Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri
La nota del Miur (Prot. n.829/A6).


L’ufficio per l’integrazione degli alunni stranieri, del dipartimento per l’istruzione - direzione generale per lo studente – ha diffuso un documento contenete le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.
Si tratta di uno dei rari interventi prodotti dal MIUR in questa materia così complessa e attuale.
Il documento è frutto di un gruppo di lavoro nazionale nato nel 2004 che si è avvalso della collaborazione dei referenti regionali e provinciali che hanno seguito la tematica dell’integrazione e dell’accoglienza di alunni stranieri nella scuola italiana.
Con un linguaggio non burocratico, ma discorsivo, vengono fornite indicazioni utili alle scuole e agli operatori che agiscono nel settore per affrontare le diverse problematiche che si incontrano dal punto di vista amministrativo, comunicativo-relazionale, educativo-didattico.
In particolare nel campo amministrativo, materia che riguarda l’iscrizione degli alunni con l’annessa documentazione e certificazione, vengono sciolti alcuni nodi che da sempre hanno creato ostacoli all’iscrizione dei minori stranieri, fornendo indicazioni pratiche apprezzabili e coerenti con la normativa vigente.
La prima parte del documento, traccia con efficacia lo scenario in cui si situa la tematica dell’educazione interculturale e partendo dalla constatazione (finalmente!) che il fenomeno dell’immigrazione è un dato strutturale della società moderna, anche in Italia, per cui è necessario passare dalla fase dell’emergenza a quella della programmazione degli interventi.
Rispetto a questi ultimi vengono di conseguenza individuati i contenuti principali e gli strumenti necessari per affrontarli sia sul piano organizzativo che culturale e didattico.
Il documento è anche corredato dall’elencazione di tutta la normativa di riferimento. Scorrendola anche rapidamente, si può notare che è stata prodotta sostanzialmente da legislature precedenti l’attuale. Quello che sostanzialmente si deve a questo governo lo si trova in due punti: la legge Bossi-Fini, che viene citata perché non modifica la normativa riguardo le iscrizioni, e la legge 53, che viene tirata per i capelli, quando si individua nell’”insegnamento personalizzato” uno strumento utile per il raggiungimento di obiettivi didattici specifici.
In ogni caso il documento diffuso è positivo ed utile e possiamo dire: meglio tardi che mai.
Roma, 28 febbraio 2006
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