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La FLC CGIL ha notificato l’atto di diffida al Ministro per difendere il Contratto Nazionale di Lavoro, per rivendicare la contrattazione di scuola e per tutelare le RSU

Le prerogative del contratto di istituto ed il ruolo delle RSU non si toccano. Una risposta chiara anche alle illazioni di qualche sindacato che anziché stare dalla parte dei lavoratori preferisce compromessi al ribasso con Brunetta, Sacconi e Gelmini

05/09/2011
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La FLC CGIL, come preannunciato nei giorni scorsi nel prendere le distanze dalle recenti decisioni ed atti del Miur in materia di utilizzazioni e assegnazioni del personale ai plessi e alle sedi scolastiche, ha notificato al Ministro l’atto di diffida per esigere il rispetto del Contratto Nazionale di lavoro, per ripristinare corrette relazioni sindacali e per tutelare sia le prerogative dell’autonomia scolastica che delle RSU.

Le motivazioni di questa decisione le abbiamo ampiamente ed in modo trasparente esplicitate sul nostro sito, per cui sorprende, francamente, il livore con cui qualche altro sindacato della scuola  valuta il giudizio e la posizione assunta della FLC CGIL.
Una posizione chiara, diametralmente opposta a quella espressa sia dall’ANP che da qualche altro sindacato. In riferimento all’ultima nota del MIUR, c’è stato magari chi ha giudicato invece positive queste continue incursioni della legge e delle circolari, tradendo un’idea di scuola centralizzata  e di sindacato amministrativo che si preoccupa di far scrivere, correggendo le virgole come accadeva nel contesto ante autonomia e ante contrattualizzazione del rapporto di lavoro, ordinanze ministeriali e di circolari. La FLC ha criticato la nota del 1° settembre per difendere il rispetto del contratto nazionale di lavoro, per rivendicare il diritto alla contrattazione di scuola che rappresenta “il” connotato fondamentale sia dell’autonomia scolastica, che del ruolo e funzione sia delle RSU che della dirigenza scolastica cui compete l’accordo sulla definizione dei criteri nel contratto di scuola. E gli altri sindacati scuola tutto questo lo sanno molto bene, perché tali  posizioni sono state espresse in modo chiaro e trasparente in tutti gli incontri “ufficiali” con il Miur.

Perchè allora attivare polemiche pretestuose e prive di fondamento? Non possiamo non rilevare la mala fede di questo atteggiamento.

Ancora: come si può affermare di difendere il contratto nazionale e le prerogative delle RSU se poi si avallano e si difendono a spada tratta circolari che illegittimamente ne limitano i poteri e invadono le competenze del CCNL?

Ciascuno, ovviamente, decide liberamente e legittimamente e risponde agli iscritti ed ai lavoratori tutti del proprio operato, quello che non è consentito è dichiarare il falso sull’operato degli altri a propria giustificazione.

È l'ennesima caduta di stile alla quale, purtroppo, da qualche tempo siamo abituati.

Piuttosto che cercare di fare in modo scorretto “l’interpretazione autentica” delle posizioni della FLC CGIL, si dovrebbe spiegare ai lavoratori e alle lavoratrici della scuola cosa si è fatto di concreto per difendere il contratto nazionale di lavoro e la contrattazione in modo un po’ più convincente di qualche debole affermazione di principio. Si dovrebbe anche cercare di spiegare perché si sta avallando di fatto, al di là anche su questo di mere affermazioni di principio, il Governo nello scardinamento della centralità del contratto nazionale di lavoro, dello statuto dei lavoratori, dell’art. 18 della L. 300/70 e dello stesso accordo sottoscritto unitariamente il 28 giugno scorso con Confindustria, sulla rappresentanza e sulle regole nella contrattazione. Evidentemente emerge sempre in qualcuno una sorta di allergia, al pari di quella ormai esplicita del Ministro Sacconi, a tutto ciò che unitariamente si riesce faticosamente a fare a tutela dei lavoratori che rappresentiamo.

PS: La FLC e la CGIL domani, 6 settembre, saranno “a braccetto” con alcune centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici nelle cento piazze italiane in occasione dello sciopero generale contro la manovra e per difendere il contratto e i diritti. Preferiamo stare con loro piuttosto che “a braccetto” con i vari Sacconi, Brunetta e Gelmini.

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