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Organici 2004-2005

Bozza decreto interministeriale e circolare n. 37 del 24-3-2004

31/03/2004
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CONSISTENZA ORGANICA REGIONALE

(Bozza decreto interministeriale e circolare n. 37 del 24-3-2004)

Alla bozza di decreto sono allegate le tabelle organiche regionali definite sulla base della previsione della popolazione scolastica, della riconduzione ulteriore di cattedre a 18 ore e tenendo conto anche di numerosi indicatori definiti dal MIUR. In particolare l’attribuzione dei posti (tagliati!!) alle varie regioni avviene sulla base:

q della densità demografica e del dato previsionale sugli alunni delle varie province

q delle condizione geo-morfologiche dei territori interessati

q delle condizioni socio-economiche e di disagio delle varie realtà territoriali

RIPARTIZIONE PROVINCIALE

I Direttori Scolastici Regionali, sentite le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL, ripartiscono la dotazione alle province sulla base:

q delle specifiche esigenze

q delle diverse tipologie, conformazione e assetti delle scuole

q delle condizioni di funzionamento delle singole istituzioni scolastiche

q del disagio sociale, zone di montagna, piccole isole, ecc..

I Direttori Regionali, previa informazione alle OO.SS. possono:

¨ operare compensazioni tra gradi di scuola

¨ disporre accantonamenti di aliquote di posti a livello regionale per progetti di particolare rilevanza, per esigenze di particolare criticità, …

ORGANICO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

qLe dotazioni organiche delle istituzioni scolastiche sono definite dal Direttore Regionale (o CSA delegati) sulla base delle proposte formulate dai Dirigenti Scolastici e “sulla base dei criteri che attualmente presiedono alla formazione delle classi e alla determinazione delle cattedre e dei posti”. (quindi le norme di riferimento sono i DD.MM. n. 331 del 24 luglio 1998 e 200 del 6 agosto 1999)

q Il Dirigente Scolastico formula al Direttore Regionale (o CSA) la proposta:
q sentiti gli OO.CC.
q sulla base delle esigenze del POF
q dopo informazione preventiva alle RSU e OO.SS. provinciali

q Le dotazioni organiche regionali non possono essere superate e quindi:
q il Direttore Regionale assicura il rispetto del tetto
q in casi di eccedenza il DR verifica le modalità di costituzione delle classi (iniziali e intermedie), interviene su TP e T prol. ferma restando la conferma del numero di posti funzionanti nell’anno in corso, ecc…

SCUOLA DELL’INFANZIA

q si prevede il consolidamento dell’attuale organico di fatto

q quindi non sono possibili incrementi (salvo oscillazioni regionali/provinciali a somma zero) in caso di:
q liste d’attesa
q dismissioni EE.LL. e privati
q esigenze di espansione quantitativa

NB: questione anticipi. La CM n. 29/2004 afferma esplicitamente che sono possibili solo se si verifichino tutte le seguenti condizioni:

a- intese entro il 15 febbraio a livello regionale con gli EE.LL. interessati;

b- che vi siano state iscrizioni entro quella data (15 febbraio) e non dopo;

c- che vi sia la delibera da parte degli OO.CC. dal momento che si tratta di materia “sperimentale”;

d- che sia conclusa la fase negoziale prevista all’art. 43 del CCNL/03 (quindi con un accordo sottoscritto all’Aran) sugli aspetti riguardanti nuove modalità organizzative e nuove professionalità (punto 1.2 della CM n. 29/04).

Pertanto, in assenza anche di una sola delle suddette condizioni, gli anticipi sono illegittimi.

SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE)

q sono previsti circa 2.300 posti in meno nella tabella B allegata al decreto sulla base di una “previsione” di diminuzione del numero di alunni

q di fatto si elimina totalmente quel residuo di organico funzionale ancora rimasto

q con specifica tabella aggiuntiva B1 viene poi aggiunta una dotazione (che quindi compenserebbe i tagli sopra) per effetto degli anticipi in prima (obbligatori per legge) e per coprire le esigenze aggiuntive di insegnamento della lingua inglese, sempre nelle prime classi

q l’insegnamento della lingua straniera (si conferma la lingua attualmente impartita), compreso l’inglese obbligatorio nelle prime classi, va assicurato prioritariamente con insegnanti della classe, poi della scuola e infine, solo se indispensabile, con insegnanti specialisti ma sempre nell’ambito della dotazione regionale complessiva

q in caso di attivazione di posti da assegnare a docenti specialisti, non va superato il numero di 6-7 classi con un minimo (di norma) di 18 ore d’insegnamento

q va garantito, per il prossimo anno, lo stesso numero di posti funzionanti nell’anno in corso per il tempo pieno, sempre nell’ambito della dotazione complessiva

