Avviare il concorso straordinario in questo momento è un errore: troppi docenti rischiano di essere esclusi dalle prove per la crescita del contagio
Il governo ascolti la piazza del 26 settembre: docenti, genitori, ATA, studenti e precari hanno chiesto un cambio di passo. Il MI rinvii il concorso ad un momento post emergenza.


Con le scuole costrette a funzionare a ranghi ridotti a causa della mancanza di strutture, arredi adeguati (banchi) e sotto organico a causa dei ritardi nelle assunzioni e nella gestione delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze aggiungere l'onere di dover pure gestire il concorso per 66 mila candidati è un errore, una scelta che stressa un sistema di istruzione già in difficoltà.
I casi di positività al COVID-19 nelle scuole purtroppo sono in aumento, ormai hanno superato le 650 unità, e tanti precari potrebbero essere sottoposti a regime di quarantena nelle date delle prove, o essere venuti a contatto con il virus. Il ministero però non prevede prove suppletive e questo di fatto discrimina quanti non potranno partecipare per motivi comunque riconducibili al servizio, e quindi all'aver svolto onestamente il proprio lavoro nella scuola.
Tra l'altro lo stesso Comitato tecnico scientifico raccomanda di evitare i contatti tra personale esterno e interno alle scuole e le prove creeranno esattamente questo tipo di promiscuità. Considerando che le assunzioni non si potranno comunque fare prima del prossimo anno che senso ha imporre questa accellerazione a una procedura che ormai non può dar vita ad assunzioni per l'anno in corso?
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Legislazione e giurisprudenza recente
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- Note ministeriali Nota 1571 del 13 gennaio 2020 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di personale ATA. Ulteriori integrazioni
- Note ministeriali Nota 656 del 12 gennaio 2021 - Pagamento supplenti in caso di rientro del titolare
- Note ministeriali Nota 471 del 12 gennaio 2021 - Cessazione servizio personale docente e tecnico amministrativo AFAM a.a. 2021/2022