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Prime nostre riflessioni sul pasticcio della riforma

A settembre 200 scuole materne e elementari partiranno con la sperimentazione della " riforma", lo annuncia il Ministro Moratti in un comunicato stampa diffuso dopo un incontro tenuto con il sottosegretario Letta mentre Berlusconi ci assicura che: " la riforma della scuola è una delle priorità del governo".

07/08/2002
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A settembre 200 scuole materne e elementari partiranno con la sperimentazione della " riforma", lo annuncia il Ministro Moratti in un comunicato stampa diffuso dopo un incontro tenuto con il sottosegretario Letta mentre Berlusconi ci assicura che: " la riforma della scuola è una delle priorità del governo".

La stampa ci informa che la sperimentazione partirà a settembre su richiesta delle scuole.

I nostri interrogativi si riprongono tutti: chi sceglierà i circoli didattici ? Con quali criteri? E come faranno le scuole, oggi chiuse, ad aderire ad una sperimentazione che parte da settembre ? Ma poi come si può aderire a qualcosa che non si conosce? E chi decide l'adesione alla sperimentazione?

Non certo i collegi dei docenti, che non possono che essere riuniti dal primo settembre e dovrebbero comunque ridefinire il piano dell'offerta formativa della scuola dopo aver valutato e approfondito le proposte.

Chi e come si individuerà il maestro prevalente in tempo utile per l'avvio dell'anno scolastico?

Assistiamo ancora una volta ad un annuncio, dopo il Consiglio dei Ministri di venerdì , che genera ulteriore confusione e preoccupazione tra le famiglie che hanno già iscritto i propri figli a scuola e non sanno quale tipo di scuola frequenteranno.

E pensare che la Moratti ed il premier Berlusconi hanno fatto della libertà di scelta dei genitori la bandiera da sventolare sulla loro idea di riforma.

Come pensano di garantire la scelta alle famiglie che oggi, 7 agosto, dovrebbero poter decidere se vogliono che i loro figli frequentino una delle scuole che sperimenta l'anticipo o no ?

Ancora: il ministro Moratti ha sottoscritto in questi giorni con alcune Regioni intese che prevedono la possibilità di assolvere l'obbligo scolastico anche nella formazione professionale diversamente da quanto previsto dalla legge approvata solo nel '99 dal Parlamento.

A settembre che cosa accadrà? Ci saranno ragazzi iscritti nella scuola superiore che saranno "trasferiti" nella formazione professionale ? Sulla base di quali progetti e messi a punto da chi? Con quali contenuti didattici? E i titoli rilasciati che valore avranno?

Insomma una gran confusione il cui peso ricade per intero sulle scuole autonome che dovrebbero farsi carico dei tanti problemi gestionali ed organizzativi e garantire da soli una scuola di qualità mentre il Governo ed il Ministro non riescono neppure a garantire le risorse che hanno promesso ripetutamente da un anno.

Roma, 7 agosto 2002

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