SCUOLA MEDIA

q tagli “limitati” nella media (circa 600 posti) che non sono dovuti ad un calo di iscritti, ma per effetto di ulteriori interventi sulle cattedre a 18 ore (per le classi di concorso dello scorso anno: A028, A030, A032 e A045), salvaguardando i titolari, ma con completamenti anche nelle sezioni staccate della stessa scuola, e quindi con pesanti ricadute sul tempo prolungato dove sono “garantite” solo le cattedre di lettere e matematica (anche perché altrimenti non ci sarebbero più ore disponibili più la copertura del tempo mensa)

q l’attuazione della seconda lingua in prima media verrà assicurata (e solo in assenza di soluzioni interne a ciascuna scuola) in organico di fatto (forse, visto che il decreto non ne parla)

q per educazione tecnica si confermano le indicazioni della CM n. 29/04 (i docenti potranno insegnare anche “tecnologia” nell’ambito dell’area disciplinare “matematica, scienze e tecnologia”)

q per lo strumento musicale si confermano i criteri di costituzione delle cattedre in organico di diritto secondo l'assetto previsto dal DM 201/99 che regola tale indirizzo, la disciplina rientra nel monte ore delle attività opzionali

q nell’ambito della dotazione regionale dovranno essere garantiti gli stessi posti dell’anno in corso per il tempo prolungato

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

q tagli molto pesanti nella secondaria di secondo grado (circa 2.500 posti in meno)

q si interviene ancora sulle cattedre a 18 ore (fermo restando che non si deve creare esubero all’interno della scuola e solo nelle cattedre interne) con alcune eccezioni già previste lo scorso anno

q per le cattedre orario tra più scuole il mantenimento della titolarità è assicurato solo dopo avere completato a 18 ore le cattedre interne della scuola

q si interviene sulle prime classi di indirizzi unici, specializzazioni, sezioni staccate, scuole coordinate con un solo corso: 20 è il numero minimo obbligatorio di alunni

q viene “ammorbidito” il parametro per le costituzione delle classi articolate. Dall’attuale minimo di 15 per indirizzo si passa a 12 per il gruppo di minore consistenza, e 27 come numero minimo complessivo di alunni.

EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

q non è possibile superare la dotazione di diritto dell’anno scolastico in corso

SEZIONI OSPEDALIERE

  • nelle sezioni di secondo grado sarà possibile provvedere posti solo in organico di fatto

SOSTEGNO

  • si conferma l’attuale organico di diritto, ma si riduce (- 800 posti) la dotazione di posti aggiuntivi certi in organico di fatto (sulla base del rapporto di 1/138 alunni) . La sostanza è che si cerca in tutti i modi di ridurre il supporto all’handicap

ADEGUAMENTO DELL’ORGANICO DI DIRITTO ALLE SITUAZIONI DI FATTO

q si confermano le disposizioni dello scorso anno e cioè che:

o compete ai DS disporre sdoppiamenti e/o incrementi di classi in caso di aumento effettivo di alunni, purché ciò avvenga prima dell’inizio dell’anno scolastico

o ma c’è l’obbligo anche a procedere ad accorpamenti in caso di diminuzione

o l’istituzione di posti di sostegno in deroga è possibile solo dopo preventiva autorizzazione da parte dei Direttori Regionali

FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA MATERNA

(D.I. 331/98 e D.M. 141/99)

Le sezioni sono formate:

q di norma con 25 bambine/i per sezione

q minimo per sezioni 15

q in presenza di handicap meno di 25 (tendenzialmente a 20) sulla base:

- natura e gravità

- esigenze formative dell’alunno disabile

- situazione generale della classe

- presenza di più di un alunno handicappato, solo come fatto residuale e se si tratta di handicap lieve

PROCEDURA:

· si formano prima le sezioni con alunni handicappati

· si divide poi il restante numero per 25

· gli eventuali resti si ripartiscono tra le diverse sezioni fino ad un massimo di 28

Esempio di calcolo

Nel caso di iscritti alle sezioni di n. 106 di cui 2 in situazione di handicap.

¨ 1) innanzi tutto si formano 2 classe con gli alunni handicappati. Entrambe con 20 alunni(situazione con handicap grave) per un totale di 40 alunni.

¨ 2) Gli alunni rimasti sono: 106-40 = 66

¨ 3) Il numero residuo si divide per 25 ( 66 : 25 = 2 classe con resto di 16.

¨ Con il resto 16 si forma un'altra classe, considerando che la distribuzione delle due classi comporterebbe un numero di alunni superiore al tetto massimo di 28.

ORGANICO FUNZIONALE

Entro il limite dell'organico regionale il Direttore Scolastico Regionale determina l'organico funzionale di ciascun circolo.

L'organico funzionale è costituito dall'organico base e dall'organico aggiuntivo.

Organico base

¨ N. 2 posti per ogni sezione con orario di funzionamento di 8/10 ore al giorno

¨ N. 1 posto per ogni sezione con orario di funzionamento soltanto antimeridiano. Tale funzionamento ridotto è comunque da considerarsi residuale in base al D.P.R. 275/99.

Organico aggiuntivo

E' assegnato sulla base di progetti finalizzati a:

¨ Migliore attuazione degli Orientamenti educativi (DM 3.6.91)

¨ Diffusione dei processi di innovazione didatticae/o di sperimentazione, ai sensi degli art. 4, 6, 11 del Regolamento sull'autonomia scolastica.

¨ Realizzazione di programmi di prevenzione della dispersione scolastica

¨ Consistente presenza di bambini stranieri

¨ Supporto psico-pedagogico, orientamento scolastico, progettazione educativa e valutazione dei processi formativi.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove sezioni a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI ELEMENTARE

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

Le prime classi sono formate:

· Di norma 25 alunni per classe

· Minimo 10 alunni per classe

· Le pluriclassi sono costituite con non più di 12 e non meno di 6 alunni

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Dalle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

PROCEDURA
1) Si sommano tutti gli alunni iscritti alla prima classe (tempo normale e tempo pieno)
2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra
3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

ORGANICO FUNZIONALE

Entro il limite dell'organico regionale il Direttore Scolastico Regionale determina l'organico funzionale di ciascun circolo.

