per dare voce alle scuole
Vogliamo raccogliere contributi, fornire chiarimenti e approfondimenti e dare visibilità alle iniziative delle scuole.
Si apre un nuovo anno scolastico all'insegna dei tagli di risorse finanziarie e umane alla scuola pubblica.
Su tutto grava la confusione causata dall'introduzione dei nuovi ordinamenti nella scuola superiore, di cui è chiara solo la diminuzione del tempo scuola con interi corsi cancellati.
Nel primo ciclo, scuola primaria e secondaria di primo grado, ciò sta avvenendo già dallo scorso anno scolastico.
Siamo convinti che le scuole, chi ci lavora, gli studenti e le famiglie conoscano molto bene lo stato reale della situazione e le mille difficoltà di gestione e organizzazione del servizio. È per questo che è nata l'idea di un punto di ascolto on line : per raccogliere contributi, fornire chiarimenti e approfondimenti, dare visibilità alle iniziative che le scuole assumeranno. Scriveteci all'indirizzo: rompiamoilsilenzio@flcgil.it.
La situazione
In questi giorni tutto il personale - dirigenti, docenti, ATA - si sta dando da fare per organizzare le classi e il funzionamento degli istituti nei modi migliori. Ma sembra la fatica di Sisifo perché l'incertezza regna sovrana su tutto e alunni e studenti subiranno ancora una volta l'ennesimo carosello degli insegnanti, e tanti insegnanti e molti più ATA non avranno più il posto di lavoro.
Due anni di gestione Gelmini-Tremonti hanno avuto effetti deleteri sulla scuola pubblica italiana
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peggioramento e riduzione dell'offerta formativa
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svilimento della professionalità dei docenti
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aumento della precarietà
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difficoltà organizzative e gestionali
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classi superaffollate.
Il colpo di grazia è venuto con la manovra finanziaria di luglio dove nessun finanziamento è previsto per la scuola, ma si punisce il personale con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Infine, con qualche complicità di troppo, si vogliono cancellare le elezioni delle RSU negando ai lavoratori il diritto di scegliersi i propri rappresentanti sindacali.
Sì a "riforme vere", no all'impoverimento della scuola pubblica
Questa la situazione, malamente mascherata dall'irresponsabile ottimismo del Ministro che saluta nel maggior numero di non ammessi alla maturità il ritrovato rigore della scuola!
La scuola italiana ha bisogno di riforme vere. Il governo in due anni ha voluto solo azzerare la scuola pubblica e i suoi compiti istituzionali.
Ma le riforme non possono cadere dall'alto. La scuola italiana ha le risorse e le competenze per partecipare al proprio rinnovamento.
La scuola pubblica è un bene di tutti, del Paese e dei singoli, non lasciamola languire.
Questo è uno spazio di denuncia, ma soprattutto uno spazio di proposta.
La nostra scuola è piena di buone pratiche, di esperienze di sopravvivenza, di sperimentazioni e innovazioni, di iniziative per contrastare la deriva.
Socializziamo questo patrimonio, rendiamo pubblico quello che non va e le idee per andare avanti, migliorando e migliorandoci. Anche così si fa formazione e autoformazione.
Per farlo contiamo sulla coscienza civile e sulla professionalità di coloro che a scuola lavorano, sull'esercizio pieno dell'autonomia scolastica e della libertà di insegnamento.
La FLC CGIL dà voce alle scuole
Per questo, nel momento in cui inizia un anno scolastico (leggi il nostro fascicolo) che porterà altri tagli di risorse e di organici e un conseguente ulteriore impoverimento dell'offerta formativa, vogliamo dare voce alle scuole, ai docenti, agli ATA, agli studenti e ai genitori per:
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le denunce
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la socializzazione delle iniziative
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le richieste di chiarimento o di approfondimento
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la messa in comune di idee e strumenti per il pieno esercizio dell'autonomia didattica, di ricerca e organizzativa.
Riprendiamoci quello che ci viene negato utilizzando tutti gli spazi, anche questo. Scriveteci, dunque, all'indirizzo: rompiamoilsilenzio@flcgil.it.
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