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La messa a norma degli edifici scolastici: una storia infinita tra proroghe e deresponsabilizzazioni

Il 9 novembre è stato pubblicato il Decreto Legge n.266 “Proroga o differimento dei termini previsti da disposizioni legislative”

15/11/2004
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Il 9 novembre è stato pubblicato il Decreto Legge n.266 “Proroga o differimento dei termini previsti da disposizioni legislative”, adottato dal Governo nella seduta del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre u.s.

All’articolo 9 viene previsto che “al fine di consentire la completa utilizzazione delle risorse stanziate per l’adeguamento a norma degli edifici scolastici, le regioni, a fronte di comprovate esigenze, possono fissare una nuova scadenza del termine indicato dall’articolo 15, comma 1, della legge 3 agosto 1999, n° 265 comunque non successiva al 31 dicembre 2005, relativamente alle opere di edilizia scolastica comprese nei rispettivi programmi di intervento.”

Come si ricorderà la legge 265/99 aveva prorogato al 31 dicembre 2004 la definitiva messa a norma degli edifici scolastici; proprio per evitare detta scadenza era stato inserito dalla Commissione Affari Costituzionali l’emendamento sopra ricordato nel decreto onmibus estivo. In quell’occasione, giustamente, il Parlamento aveva bocciato la proposta di proroga.

In contrasto con gli orientamenti dell’Assemblea Legislativa, il Governo ha ripresentato l’emendamento di proroga inserendolo nel ricordato decreto legge che presumibilmente sarà convertito, entro i termini di legge. Ancora una volta l’ha spuntata il partito delle proroghe e dei condoni! Ancora una volta l’Esecutivo rinvia al domani la soluzione di una emergenza che ogni giorno che passa diventa sempre più grave e acuta. Il gravissimo evento che ha recentemente colpito l’Istituto d’arte di Milazzo rappresenta l’ultimo episodio in ordine cronologico di una sequela illimitata di incidenti che dura ormai da anni.

E’ vero che rispetto al passato questa proroga si limita alle sole opere di edilizia scolastica già programmate, finanziate dalle regioni e non ancora ultimate, ma è altrettanto vero che l’iniziativa ci allontana sempre di più da una definitiva messa a norma degli edifici scolastici e che all’orizzonte non ci sono segnali concreti che vanno verso la direzione di una soluzione positiva di una vera e propria emergenza nazionale.

Le somme stanziate per il 2004 sono risibili rispetto all’intero fabbisogno e che, quindi, una parte consistente delle nostre scuole sarà destinata ancora e per lungo tempo a operare fuori norma. Infatti sia nella proposta di legge finanziaria sia nel DPEF, avanzate dal Governo, non vi sono tracce di risorse destinate all’edilizia scolastica per la messa a norma degli edifici.

Utilizzando una sorta di deresponsabilizzazione il Governo glissa ancora scaricando alle Regioni e agli Enti locali gli oneri relativi e le responsabilità sapendo benissimo che, vista la politica dei tagli attuata negli ultimi anni nei confronti degli Enti Locali e la scarsità delle risorse finanziarie, comuni e province non saranno in grado di assolvere pienamente questo loro compito. Il che a significare che nei prossimi anni la questione edilizia scolastica non solo non troverà una sua definitiva soluzione ma, inevitabilmente, continuerà ad essere affrontata con la solita logica del rinvio e delle proroghe.

Un circolo vizioso, quindi, destinato a riproporsi in tutta la sua drammaticità con il solito “scarica barile” le cui conseguenze ricadranno tutte sugli alunni e sui lavoratori che ogni giorno frequentano le nostre scuole. Di questo passo lo stato di dissesto del patrimonio edilizio destinato ad uso scolastico diventerà sempre più cronico e i pericoli cresceranno a dismisura.

A Larino le organizzazioni sindacali confederali e di categoria hanno lanciato un allarme e hanno esplicitamente chiesto al Governo il varo di un piano straordinario di interventi. L’appello è purtroppo rimasto inevaso! Ora più che mai è necessario rilanciare la vertenza per una “scuola sicura” ad ogni livello e in ogni occasione. Ora più che mai è necessario incalzare Governo, Ministero, Regioni ed Enti locali affinché la questione edilizia scolastica e scuole sicure non sia un optional ma un impegno concreto da parte di tutti e in particolare di coloro che su questo terreno hanno responsabilità politiche dirette e indirette.

Roma, 15 novembre 2004

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