L'organico funzionale è costituito dall'organico base e dall'organico aggiuntivo.

Organico base

¨ L'organico di base è assegnato automaticamente dal Sistema Informatico del MIUR sulla base dei seguenti parametri:

¨ Numero Plessi

¨ Numero alunni iscritti

¨ Gruppi classe

¨ Orario di funzionamento

¨ Situazioni di handicap

¨ Esigenze di lingua straniera

E' importante che in sede di informazione il Dirigente Scolastico consegni alla RSU copia dei dati che inserisce al Sistema informatico e la stampa dei risultati relativi all'organico di base.

Organico aggiuntivo

E' assegnato sulla base di progetti e richieste finalizzati a:

¨ Esigenze di maggior numero di classi, in relazione alle situazioni di handicap o di disagio scolastico

¨ Aumento del tempo scuola, correlato alle esigenze economico sociali dell'utenza

¨ Particolari e specifiche esigenze demografiche, orografiche e socio culturale del territorio, con particolare riferimento all'inserimento degli alunni stranieri

¨ Attività di innovazione e sperimentazione

CALCOLO DEL SISTEMA INFORMATICO

Il calcolo è fatto per plessi

a) Plessi con numero alunni inferiore a 75

1) Organizzazione modulare: 1 posto ogni 10 o frazione superiore a 5

2) Tempo pieno

ALUNNI

POSTI

ALUNNI

POSTI

Fino a 10

2

36-45

6

11-15

2

46-50

7

16-20

3

51-60

8

21-30

4

61-70

9

31-36

5

71-74

10

b) Plessi con numero alunni tra 75 e 125

Dopo la comunicazione al Sistema Informatico del MIUR dei dati relativi al numero degli alunni e della tipologia, per ogni plesso, si stabiliscono i gruppi per anno di corso e per tipologia.

Ogni gruppo è costituito:

¨ Fino ad un massimo di 26 alunni in prima classe

¨ Fino ad un massimo di 25 alunni in seconda e terza classe

¨ Fino ad un massimo di 24 alunni in quarta e quinta classe

Calcolo dell'organico:

a) Struttura Modulare : Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 1,33

b) Tempo pieno: Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 2

c) Plessi con numero alunni superiore a 125

Calcolo dell'organico:

a) Struttura Modulare: Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 1,50

b) Tempo pieno : Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 2

NB: un punto critico!! In caso di calcolo che comporta una frazione di posto qualsiasi (ad es. moltiplicando 5 classi in un plesso di 100 alunni per il parametro di 1,33si ottiene un numero di posti pari a 6,65) occorre chiedere e rivendicare sempre arrotondamenti al numero superiore. Tale indicazione è contenuta nelle istruzioni impartite dall’EDS nel 1998, in attuazione dell’organico funzionale e del DM 331/98, istruzioni che sono in vigore dal momento che si fa sempre riferimento al DM 331/98.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. ( ivi compresa la richiesta di arrotondamenti per eccesso) e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

¨ E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI MEDIA

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

Le prime classi sono formate:

· Di norma con25 alunni per classe

· Minimo 15 alunni per classe

· Le pluriclassi con non più di 12 alunni

· La formazione di un’unica prima classe può essere costituita, sempre che non vi siano inseriti portatori di handicap, con un numero di alunni fino a 29.

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Delle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

PROCEDURA

1) Si sommano tutti gli alunni iscritti alla classe prima

2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra

3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

4) Gli eventuali residui (eccedenze) se non è possibile ridistribuire gli alunni tra le scuole viciniori, sono ripartiti tra le diverse classi della stessa scuola senza superare le 26, eccezionalmente le 27 unità,escludendo dalla distribuzione le classi che accolgono alunni in situazioni di handicap.

Nel caso di sfondamento del tetto massimo di 27 per classe la RSU chiede al Dirigente scolastico l'attivazione di un'altra classe.

Esempio di calcolo

Nella scuola media "Dante Alighieri" tra i nuovi iscritti alla prima classe e la previsione dei ripetenti complessivamente sono n. 96 alunni di cui 2 in situazione di handicap.

¨ 1) innanzi tutto si formano 2 classe con gli alunni handicappati. Entrambe con 20 alunni(situazione con handicap grave) per un totale di 40 alunni.

¨ 2) Gli alunni rimasti sono: 98-40 = 58

¨ 3) Il numero residuo si divide per 25 ( 58: 25 = 2 classe con resto di 8.

¨ Con il resto 8 si forma un'altra classe, considerando che la distribuzione delle due classi comporterebbe un numero di alunni pari a 29, superiore al tetto massimo di 27.

Classi successive alla prima

Le classi successive alla prima sono di regola determinate rispettivamente in numero pari a quello delle prime e delle seconde funzionanti nel corrente anno scolastico, semprechè il numero medio di alunni per classe sia superiore o pari a 15; in caso contrario si deve procedere alla ricomposizione delle classi tenendo distinte le classi a tempo prolungato dalle classi a tempo normale. E rispettando i criteri numeri utilizzati per la formazione delle prime.

