Reti di scuola: il MIUR si impegna con i sindacati a dare i chiarimenti necessari
La formazione delle reti è libera. L’impiego di risorse e di personale va contrattato. A partire dalle questioni relative alla formazione di docenti e ATA.
Il giorno 15 marzo 2017 si è svolto al MIUR l’incontro sulle problematiche relative alla costituzione e funzionamento delle reti scolastiche, appositamente richiesto dalle organizzazioni sindacali e in un primo tempo fissato per il 3 marzo 2017.
Le ragioni dell’incontro sono state da noi illustrate, unitariamente con gli altri Sindacati, ricordando come gli impegni assunti dal MIUR nell’incontro dell’ormai lontano 14 novembre 2016 sulle stesse tematiche non siano stati, in verità, rispettati.
I punti, su cui abbiamo chiesto allora e che abbiamo ribadito nell’incontro odierno e su cui occorre un intervento chiarificatore da parte del Ministero, sono i seguenti:
- le scuole non hanno nessun obbligo, pena una grave lesione della loro autonomia, di aderire alle reti
- la formazione del personale va assicurata a tutti i docenti e ata a prescindere dall’adesione della propria scuola alla rete di scopo o di ambito: la quota spettante di risorse alle scuole non aderenti è un fatto automatico e non negoziabile; la scuola polo sulla formazione ha solo un compito funzionale e organizzativo ma non di merito.
- gli USR non possono mettere fra gli obiettivi da affidare al Dirigente scolastico e su cui esercitare la valutazione la specifica azione dell’adesione alle reti di ambito né possono citare i documenti del 7 giugno 2016 elaborati dal MIUR sulle reti come una “fonte normativa”, essendo essi solo un documento di studio e di supporto.
- le risorse e il personale utilizzati per le attività delle reti di ambito (ad esempio sulla formazione) devono essere sottoposte a contrattazione (territoriale se il personale utilizzato proviene da più scuole, di istituto se il personale utilizzato proviene da un solo istituto) e devono essere ricondotti alla contrattazione anche i compensi (previsti dal “datato” D.I. 326/1995) per il personale impegnato nella formazione come docente, direttore, coordinatore, tutor, ecc.
- sulle materie che riguardano tematiche didattiche, di ricerca, sperimentazione, documentazione, formazione, l’adesione deve essere approvata, oltre cha da Consiglio di Istituto, anche dal Collegio dei docenti.
- la scuola polo non può assumere decisioni che non siano state approvate dalle singole scuole; infatti essa non ha alcuna facoltà di rappresentanza, essendo la rappresentanza prerogativa di un ente di diritto pubblico (la rete non lo è) a cui tale prerogativa deve essere concessa per legge (e la legge 107/15 certamente non lo ha previsto)
- la scuola aderente mantiene il suo diritto di recesso dall’adesione alla rete.
- gli Uffici Scolastici Regionali non possono stipulare accordi con Enti terzi (vedi convenzioni con l’INPS in varie regioni) che impegnano personale delle scuole tramite le scuole polo. Su tale argomento diamo conto in altra notizia.
La Dott.ssa Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento dell’Istruzione, che presiedeva l’incontro, ha preso l’impegno di elaborare su quei temi specifici chiarimenti affinché si dia certezza di riferimento operativo e normativo, ripristinando in pieno le prerogative delle autonomie scolastiche, della libertà professionale dei docenti e delle relazioni sindacali.
Parimenti si è impegnata a fornire i chiarimenti richiesti, sul versante della formazione del personale, la Dott.ssa Maddalena Novelli, Direttore generale del personale della scuola.
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