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Le Organizzazioni sindacali chiedono un incontro sulla legge di parità

Richiesta incontro sullo stato di applicazione della legge di parità

18/07/2001
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Le organizzazioni sindacali della scuola, CGIL-CISL-UIL-SNALS, firmatarie dei ccnl di settore hanno chiesto al Ministro della Pubblica Istruzione un urgente incontro sullo stato di applicazione della legge di parità e sulle ricadute che la legge stessa ha sul rapporto di lavoro del personale docente e non docente che opera nelle scuole che hanno ottenuto la parità.
La richiesta è motivata non solo dalla necessità di avere i necessari chiarimenti su alcuni aspetti di natura prettamente contrattuale toccati dalla legge e sulla loro compatibilità rispetto alla natura del lavoro (prestazione autonoma e volontaria), ma dalla esigenza, benché in regime transitorio, di avere un quadro normativo complessivo di riferimento che viene a configurarsi per le scuole paritarie (autonomia scolastica, organi collegiali, applicazione di norme specifiche della scuola statale ecc.). Ossia si tratta di definire l'orizzonte dei diritti e dei doveri di queste scuole sia sotto l'aspetto dell'applicazione delle norme contrattuali, sia sotto l'aspetto della normativa scolastica più in generale. Non è, infatti, assolutamente accettabile il metodo utilizzato fino ad oggi dal Ministero che, in un'ottica tutta burocratica, estende alcune norme alle scuole paritarie mentre ne trascura altre di fondamentale importanza per la corretta applicazione della legge. Ossia non è possibile definire da un lato queste scuole paritarie e dall'altro mantenere il regime previsto dal Testo Unico per le scuole non statali. Soprattutto non è accettabile che ad oggi non siano ancora state effettuate le ispezioni di merito rispetto alla verifica dei requisiti di legge che le scuole che hanno ottenuto la parità debbono possedere.
Infine la richiesta di incontro e la costituzione di un tavolo di confronto triangolare deve vedere quali attori, non l'associazionismo vario, ma le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative firmatarie dei contratti collettivi di lavoro, oltre ovviamente al Ministero stesso, essendo l'applicazione dei contratti una norma vincolante per la concessione della parità scolastica.
Su questo il Ministro non può né sorvolare né continuare a legittimare associazioni non rappresentative che, nella loro pratica quotidiana e, in alcuni casi contrattuale, operano nel settore con contratti di sottotutela generando fenomeni di dumping sociale o tollerando il lavoro sommerso e che rappresentano solo interessi personali.
E' su questo terreno di merito che vogliamo confrontarci con il Ministro, lasciando ad altri momenti quello della polemica e della battaglia ideologia.
Pubblichiamo il testo della lettera inviata al Ministro.


Data 18.7.2001
Prot 294Isns

L'applicazione delle norme sulla parità, attivata dal 1 settembre 2000 in molte scuole non statali, ai sensi della legge n. 62 del 10.3.2000 e sue circolari esplicative quali, la n. 163 del 15.5.2000, alle quali sono seguite la n. 87 del 16.5.2001 e ultime, in ordine di tempo, la Circolare prot. n. 2753 del 16.5.2001 della Direzione Generale, che si occupa dell'area della parità scolastica, nella quale viene definita la figura del dirigente scolastico nelle scuole elementari paritarie e quella del 21. 5.2001 prot n. 4110., sugli ordinamenti della scuola dell'infanzia, ci vede costretti ad intervenire, congiuntamente agli altri interlocutori interessati, non soltanto alla corretta interpretazione ed alla puntuale applicazione delle normative, ma al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche che hanno richiesto ed ottenuto tale parità.
Proprio per questa ragione, considerate le altalenanti e variegate interpretazioni che sono state date e che vengono ancora diramate di tali norme, si sollecita un propositivo incontro, per affrontare le caotiche problematiche in atto nella scuola non statale in Italia.
Si ricorda inoltre che da circa un anno dall'ultimo incontro con la Direzione Generale della scuola non statale, il 12 luglio del 2000, poco è cambiato, anzi con l'aumentare delle Circolari applicative è aumentata la confusione su progetti e ruoli dei soggetti interessati al funzionamento di tale specifico settore.
Nel sopracitato incontro del 12 luglio 2000 tra l'Amministrazione ed i rappresentati dei lavoratori, firmatari dei contratti di lavoro in vigore per la scuola non statale, fu accolta la richiesta, dall'allora Direttore generale, di istituire un tavolo permanente di confronto su tutte le questioni inerenti la legge di parità e le problematiche ad essa connesse, con particolare riferimento alle norme applicative della legge stessa.

L'esigenza di avere un momento comune di confronto era dettata, non solo da questioni di carattere contingente, relative alla vicenda delle abilitazioni del personale docente in forza nelle scuole non statali, sia religiose che laiche, situazione poi chiarita definitivamente con l'accoglimento da parte del legislatore di un emendamento specifico, in occasione dell'ultima legge finanziaria, e precisamente al comma 10 dell'art 51 di tale legge, quanto dall'opportunità di chiarire alcune questioni non risolte dal dispositivo legislativo.
Successivamente, proprio in considerazione degli impegni assunti dalla Amministrazione e con la consapevolezza delle inevitabili ricadute dall'applicazione della nuova normativa, sia in termini giuridici che gestionali, le Organizzazioni Sindacali, firmatarie dei contratti di lavoro per tale settore, hanno risollecitato la Direzione generale della scuola non statale a dare effettivamente corso a quanto concordato, circa l'attivazione del tavolo operativo di confronto.
Un tavolo di confronto trilaterale permanente che deve vedere la presenza dei soggetti interessati al buon funzionamento del settore e precisamente : il Ministero della Pubblica Istruzione, i Rappresentanti delle Associazioni dei datori di lavoro, i Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali firmatarie dei contratti di lavoro in vigore, utilizzati dalle Istituzioni scolastiche in questione.
Oggi, ad oltre un anno dall'entrata in vigore della legge sulla parità scolastica, l'esigenza di dare definitivamente vita ad un concreto momento di confronto, orientamento e verifica dello stato di applicazione della norma è più che mai urgente, anche perché tale legge impone precisi vincoli alle istituzioni scolastiche che l' hanno ottenuta, mentre spesso, ad esempio, viene fatto ricorso a personale docente a prestazione d'opera con lo spezzettamento delle cattedre, che disarticola l'omogeneo funzionamento di molte scuole non statali, rendendole prive di efficienza e qualità che la legge stessa vuol garantire all'utenza.
Quindi, alle problematiche da noi segnalate, ed ampiamente documentate nello incontro del lontano 12 luglio 2000, se ne sono aggiunte delle nuove, riconducibili sia al nuovo aspetto organizzativo, conseguente alla riforma del Ministero della Pubblica Istruzione, sia allo status dì scuola paritaria di tutte quelle istituzioni scolastiche non statali che ne hanno ottenuto il riconoscimento e proprio per queste ragioni riteniamo indispensabile una presenza politica autorevole per dare una impronta nuova anche in previsione della scadenza dei regime transitorio prevista dalle legge.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono, pertanto, un urgente incontro su tutte le problematiche connesse alla legge di parità e che in quell'occasione venga finalmente costituita un propositivo tavolo dì confronto permanente, con modalità e compiti da concordare.

Sicuri di un sollecito riscontro, si inviano distinti saluti.

CGIL-SCUOLA CISL-SCUOLA UIL-SCUOLA SNALS-CONFSAL
(Enrico Panini) (DanielaCulturani) (Massinto Dì Menna) (Fedele Ricciuto)

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