N. b. non è comunque possibile dividere il gruppo classe

Scuole di montagna e piccole isole

Possono essere costituite classi uniche con un numero di alunni inferiore ai valori minimi, ma non inferiore a 10 nelle zone dei comuni montani delle piccole isole ecc…

Tempo prolungato

La presenza nelle scuole o nelle sezioni staccate di classi a tempo prolungato non può dare luogo ad un numero di classi superiore a quello previsto dal calcolo relativo alla formazione delle classi sul totale degli alunni iscritti (somma degli alunni del tempo normale e a tempo prolungato).

Calcolo

I dati numerici su cui operare devono tenere conto di:

1) numero alunni iscritti alla prima classe

2) previsione degli alunni ripetenti

3) altri elementi particolari quali: presenza di nomadi, nuovi insediamenti urbani, tendenze demografiche ecc..

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

¨ E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI SECONDARIA 2° GRADO

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

· Le prime classi sono costituite di regola con non meno di 25 alunni

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Delle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

Classi iniziali

· Le classi iniziali dei cicli conclusivi dei corsi di studio (prima classe liceo classico, seconda classe magistrale, terza classe liceo artistico, scientifico e dell’istituto tecnico), sono costituite secondo i parametri delle prime classi.

PROCEDURA

1) Si sommano tutti gli alunni delle classi iniziali, tenendo distinti solo i corsi normali e/o sperimentali dagli indirizzi

2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra

3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

4) Gli eventuali residui (eccedenze) se non è possibile ridistribuire gli alunni tra le scuole viciniori, sono ripartiti tra le diverse classi della stessa scuola senza superare le 28 unità edescludendo dalla distribuzione le classi che accolgono alunni in situazioni di handicap.

Nel caso di sfondamento del tetto massimo di 28 per classe la RSU chiede al Dirigente scolastico l'attivazione di un'altra classe.

Classe unica

Si costituisce un’unica classe quando le iscrizioni previste sono meno di trenta e con un numero minimo di 20.

Calcolo

Nella previsione degli alunni è necessario tener conto di:

4) numero alunni iscritti alla prima classe

5) serie storica dei tassi di ripetenza

6) altri elementi particolari quali:nuovi insediamenti urbani, tendenze demografiche ecc..

7) le dimensioni delle aule rispetto al numero degli alunni

Istituti con diverse tipologie

Negli istituti nei quali siano annesse sezioni di diverso tipo ( licei e commerciali, tecnici e magistrali ecc..) il numero delle classi è determinato separatamente per ogni tipologia.

Indirizzi

Negli istituti in cui siano presenti corsi a più indirizzi il numero delle classi è determinato separatamente per ogni indirizzo.

N.B.

L’esistenza di elementi obiettivi che rendono necessaria la costituzione di classi iniziali con meno di 25 alunni (limitate dimensioni di aule e laboratori ecc..) deve risultare da specifica documentazione.

In tale caso le classi non potranno essere costitute con non meno di 20 alunni.

Classi articolate

Negli istituti di istruzione tecnica, nei licei artistici e negli istituti d'arte, qualora non sia possibile la formazione di classi omogenee, può essere consentita la costituzione di classi articolate al proprio interno in gruppi di diverso indirizzo di studio, purchè gli insegnamenti comuni siano prevalenti rispetto agli insegnamenti di indirizzo. In tal caso la costituzione della classe non può avere un numero complessivo di alunni inferiore a 27. Il gruppo di indirizzo di minore consistenza deve essere costituiti da almeno 12 studenti.

Negli Istituti Professionali non sono ammesse classi articolate nel primo biennio dei corsi di qualifica,. Sono, invece, consentite nelle terze classi appartenenti a più qualifiche dello stesso indirizzo (Agrario, elettronico, meccanico, ecc..), nonché nei corsi post-qualifica.

Classi intermedie

Le classi intermedie sono costituite in numero pari a quello delle corrispondenti classi iniziali, purché siano formate con un numero medio di alunni non inferiore a 20 (esempio: una seconda con 16 alunni e un’altra con 24).

Classiterminali

Le classi terminali sono costituite di norma in numero pari a quello delle corrispondenti penultime classi funzionanti nell’anno scolastico corrente. In caso di numero esiguo di alunni possono essere accorpate purché non venga frazionato il gruppo classe.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

Roma, 31 marzo 2004

ORGANICI 2004-05

(Bozza decreto interministeriale e circolare n. 37 del 24-3-2004)

CONSISTENZA ORGANICA REGIONALE

Alla bozza di decreto sono allegate le tabelle organiche regionali definite sulla base della previsione della popolazione scolastica, della riconduzione ulteriore di cattedre a 18 ore e tenendo conto anche di numerosi indicatori definiti dal MIUR. In particolare l’attribuzione dei posti (tagliati!!) alle varie regioni avviene sulla base:

q della densità demografica e del dato previsionale sugli alunni delle varie province

q delle condizione geo-morfologiche dei territori interessati

q delle condizioni socio-economiche e di disagio delle varie realtà territoriali

RIPARTIZIONE PROVINCIALE

I Direttori Scolastici Regionali, sentite le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL, ripartiscono la dotazione alle province sulla base:

q delle specifiche esigenze

q delle diverse tipologie, conformazione e assetti delle scuole

q delle condizioni di funzionamento delle singole istituzioni scolastiche

q del disagio sociale, zone di montagna, piccole isole, ecc..

