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Obbligo di tracciabilità dei pagamenti: la FLC chiede al MIUR di esentare le scuole da un'ennesima molestia burocratica

Le scuole, con sempre meno personale, sono continuamente obbligate a nuovi adempimenti che nulla hanno a che vedere con le funzioni della scuola.

22/04/2011
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Le istituzioni scolastiche in questi ultimi mesi sono “molestate” da nuovi adempimenti, estranei alle funzioni didattiche, che impegnano ulteriormente il  personale delle segreterie per rispondere alle  richieste di dati e ad obblighi che risultano oltretutto non coordinati e non sufficientemente chiariti dagli uffici centrali (USR e MIUR).

In questi giorni le scuole sono impegnate oltre che alle comunicazioni di consuetudine: TFR, DMA, UNIEMENS, ASSENZE DEL PRESONALE, ANAGRAFE ALUNNI, AGGIORNAMENTO DATI SIDI, ANGRAFE DELLE PRESTAZIONI, FLUSSI FINANZIARI, VARI MONITORAGGI... anche per nuovi e non chiari adempimenti.

Nuovi obblighi sono il CIG (Codice Identificativo di Gara), il CUP (Codice Unico di Progetto).

La legge 13/08/2010 n. 136 (Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia) e successive disposizioni interpretative ha introdotto l’obbligo della tracciabilità  dei flussi finanziari.  Tale obbligo riguarda tutte le pubbliche amministrazioni e quindi anche le istituzioni scolastiche e formative.

Pertanto, per qualsiasi acquisto o contratto previsto dall’art. 34 del regolamento di contabilità D.I. 44/2001  è “obbligatoria” l’acquisizione preventiva del CIG. Operazione che risulta impegnativa, complessa e soprattutto richiede tempo che viene sottratto alle altre attività funzionali all’erogazione del servizio educativo di istruzione e di formazione.

L’accesso al sistema informativo (SIMOG) non è veloce e nemmeno tanto semplice, la procedura richiede diverse informazioni alcune delle quali difficili da individuare. La semplificazione delle procedure “dieci click al posto di quarantadue” è stata annunciata dal presidente dell’AVCP, nel mese di febbraio u.s. nell’audizione impegnativa e alla commissione Ambiente della Camera ed è stato annunciato l’arrivo di un carnet di CIG predeterminati da assegnare alle amministrazioni al fine di velocizzare l’affidamento degli appalti.

Noi riteniamo che oltre alle semplificazioni annunciate si deve individuare un limite economico di non obbligo della richiesta del CIG, considerato che spesso gli acquisti che interessano le istituzioni scolastiche sono di modesta entità e che comunque i pagamenti sono facilmente tracciabili anche senza l’utilizzo di codici.

In tale direzione vanno le indicazioni (che alleghiamo) della deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 580 del 1/4/2011 che ha determinato il limite entro il quale non ricorrono i presupposti per la tracciabilità dei pagamenti.

Chiediamo al MIUR di intervenire nello stesso modo determinando le condizioni per una esenzione dall’obbligo di tracciabilità almeno per gli acquisti nei limiti dei 2.000 euro previsti per la procedura ordinaria di contrattazione nelle scuole.

Tag: di 44/01, dsga, miur

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