Rilevazione finanziaria: un'altra molestia burocratica per le scuole
Il MIUR richiede per l'anno scolastico 2010/2011 di procedere all'ennesima rilevazione di dati.
Il Dipartimento per la programmazione la gestione delle risorse umane finanziarie e strumentali ha richiesto alle scuole l'ennesima rilevazione di dati finalizzata a “effettuare uno studio di fattibilità per il passaggio ad un modello di finanziamento ordinario delle scuole statali basato sull’attribuzione di un budget annuale”.
L’obiettivo, definito strategico, è certamente condivisibile soprattutto se consentirà di dare alle scuole le risorse certe e non tagliabili sulle quali programmare le attività legate al Piano dell'Offerta Formativa.
Qualche dubbio però l’abbiamo considerato che continuiamo a vedere estrema attenzione a definire “il costo annuo standard” di ogni scuola e assoluto disinteresse a erogare alle scuole i soldi necessari a pagare spese sostenute per prestazioni che sono alla base dei livelli essenziali delle prestazioni: supplenze, ore eccedenti, indennità di funzioni superiori.
Così alle scuole, con l’obiettivo di continuare a ridurre i finanziamenti, si chiede l’ennesima rilevazione, da concludere entro il 22 luglio. Si chiede la raccolta e la riorganizzazione per anno scolastico di dati, già conosciuti dall’amministrazione, in quanto trasmessi mensilmente tramite il SIDI con la rilevazione dei flussi finanziari, ritrasmessi in modo definitivo con il Conto consuntivo (modello N) che le scuole stanno inviando proprio in queste settimane e controllati dai Revisori dei Conti e inseriti nel sistema Athena.
L’Amministrazione, poi, sembra non essere a conoscenza che la gestione finanziaria delle scuole si svolge ad anno solare (circostanza che in effetti crea non pochi problemi, e anche da noi più volte rilevata) e chiede una riaggregazione dei dati su base anno scolastico, richiedendo una lunga e macchinosa elaborazione che i programmi informatici in dotazione alle scuole non sono in grado di fornire e che quindi dovrebbe essere effettuata manualmente.
Ad aggravare la situazione, i dati sono richiesti al terzo livello del Piano dei Conti (sottoconti), e cioè secondo una aggregazione di dettaglio che non è mai stata richiesta alle scuole, neppure per il controllo dei revisori dei conti, che si ferma al secondo livello.
Anche l’accorpamento dei dati (spese fisse e variabili) dovrebbe essere effettuata sulla base di “categorie” e concetti ambigui e soggetti a diverse possibili interpretazioni.
Un ennesimo carico di lavoro e di responsabilità per i Dirigenti scolastici, i DSGA e gli assistenti amministrativi delle scuole in un momento in cui gli uffici sono già in sovraccarico di lavoro per numerosi adempimenti obbligatori (pagamento dei compensi con il cedolino unico, che presenta non poche complicazioni, pagamento delle spese sui progetti, applicazione della nuova normativa sulla tracciabilità dei flussi, anagrafe delle prestazioni, 770, TFR per i supplenti, per non parlare dell’esame di Stato, dell’organizzazione delle attività estive di recupero e della compilazione delle graduatorie). E tutto questo mentre il personale è già ridotto per mancata proroga del contratto di alcuni supplenti e per il diritto al godimento delle ferie.
Su questi temi la FLC ha un piano di proposte coerenti con i principi autonomistici (DPR 297/98), con la qualità dei servizi e delle prestazioni. Si tratta di proposte fattibili che da tempo chiediamo al Ministro di discutere con il sindacato per trovare soluzioni condivise finalizzate al benessere organizzativo delle scuole e delle personale a vantaggio di uso più efficace delle risorse finanziarie e strumentali.
Ma il Ministero è finora stato sordo e proporre ora – con queste caratteristiche – un simile tipo di rilevazione, non è certo un passo nella direzione giusta tenuto conto anche della terza tranche di tagli che incombe.
Il personale ATA ha ben ragione di esprimere, come sta facendo anche in Rete, il proprio disagio e il proprio rifiuto di un atteggiamento che ancora una volta non tiene in alcun conto le condizioni in cui si lavora nelle scuole e neppure i concetti di fondo su cui è organizzata la gestione finanziaria delle scuole stesse.
Chiediamo pertanto al Ministero di fermare la terza tranche di tagli e ritirare questa richiesta e di rendersi finalmente disponibile al confronto.
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