I Direttori Regionali, previa informazione alle OO.SS. possono:

¨ operare compensazioni tra gradi di scuola

¨ disporre accantonamenti di aliquote di posti a livello regionale per progetti di particolare rilevanza, per esigenze di particolare criticità, …

ORGANICO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

qLe dotazioni organiche delle istituzioni scolastiche sono definite dal Direttore Regionale (o CSA delegati) sulla base delle proposte formulate dai Dirigenti Scolastici e “sulla base dei criteri che attualmente presiedono alla formazione delle classi e alla determinazione delle cattedre e dei posti”. (quindi le norme di riferimento sono i DD.MM. n. 331 del 24 luglio 1998 e 200 del 6 agosto 1999)

q Il Dirigente Scolastico formula al Direttore Regionale (o CSA) la proposta:
q sentiti gli OO.CC.
q sulla base delle esigenze del POF
q dopo informazione preventiva alle RSU e OO.SS. provinciali

q Le dotazioni organiche regionali non possono essere superate e quindi:
q il Direttore Regionale assicura il rispetto del tetto
q in casi di eccedenza il DR verifica le modalità di costituzione delle classi (iniziali e intermedie), interviene su TP e T prol. ferma restando la conferma del numero di posti funzionanti nell’anno in corso, ecc…

SCUOLA DELL’INFANZIA

q si prevede il consolidamento dell’attuale organico di fatto

q quindi non sono possibili incrementi (salvo oscillazioni regionali/provinciali a somma zero) in caso di:
q liste d’attesa
q dismissioni EE.LL. e privati
q esigenze di espansione quantitativa

NB: questione anticipi. La CM n. 29/2004 afferma esplicitamente che sono possibili solo se si verifichino tutte le seguenti condizioni:

a- intese entro il 15 febbraio a livello regionale con gli EE.LL. interessati;

b- che vi siano state iscrizioni entro quella data (15 febbraio) e non dopo;

c- che vi sia la delibera da parte degli OO.CC. dal momento che si tratta di materia “sperimentale”;

d- che sia conclusa la fase negoziale prevista all’art. 43 del CCNL/03 (quindi con un accordo sottoscritto all’Aran) sugli aspetti riguardanti nuove modalità organizzative e nuove professionalità (punto 1.2 della CM n. 29/04).

Pertanto, in assenza anche di una sola delle suddette condizioni, gli anticipi sono illegittimi.

SCUOLA PRIMARIA (ELEMENTARE)

q sono previsti circa 2.300 posti in meno nella tabella B allegata al decreto sulla base di una “previsione” di diminuzione del numero di alunni

q di fatto si elimina totalmente quel residuo di organico funzionale ancora rimasto

q con specifica tabella aggiuntiva B1 viene poi aggiunta una dotazione (che quindi compenserebbe i tagli sopra) per effetto degli anticipi in prima (obbligatori per legge) e per coprire le esigenze aggiuntive di insegnamento della lingua inglese, sempre nelle prime classi

q l’insegnamento della lingua straniera (si conferma la lingua attualmente impartita), compreso l’inglese obbligatorio nelle prime classi, va assicurato prioritariamente con insegnanti della classe, poi della scuola e infine, solo se indispensabile, con insegnanti specialisti ma sempre nell’ambito della dotazione regionale complessiva

q in caso di attivazione di posti da assegnare a docenti specialisti, non va superato il numero di 6-7 classi con un minimo (di norma) di 18 ore d’insegnamento

q va garantito, per il prossimo anno, lo stesso numero di posti funzionanti nell’anno in corso per il tempo pieno, sempre nell’ambito della dotazione complessiva

SCUOLA MEDIA

q tagli “limitati” nella media (circa 600 posti) che non sono dovuti ad un calo di iscritti, ma per effetto di ulteriori interventi sulle cattedre a 18 ore (per le classi di concorso dello scorso anno: A028, A030, A032 e A045), salvaguardando i titolari, ma con completamenti anche nelle sezioni staccate della stessa scuola, e quindi con pesanti ricadute sul tempo prolungato dove sono “garantite” solo le cattedre di lettere e matematica (anche perché altrimenti non ci sarebbero più ore disponibili più la copertura del tempo mensa)

q l’attuazione della seconda lingua in prima media verrà assicurata (e solo in assenza di soluzioni interne a ciascuna scuola) in organico di fatto (forse, visto che il decreto non ne parla)

q per educazione tecnica si confermano le indicazioni della CM n. 29/04 (i docenti potranno insegnare anche “tecnologia” nell’ambito dell’area disciplinare “matematica, scienze e tecnologia”)

q per lo strumento musicale si confermano i criteri di costituzione delle cattedre in organico di diritto secondo l'assetto previsto dal DM 201/99 che regola tale indirizzo, la disciplina rientra nel monte ore delle attività opzionali

q nell’ambito della dotazione regionale dovranno essere garantiti gli stessi posti dell’anno in corso per il tempo prolungato

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

q tagli molto pesanti nella secondaria di secondo grado (circa 2.500 posti in meno)

q si interviene ancora sulle cattedre a 18 ore (fermo restando che non si deve creare esubero all’interno della scuola e solo nelle cattedre interne) con alcune eccezioni già previste lo scorso anno

q per le cattedre orario tra più scuole il mantenimento della titolarità è assicurato solo dopo avere completato a 18 ore le cattedre interne della scuola

q si interviene sulle prime classi di indirizzi unici, specializzazioni, sezioni staccate, scuole coordinate con un solo corso: 20 è il numero minimo obbligatorio di alunni

q viene “ammorbidito” il parametro per le costituzione delle classi articolate. Dall’attuale minimo di 15 per indirizzo si passa a 12 per il gruppo di minore consistenza, e 27 come numero minimo complessivo di alunni.

EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

q non è possibile superare la dotazione di diritto dell’anno scolastico in corso

SEZIONI OSPEDALIERE

  • nelle sezioni di secondo grado sarà possibile provvedere posti solo in organico di fatto

SOSTEGNO

  • si conferma l’attuale organico di diritto, ma si riduce (- 800 posti) la dotazione di posti aggiuntivi certi in organico di fatto (sulla base del rapporto di 1/138 alunni) . La sostanza è che si cerca in tutti i modi di ridurre il supporto all’handicap

ADEGUAMENTO DELL’ORGANICO DI DIRITTO ALLE SITUAZIONI DI FATTO

q si confermano le disposizioni dello scorso anno e cioè che:

o compete ai DS disporre sdoppiamenti e/o incrementi di classi in caso di aumento effettivo di alunni, purché ciò avvenga prima dell’inizio dell’anno scolastico

o ma c’è l’obbligo anche a procedere ad accorpamenti in caso di diminuzione

o l’istituzione di posti di sostegno in deroga è possibile solo dopo preventiva autorizzazione da parte dei Direttori Regionali

FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA MATERNA

(D.I. 331/98 e D.M. 141/99)

Le sezioni sono formate:

q di norma con 25 bambine/i per sezione

q minimo per sezioni 15

q in presenza di handicap meno di 25 (tendenzialmente a 20) sulla base:

- natura e gravità

- esigenze formative dell’alunno disabile

- situazione generale della classe

- presenza di più di un alunno handicappato, solo come fatto residuale e se si tratta di handicap lieve

PROCEDURA:

· si formano prima le sezioni con alunni handicappati

· si divide poi il restante numero per 25

· gli eventuali resti si ripartiscono tra le diverse sezioni fino ad un massimo di 28

Esempio di calcolo

Nel caso di iscritti alle sezioni di n. 106 di cui 2 in situazione di handicap.

¨ 1) innanzi tutto si formano 2 classe con gli alunni handicappati. Entrambe con 20 alunni(situazione con handicap grave) per un totale di 40 alunni.

¨ 2) Gli alunni rimasti sono: 106-40 = 66

¨ 3) Il numero residuo si divide per 25 ( 66 : 25 = 2 classe con resto di 16.

¨ Con il resto 16 si forma un'altra classe, considerando che la distribuzione delle due classi comporterebbe un numero di alunni superiore al tetto massimo di 28.

ORGANICO FUNZIONALE

Entro il limite dell'organico regionale il Direttore Scolastico Regionale determina l'organico funzionale di ciascun circolo.

L'organico funzionale è costituito dall'organico base e dall'organico aggiuntivo.

Organico base

¨ N. 2 posti per ogni sezione con orario di funzionamento di 8/10 ore al giorno

¨ N. 1 posto per ogni sezione con orario di funzionamento soltanto antimeridiano. Tale funzionamento ridotto è comunque da considerarsi residuale in base al D.P.R. 275/99.

Organico aggiuntivo

E' assegnato sulla base di progetti finalizzati a:

¨ Migliore attuazione degli Orientamenti educativi (DM 3.6.91)

¨ Diffusione dei processi di innovazione didatticae/o di sperimentazione, ai sensi degli art. 4, 6, 11 del Regolamento sull'autonomia scolastica.

¨ Realizzazione di programmi di prevenzione della dispersione scolastica

¨ Consistente presenza di bambini stranieri

¨ Supporto psico-pedagogico, orientamento scolastico, progettazione educativa e valutazione dei processi formativi.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove sezioni a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI ELEMENTARE

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

Le prime classi sono formate:

· Di norma 25 alunni per classe

· Minimo 10 alunni per classe

· Le pluriclassi sono costituite con non più di 12 e non meno di 6 alunni

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Dalle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

PROCEDURA
1) Si sommano tutti gli alunni iscritti alla prima classe (tempo normale e tempo pieno)
2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra
3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

ORGANICO FUNZIONALE

Entro il limite dell'organico regionale il Direttore Scolastico Regionale determina l'organico funzionale di ciascun circolo.

L'organico funzionale è costituito dall'organico base e dall'organico aggiuntivo.

Organico base

¨ L'organico di base è assegnato automaticamente dal Sistema Informatico del MIUR sulla base dei seguenti parametri:

¨ Numero Plessi

¨ Numero alunni iscritti

¨ Gruppi classe

¨ Orario di funzionamento

¨ Situazioni di handicap

¨ Esigenze di lingua straniera

E' importante che in sede di informazione il Dirigente Scolastico consegni alla RSU copia dei dati che inserisce al Sistema informatico e la stampa dei risultati relativi all'organico di base.

