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Ma quali scuole passeranno alle regioni?

L’art. 26 dello schema di Decreto legislativo sul II° ciclo reso noto ieri rappresenta l’esempio massimo di confusione che regna nel Decreto e che è utile per non far capire niente a nessuno.

19/01/2005
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Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

L’art. 26 dello schema di Decreto legislativo sul II° ciclo reso noto ieri rappresenta l’esempio massimo di confusione che regna nel Decreto e che è utile per non far capire niente a nessuno.

Infatti, l’appartenenza al sistema regionale o a quello dei licei verrà stabilita in base a ciò che un istituto farà nel nuovo ordinamento.

Ma non si dice cosa ogni istituto farà in questo nuovo ordinamento, né si dice chi lo deciderà.

Insomma, parafrasando Totò, sulla base dell’art. 26 ognuno potrebbe legittimamente chiedere: “ Per andare dove dobbiamo andare noi, per dove si va?

A determinare la “fortuna” dell’uno e/o dell’altro sistema potrebbero essere esclusivamente le scelte di studenti e genitori, che per la prima volta dovranno scegliere non tra ordini di scuola diversi, ma tra due sistemi, diversi e gerarchicamente ordinati.
Ma tra cosa sceglieranno se non è scritto da nessuna parte del Decreto come e chi dirà alle scuole a quale sistema appartengono?

Roma, 19 gennaio 2005

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