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Personale inidoneo della scuola: una soluzione condivisa e definitiva per restituire dignità al lavoro

Le complesse vicende del personale inidoneo della scuola si trascinano da diverso tempo, ma è con il carattere iniquo e vessatorio dell’articolo 35 della Legge Finanziaria 289/2002 che, come noto, si aggravano in modo intollerabile.

30/01/2007
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Da tempo la situazione è stata denunciata dalla FLC Cgil e dalle altre Organizzazioni sindacali confederali nei vari incontri sul problema al Ministero e in vari documenti.

Dal nuovo Governo e dal Ministro Fioroni ci si attendeva una soluzione definitiva: lo aveva promesso, in uno dei suoi primi incontri con le organizzazioni sindacali, il Ministro e si erano impegnate a farlo le forze politiche quando erano all’opposizione.
Con l’ultima Finanziaria, invece, si è stabilito solo un anno di tempo in più per trovare delle soluzioni, lasciando inalterata l’insostenibile incertezza per tante persone sul proprio destino professionale e l’orizzonte iniquo di un possibile licenziamento (che avrebbe dovuto essere la prima norma da abrogare) vissuto come sempre più vicino con il trascorrere del tempo.
Le soluzioni su come utilizzare il personale inidoneo all’insegnamento ma idoneo al lavoro possono essere molteplici, come hanno proposto più volte le organizzazioni sindacali, ma la volontà politica per percorrerle va affermata subito dal Ministro, aprendo un confronto serio, approfondito e non più rinviabile.

Anche nei confronti del personale ATA inidoneo, restituito al ruolo in applicazione del famigerato art. 35 della Legge 289/02, la FLC ha costantemente segnalato i gravi problemi generati da quel provvedimento sulla funzionalità dei servizi scolastici.
Anche su questo punto, a parte una soluzione “tampone”, il governo precedente ha lasciato un nulla di fatto.

Tutto ciò è inaccettabile perché in entrambi i casi siamo sempre di fronte ad una norma irrispettosa della tutela della salute e del lavoro, la cui abrogazione era e rimane per noi non rinviabile né eliminabile in quanto rappresenta prima di tutto un atto di “giustizia”nei confronti di tanti lavoratori il cui stato di salute non ha finora impedito la loro piena utilizzazione in altri compiti.

La FLC Cgil continuerà, convinta della iniquità della norma, a chiedere al Ministro dell’Istruzione, fin dai prossimi incontri sulle varie norme contenute nell’ultima legge finanziaria, di individuare un provvedimento che ponga termine ad una situazione ingiusta e dolorosa per tanti lavoratori.

A partire dalla possibilità di attivare, in base ad una scelta volontaria, la mobilità intercompartimentale, con tutte le tutele e le garanzie contrattuali necessarie, e rivedendo anche le norme, ferme al 1997, sulle modalità di utilizzo di questo personale nell’ambito dello stesso comparto scuola e dell’amministrazione scolastica.
La FLC Cgil ritiene necessaria la valutazione delle esperienze e delle diverse professionalità che finora, con le utilizzazioni, si sono affermate nel sistema scolastico e nella sua organizzazione, per individuare scelte rispettose delle persone e funzionali per la scuola.

Ma prima di tutto il Ministro ha il dovere di aprire il confronto con le Organizzazioni sindacali, nella consapevolezza del tempo che scorre e dei raccordi con i diversi soggetti con cui occorre trovare le soluzioni.

Roma, 30 gennaio 2007

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