Organico aggiuntivo

E' assegnato sulla base di progetti e richieste finalizzati a:

¨ Esigenze di maggior numero di classi, in relazione alle situazioni di handicap o di disagio scolastico

¨ Aumento del tempo scuola, correlato alle esigenze economico sociali dell'utenza

¨ Particolari e specifiche esigenze demografiche, orografiche e socio culturale del territorio, con particolare riferimento all'inserimento degli alunni stranieri

¨ Attività di innovazione e sperimentazione

CALCOLO DEL SISTEMA INFORMATICO

Il calcolo è fatto per plessi

a) Plessi con numero alunni inferiore a 75

1) Organizzazione modulare: 1 posto ogni 10 o frazione superiore a 5

2) Tempo pieno

ALUNNI

POSTI

ALUNNI

POSTI

Fino a 10

2

36-45

6

11-15

2

46-50

7

16-20

3

51-60

8

21-30

4

61-70

9

31-36

5

71-74

10

b) Plessi con numero alunni tra 75 e 125

Dopo la comunicazione al Sistema Informatico del MIUR dei dati relativi al numero degli alunni e della tipologia, per ogni plesso, si stabiliscono i gruppi per anno di corso e per tipologia.

Ogni gruppo è costituito:

¨ Fino ad un massimo di 26 alunni in prima classe

¨ Fino ad un massimo di 25 alunni in seconda e terza classe

¨ Fino ad un massimo di 24 alunni in quarta e quinta classe

Calcolo dell'organico:

a) Struttura Modulare : Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 1,33

b) Tempo pieno: Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 2

c) Plessi con numero alunni superiore a 125

Calcolo dell'organico:

a) Struttura Modulare: Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 1,50

b) Tempo pieno : Si ricava moltiplicando il numero dei gruppi X 2

NB: un punto critico!! In caso di calcolo che comporta una frazione di posto qualsiasi (ad es. moltiplicando 5 classi in un plesso di 100 alunni per il parametro di 1,33si ottiene un numero di posti pari a 6,65) occorre chiedere e rivendicare sempre arrotondamenti al numero superiore. Tale indicazione è contenuta nelle istruzioni impartite dall’EDS nel 1998, in attuazione dell’organico funzionale e del DM 331/98, istruzioni che sono in vigore dal momento che si fa sempre riferimento al DM 331/98.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. ( ivi compresa la richiesta di arrotondamenti per eccesso) e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

¨ E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI MEDIA

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

Le prime classi sono formate:

· Di norma con25 alunni per classe

· Minimo 15 alunni per classe

· Le pluriclassi con non più di 12 alunni

· La formazione di un’unica prima classe può essere costituita, sempre che non vi siano inseriti portatori di handicap, con un numero di alunni fino a 29.

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Delle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

PROCEDURA

1) Si sommano tutti gli alunni iscritti alla classe prima

2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra

3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

4) Gli eventuali residui (eccedenze) se non è possibile ridistribuire gli alunni tra le scuole viciniori, sono ripartiti tra le diverse classi della stessa scuola senza superare le 26, eccezionalmente le 27 unità,escludendo dalla distribuzione le classi che accolgono alunni in situazioni di handicap.

Nel caso di sfondamento del tetto massimo di 27 per classe la RSU chiede al Dirigente scolastico l'attivazione di un'altra classe.

Esempio di calcolo

Nella scuola media "Dante Alighieri" tra i nuovi iscritti alla prima classe e la previsione dei ripetenti complessivamente sono n. 96 alunni di cui 2 in situazione di handicap.

¨ 1) innanzi tutto si formano 2 classe con gli alunni handicappati. Entrambe con 20 alunni(situazione con handicap grave) per un totale di 40 alunni.

¨ 2) Gli alunni rimasti sono: 98-40 = 58

¨ 3) Il numero residuo si divide per 25 ( 58: 25 = 2 classe con resto di 8.

¨ Con il resto 8 si forma un'altra classe, considerando che la distribuzione delle due classi comporterebbe un numero di alunni pari a 29, superiore al tetto massimo di 27.

Classi successive alla prima

Le classi successive alla prima sono di regola determinate rispettivamente in numero pari a quello delle prime e delle seconde funzionanti nel corrente anno scolastico, semprechè il numero medio di alunni per classe sia superiore o pari a 15; in caso contrario si deve procedere alla ricomposizione delle classi tenendo distinte le classi a tempo prolungato dalle classi a tempo normale. E rispettando i criteri numeri utilizzati per la formazione delle prime.

N. b. non è comunque possibile dividere il gruppo classe

Scuole di montagna e piccole isole

Possono essere costituite classi uniche con un numero di alunni inferiore ai valori minimi, ma non inferiore a 10 nelle zone dei comuni montani delle piccole isole ecc…

Tempo prolungato

La presenza nelle scuole o nelle sezioni staccate di classi a tempo prolungato non può dare luogo ad un numero di classi superiore a quello previsto dal calcolo relativo alla formazione delle classi sul totale degli alunni iscritti (somma degli alunni del tempo normale e a tempo prolungato).

Calcolo

I dati numerici su cui operare devono tenere conto di:

1) numero alunni iscritti alla prima classe

2) previsione degli alunni ripetenti

3) altri elementi particolari quali: presenza di nomadi, nuovi insediamenti urbani, tendenze demografiche ecc..

