La “controriforma” del Governo sulle pensioni
Il Governo Berlusconi ha chiesto al Parlamento la fiducia sulla legge delega di controriforma delle pensioni.
Il Governo Berlusconi ha chiesto al Parlamento la fiducia sulla legge delega di controriforma delle pensioni.
Una fiducia di cui non dispone più neanche tra coloro che lo hanno votato alle precedenti elezioni politiche e che sembra traballare anche all’interno degli stessi partiti che compongono la cosiddetta “Casa della Libertà”
Adesso la “controriforma” del sistema previdenziale è legge dello Stato, ma per essere applicata occorrono i Decreti legislativi che il Governo deve emanare entro 18 mesi.
Gli spazi non sono quindi ancora tutti chiusi e le Organizzazioni SindacaliCGIL CISL e UIL hanno già programmato iniziative di lotta e di mobilitazione che verranno ufficializzate all’assemblea unitaria dei quadri e dei delegati che si terrà nel mese di settembre.
Sul testo della Legge delega, abbiamo già avuto modo di pubblicare valutazioni e prospetti illustrativi. Per un maggiore approfondimento vi rimandiamo comunque ai materiali allegati.
Ci limitiamo, qui, solo ad alcune brevi considerazioni su quali potranno essere le conseguenze della nuova normativa applicata al personale della Scuola, dell’Università e della Ricerca.
Nella sostanza, tutte le nuove norme previste per i lavoratori dipendenti, sono applicabili interamente al personale dei nostri settori:
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dall’abolizione della flessibilità dell’età pensionabile (elemento indispensabile per chi si trova in regime contributivo);
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alla cancellazione delle pensioni di anzianità;
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al dimezzamento delle finestre attualmente esistenti fino al 2008.
La Legge interviene d’imperio sulle speranze e sui progetti che i lavoratori avevano maturato rispetto alla loro andata in pensione.
Ci sono alcune fasce generazionali che vedranno sconvolti i propri piani per il futuro.
Si tratta, in particolare, di coloro che avrebbero maturato il diritto a pensione di anzianità (57 anni di età e 35 di contribuzione) entro il 31 dicembre 2008.
Per costoro la prospettiva è quella di dover rimanere al lavoro per un periodo aggiuntivo che può variare, a seconda dei casi, da 1 a 5 anni.
Per il personale della scuola, l’unica cosa che non subisce modificazioni è la data di decorrenza del collocamento a riposo: rimane sempre il termine del 1° settembre.
Tra le svariate deleghe che sono state attribuite al Governo e che potrà soddisfare con decreti appositi, c’è anche quella relativa all’eliminazione delle disparità di trattamento per il calcolo delle pensioni.
Ancora una volta torna, quindi, in ballo la minaccia del ministro Maroni (su cui i Sindacati avevano già espresso critiche e opposizioni fortissime), che porterebbe all’applicazione del metodo di calcolo INPS anche per le pensioni dei pubblici dipendenti, con fortissime probabilità di drastiche decurtazioni sui rendimenti pensionistici.
Non è nemmeno da escludere che questo sia un passaggio che il Governo intende utilizzare per una ulteriore modifica generalizzata del calcolo delle pensioni.
In ultimo merita un cenno la questione della previdenza complementare.
Il contenuto della Legge rappresenta un attacco frontale ai Fondi pensioni negoziali(come è il Fondo pensioni della Scuola
“Espero”). L’equiparazione, inconcepibile, dei Fondi negoziali con quelli individuali gestiti da agenzie private (banche, assicurazioni), non è soltanto un ennesimo esempio di cosa possa significare il conflitto di interessi (a chi appartiene Mediolanum?), ma determina l’apertura di un vero mercato della previdenza integrativa, con forti rischi per i lavoratori ed un ulteriore tassello dell’attacco al sistema della previdenza generale obbligatoria, infatti, porterà inevitabilmente sulla strada della decontribuzione, con effetti devastanti per le casse dell’INPS.
Terminiamo qui, per carità di patria, con l’avvertenza che ulteriori sorprese sono possibili, se non certe. Il testo della Legge in molte sue parti non è chiaro, è soggetto a più interpretazioni ed è contraddittorio.
Il Sindacato farà una grande operazione di informazione e controinformazione e chiamerà tutti i lavoratori alla lotta.
Tutti, perché nessuno si può considerare fuori da questa devastazione.
In allegato osservazioni materiali di lettura sul testo della delega, curati dalla CGIL
Roma, 30 luglio 2004
Previdenza pubblica: osservazioni al testo della delega
I punti essenziali della controriforma Previdenziale - Gli obiettivi
Previdenza complementare: osservazioni al testo della delega
Servizi e comunicazioni
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