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

¨ E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

FORMAZIONE CLASSI SECONDARIA 2° GRADO

(D.l. 331/98 e D.M. 141/99)

· Le prime classi sono costituite di regola con non meno di 25 alunni

· Le classi con alunni in situazione di handicap possono essere costituite con meno di 25 alunni, riducendo tendenzialmente fino a 20. La riduzione deve tenere conto:
o Della natura e gravità dell’handicap
o Delle esigenze formative dell’alunno disabile
o Della situazione generale della classe

¨ La presenza di più di un alunno in situazione di handicap nella stessa classe può essere prevista solo in termini residualie solo se si tratta di handicap lievi.

· Le classi con alunni disabili in situazione di disagio e difficoltà di apprendimento particolarmente gravi possono essere costituite con meno di 20 alunni

Classi iniziali

· Le classi iniziali dei cicli conclusivi dei corsi di studio (prima classe liceo classico, seconda classe magistrale, terza classe liceo artistico, scientifico e dell’istituto tecnico), sono costituite secondo i parametri delle prime classi.

PROCEDURA

1) Si sommano tutti gli alunni delle classi iniziali, tenendo distinti solo i corsi normali e/o sperimentali dagli indirizzi

2) Si formano le classi con l’inserimento degli alunni disabili, rispettando i criteri di cui sopra

3) Il restante numero degli alunni si divide per 25

4) Gli eventuali residui (eccedenze) se non è possibile ridistribuire gli alunni tra le scuole viciniori, sono ripartiti tra le diverse classi della stessa scuola senza superare le 28 unità edescludendo dalla distribuzione le classi che accolgono alunni in situazioni di handicap.

Nel caso di sfondamento del tetto massimo di 28 per classe la RSU chiede al Dirigente scolastico l'attivazione di un'altra classe.

Classe unica

Si costituisce un’unica classe quando le iscrizioni previste sono meno di trenta e con un numero minimo di 20.

Calcolo

Nella previsione degli alunni è necessario tener conto di:

4) numero alunni iscritti alla prima classe

5) serie storica dei tassi di ripetenza

6) altri elementi particolari quali:nuovi insediamenti urbani, tendenze demografiche ecc..

7) le dimensioni delle aule rispetto al numero degli alunni

Istituti con diverse tipologie

Negli istituti nei quali siano annesse sezioni di diverso tipo ( licei e commerciali, tecnici e magistrali ecc..) il numero delle classi è determinato separatamente per ogni tipologia.

Indirizzi

Negli istituti in cui siano presenti corsi a più indirizzi il numero delle classi è determinato separatamente per ogni indirizzo.

N.B.

L’esistenza di elementi obiettivi che rendono necessaria la costituzione di classi iniziali con meno di 25 alunni (limitate dimensioni di aule e laboratori ecc..) deve risultare da specifica documentazione.

In tale caso le classi non potranno essere costitute con non meno di 20 alunni.

Classi articolate

Negli istituti di istruzione tecnica, nei licei artistici e negli istituti d'arte, qualora non sia possibile la formazione di classi omogenee, può essere consentita la costituzione di classi articolate al proprio interno in gruppi di diverso indirizzo di studio, purchè gli insegnamenti comuni siano prevalenti rispetto agli insegnamenti di indirizzo. In tal caso la costituzione della classe non può avere un numero complessivo di alunni inferiore a 27. Il gruppo di indirizzo di minore consistenza deve essere costituiti da almeno 12 studenti.

Negli Istituti Professionali non sono ammesse classi articolate nel primo biennio dei corsi di qualifica,. Sono, invece, consentite nelle terze classi appartenenti a più qualifiche dello stesso indirizzo (Agrario, elettronico, meccanico, ecc..), nonché nei corsi post-qualifica.

Classi intermedie

Le classi intermedie sono costituite in numero pari a quello delle corrispondenti classi iniziali, purché siano formate con un numero medio di alunni non inferiore a 20 (esempio: una seconda con 16 alunni e un’altra con 24).

Classiterminali

Le classi terminali sono costituite di norma in numero pari a quello delle corrispondenti penultime classi funzionanti nell’anno scolastico corrente. In caso di numero esiguo di alunni possono essere accorpate purché non venga frazionato il gruppo classe.

RUOLO DELLE RSU

Ricordiamo che la formazione delle classi e la conseguente determinazione dell'organico non è materia di contrattazione, ma di confronto (diritto d'informazione). Su tale materia la competenza del collegio dei docenti è quella di definire i criteri generali dal punto di vista didattico, tenendo presente il Piano dell'offerta Formativa.

Il Dirigente scolastico, sulla base dei criteri generali definiti dal collegio e dopo essersi confrontato con la RSU assume la responsabilità delle scelte.

Pertanto il ruolo della RSU, oltre ad una verifica ed un controllo dell'applicazione della procedura e delle norme, rappresenta formalmente al Dirigente Scolastico tutte le reali esigenze di organico dell'istituzione scolastica.

Nota Bene

¨ Poiché sarà estremamente difficile avere ulteriori posti in organico di fatto è opportuno che la scuola presenti da subito tutte le richieste di organico ritenute necessarie per l'attuazione del P.O.F. e le eventuali esigenze sopravvenute.

¨ E' opportuno che tutti i dati e le difficoltà vengano subito comunicati al sindacato provinciale.

E' comunque opportuno che le richieste di organico della Rsu vengano verbalizzate, compresa l'attivazione di nuove classi a fronte di richieste dell'utenza.

Roma, 31 marzo 2004

Tag: organici

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